Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
sabato 31 dicembre 2005
Bilanci e classifiche 2005
Posto oggi le top lists del 2005, per non cominciare l'anno guardando nello specchietto retrovisore. E' stato un anno memorabile, sono piuttosto soddisfatto, ho raggiunto molti obiettivi e mi sono tolto qualche soddisfa. Ma il prossimo sara' ancora meglio. Sempre meglio.
Allora, ho "acquisito" 45 cd, visto solo 41 film (di cui BEN 8 al cinema), letto (per intero) 22 libri, quasi 2 al mese, non male, nonostante l'orario di lavoro e due bambini piccoli.
I cd piu' ascoltati
Afterhours, Ballate per piccole jene
Bob Mould, Body of song
The Clash, tutto
Ligabue, Nome e cognome
The Evens, omonimo
John Coltrane, Ballads (in libreria...)
Bob Dylan, gli anni 60
Oasis, Morning glory
Bauhaus, raccolta
Le canzoni piu' emozionanti
Social distortion, Dear lover
Afterhours, Quello che non c'e'
Aretha Franklyn, I say a little prayer
Byrds, Turn turn turn
Ligabue, Giorno per giorno
Green day, Wake me up when september ends
Richard Hawley, Coles corner
Marlene kuntz, Bellezza
U2, Sometimes you can't make it on your own
Radiohead, No surprises
I film piaciuti tanto
Se mi lasci ti cancello
Volevo solo dormirle addosso
24hourpartypeople
Lost in translation
La tigre e la neve
Fantozzi
I fantastici 4
Mystic river
Ricordati di me
Caterina va in citta'
La televisione
Quello che gli uomini non dicono
Desperate housewives
Parla con me (Dandini)
Brand:new
Avereventanni
Markette
Velisti per caso
Coupling
Mai dire lunedi'
I libri letti preferiti
Abreu, Come diventare un malato di mente
Schellenbaum, La ferita dei non amati
Kennedy Toole, La Bibbia al neon
Pasquinelli, La vertigine dell'ordine
Barthes, Frammenti di un discorso amoroso
Luzi, poesie
MacMahon, Analizza te stesso
Le cose
Il videofonino
I Rayban neri
La giacca di pelle
L'organizer elettronico
Le clark nere
Food, drinks, drugs
Caffe' solubile
I panetti del Gallese
Rescue remedy
Frutta e verdura di Gianni
Ristorante Vittorio a Sottoripa
Gelato al pistacchio piazza delle Erbe
Magic moments
Pejo, 2400 metri
Stintino
Registrare il nuovo disco
La reunion dei caccalli
Al cinema coi figli
Anniversario al Rustegu
Cena con Aldo
Pranzo con Enrico
Cinese con Marcello
Piscina+idromassaggio alla Virgin
Radio Feltrinelli
I negozi
Disco Club
Mediaworld
Ikea
Ekom
Decathlon
Celio
H&M
cd usati piazza Banchi
giovedì 15 dicembre 2005
Come se stessi per morire
Molti manuali di autoaiuto e pensiero positivo suggeriscono di fare le cose, viverle come se fosse l'ultima volta, o perlomeno con la consapevolezza che potrebbe esserlo. Questo atteggiamento servirebbe a godersi di piu' tutto quanto, ad apprezzare, essere grati. SARA'. A me sembra solo una sensazione di morte permanente, immanente, che genera solo ansia e paranoia. Ok apprezzare ed essere grati di tutto, pensando a chi e' piu' sfigato, ma "vivere cosi' non somiglia un po' a morire? Tutto fa un po' male" (Afterhours). Anche io quest'anno ho avuto una mania di recupero/riordino del mio passato (vecchi amici ritrovati e riscoperti, per esempio), e ho avuto la sgradevole sensazione di PREPARARMI a qualcosa, mettere a posto tutto, essere pronto, ma per cosa poi? No, non voglio vivere cosi'. Mi e' sempre mancata una progettualita' esistenziale, questo si', ma voglio vivere/fare cose per il gusto di farle, vivendole dentro, e non "prima che sia troppo tardi". Non sono Joey Ramone. Non preoccupatevi di me, comunque. STO BENONE. Ricordate la vecchia canzone dei Lost? "Giorno per giorno, domani e' ieri e forse e' mai"...
Maledetto Natale
Tutti gli anni la stessa storia. Il Natale mi fa male, mi esaurisce, mi distrugge. Anche prima di lavorare in libreria, non l'ho mai sopportato, i regali, le magnate, gli spot strappalacrime, le lucine, il presepe. Sara' una coincidenza fortuita il fatto che a fine anno ci sia il picco massimo di suicidi? Un tempo risolvevo magnando e bevendo a bestia, ora no, lo guardo in faccia con un ghigno fra il disperato e il diabolico. Meno male che ho due bambini che me lo hanno fatto un po' rivalutare (per loro e' una cosa magica, se si tiene in vita il Mito di Babbo Natale). In giro c'e' un'aria che si taglia col coltello: nervosismo, affanno, frustrazione, una tensione direi cosmica, forse astrologica. Non vedo l'ora che sia il 7 gennaio. Buone feste (sic) a tutti!
mercoledì 14 dicembre 2005
Quello che non c'e'
Non ho molto da aggiungere a questa canzone per me epocale. Dedicata ad Aldo, Lalla, e tutti quelli che ci si possono vedere. Grazie, Manuel e Afterhours.
Ho questa foto di pura gioia
E' di unbambino con la sua pistola
che spara dritto davanti a se
a quello che non c'e'
Ho perso il gusto, non ha sapore
quest'alito di angelo che mi lecca il cuore
ma credo di camminare dritto sull'acqua e
su quello che non c'e'
Arriva l'alba o forse no
A volte cio' che sembra alba non e'
ma so che so camminare dritto sull'acqua e
su quello che non c'e'
Rivuoi la scelta, rivuoi il controllo
Rivoglio le mie ali nere, il mio mantello
La chiave della felicita' e' la disobbedienza in se
a quello che non c'e'
Percio' io maledico il modo in cui sono fatto
il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco
Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
quello che non c'e'
Curo le foglie, saranno forti
se riesco ad ignorare che gli alberi son morti
ma questo e' camminare alto sull'acqua e
su quello che non c'e'
Ed ecco arriva l'alba, so che e' qui per me
Meraviglioso come a volte cio' che sembra non e'
fottendosi da se, fottendomi da me
per quello che non c'e'
(Manuel Agnelli, 2002)
martedì 13 dicembre 2005
Singing in the rain?
L'altro giorno un barbone mi ha detto di tutto a urla (pezzo di merda, fascista, sic, bastardo) perche' non gli facevo lo sconto. Che se lo meritava, puzzone schifoso. Intervenuto a difendere dai suoi sproloquii una mia collega, l'ho servito con tutti i crismi possibili, come se fosse una persona normale, intendo. E lui mi offende! Sono quei momenti in cui mi viene in mente la scena di "Singing in the rain" in Arancia meccanica. Una voglia di violenza da sfogare per non implodere. Pero' ci tratteniamo, passiamo oltre, minimizziamo, noi persone civili, progressiste, illuminate, corrette. E cosi' ci viene minimo l'ulcera. Forse dovrei cominciare boxe. O comprarmi un sacco su cui sfogarmi, dopo certe giornate. Viuleeenza! C'e' poco da ridere...
mercoledì 7 dicembre 2005
Sono ottimista
"La vertigine non e' paura di cadere ma voglia di volare" (Jovanotti ogni tanto...).
Sono ottimista, io. Se non fossi ottimista, ossia se non pensassi che la vita, il mondo, le cose, le persone, che tutto insomma non potesse migliorare o essere migliorato, beh, me ne sarei andato gia' vent'anni fa. Va meglio, andra' meglio, sempre. Chiaro? E ora avanti, cercando di sorridere e ridere il piu' possibile.
lunedì 5 dicembre 2005
Patti Smith da Celentano
Ma l'avete vista Patti Smith da Celentano? Entrata in silenzio sul palco, ha cantato con passione "Because the night" con una gigantografia di Pasolini alle spalle. Mi sono venute le lacrime agli occhi, e mi son fatto il segno della croce! Poi ha dato una lezione di religiosita'/pace/arte che ha lasciato di sale l'Adriano nazionale (uno degli uomini piu' sopravvalutati del secolo scorso, e dopo 30 anni non sa ancora le parole dei classici di rock'n'roll, canta tutto in lingua "Prisencolinensinanciusol", un ignorante, simpatico e casinista, ma pur sempre un personaggio da bar sport). Ricordo quando ascoltai Horses per la prima volta, una rivelazione. Forse era troppo colta per un fan dei Ramones della prima ora come me, ma poi mi e' rimasta, eccome. E anche a Michael Stipe, Bob Mould...In questi giorni c'e' una bellissima mostra di Mapplethorpe, www.mapplethorpetorino.it,
con alcune sue foto (pensa te che coppietta, Robert M. e Patti S., giovani artisti a New York negli anni 70...).
Non dimentichiamo neanche che "Ask the angels" era una ottima cover dei grandi Lost (Genova 1986/1991, RIP).
La crisi dei 40 anni
Non sento altro. Una processione di amici e conoscenti passano in libreria ed esternano la loro crisi, come persone e come coppia. Alcuni spot? "Mi ha cacciato di casa", "Non si fa mai abbastanza", "Col passare degli anni il modo di pensare di uomo e donna divergono sempre di piu'", "Che palle! Ma meglio cosi' che becchi", "Non ti sposare, e se ti sposi trova una moglie a cui piace il c....", "La vita da sposati lo fa diventare mollo", "Mi sono reso conto che tutto quello che dedicavo a me stesso erano 90 centesimi: il caffe' della mattina", "I figli uniscono la coppia: ci pensi due volte prima di separarti, ma se non fosse per loro...". I 40 anni di vita, i 10 anni di coppia mi sa che sono una specie di giro di boa. Peccato che quasi tutti annaspano, affogano, o nuotano via. C'e' chi si compra la moto, chi si fa crescere i capelli ;-), chi sparisce nel nulla, chi si butta nello sport, chi diventa buddhista di seconda mano, chi impazzisce proprio.
Momentaccio per i maschi 40enni sensibili (stanno meglio gli stronzi) e umanamente corretti.
Il problema e' che non si trova il tempo per consolarsi con amici, musica, cinema, libri. La notte e' piccola per noi, troppo piccolina...
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