Finalmente! Ho in mano il master del mio disco (all by myself, tutti gli strumenti, eccetto due assoli by Andrea Frascolla e Michele Ferrari, e una parte vocale by Francesca "Anais" Pongiluppi) sulle poesie di Pavese. Prossimi passi: iscrizione alla SIAE della musica, e spedizione demo a giornalisti/etichette, sperando che qualcuno mi aiuti a stamparlo. A me sembra bellissimo, obiettivamente, però... Questa estate ci sarà lo sbattimento-ricerca-produzione, poi in autunno (perchè è un disco struggentemente autunnale...), se non avrò trovato nessuno disposto a "investire" su queste canzoni, farò la solita autoproduzione casalinga, in vendita esclusiva da Disco Club. Non ho ancora deciso il titolo, e il referendum bandito via mail ha dato risultati molto eterogenei.
In anteprima i titoli dei brani/poesie:
Tu sei come una terra
Ti ho sempre soltanto veduta
Sei la terra e la morte
Come uno che si lasci cadere
The night you slept
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Last blues, to be read some day
Sono emozionatissimo, è un progetto a cui lavoro da anni, e non potete immaginare quanto mi sia costato, in tutti i sensi, non solo finanziario.
Il disco dell'anno, anzi della vita. Credo. Vediamo. Sarà l'ultimo?
1 commento:
che bello! sono davvero molto curioso, anche perché pavese è stato uno dei miei primi amori letterari ed ha segnato tutta quanta la mia adolescenza. Libri come "La luna e i falò", "Il compagno", "La bella estate", "Prima che il gallo canti"... sono state delle letture illuminanti. Un grande scrittore e poeta italiano, molto americano e neorealista. Per il titolo suggerirei proprio "Last blues, to be read some day".
diego husker
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