c'è una atmosfera davvero strana. Tutto si blocca, un po' impaurito, perplesso e goffo, o quantomeno si rallenta, e sono giustificati i ritardi e le assenze. Questa città non è abituata alla neve, alle difficoltà che comporta. La neve ha un effetto ipnotico e meditatorio, quasi filosofico: tutto assume un'altra dimensione, ci si rende conto di alcune belle cose che diamo per scontate (per esempio si riapprezza il clima che c'è "normalmente"), ci si chiude in casa a fare lavoretti rimandati, a leggere un libro, a guardare un film coi bambini, a ordinare le foto, cose così. E ci si chiede "Ma come fanno quelli che hanno la neve per dei mesi?". In questi posti in cui "dobbiamo" avere sempre la prospettiva/visuale del mare/infinito la neve ci costringe a guardare dentro: alle nostre case, e alle nostre vite. La neve, come fa col grano nei campi, ricopre i semi e i germogli di una possibile nuova stagione della nostra vita, o come minimo il ripetersi, se non il cambiamento, del ciclo delle stagioni. Sperando in un buon raccolto (sarebbe già tanto che ci fosse, un raccolto).
7 commenti:
Ouh!
Sei anche un poeta allora! Mi sono piaciute le tue considerazioni sulla neve...mi sento di condividerle anche soltanto con la fantasia. Sai, qui da noi in "Terronia", una bella nevicata capita forse ogni 10 anni e nessuno si sogna di chiudersi in casa ma, siamo tutti fuori come cretini a tirarci palle di neve raccolta dai parabrezza e a tentar di fabbricare improbablili e ridicoli pupazzi di neve.
da ex genovese e ora piemontese acquisita devo dire che la neve permanente (da novembre che la vedo)inizia a sembrarmi sempre meno poetica: vado in giro con dopo sci pietosi con i quali non scivolo ma sembro la moglie dello yeti, i treni quando va bene sono soppressi (se va male rimani intrappolato per ore), non si può fare altro che tapparsi in casa rimandando impegni anche di lavoro (che quando ti ricapiteranno?...) insomma: un disastro!
Io proprio non so cosa sia la neve.
La neve, gelida, candida, ha sicuramente il suo fascino, eppure preferisco di gran lunga il sole del Mezzogiorno, quello che ti permette di stare in giardino senza giaccone anche se è dicembre:)
Bello leggerti.
La neve in città mi fa un pò schifo: diventa subito un pastone grigio, blocca tutto e anche fare le cose più semplici diventa un'impresa. La neve preferisco pensarla con il naso premuto sulla finestra di una baia di legno ben riscaldata in qualche bel paese di montagna. Altrimenti... ridateci il sole!
Mik
Belin pulluli di ottimismo amico mio...
Ouh! Ma che succede al tuo blog?
Sono io che ho le allucinazioni, oppure ieri - proprio quando l'ho linkato - aveva un nome differente?
Che faccio...lascio così il link?
Attendo tue direttive.
@tutti: è un momento di cambiamenti. Ieri ho fatto degli esperimenti. Per ora resta tutto uguale.
PS Il mio vero nome comunque è Francesco (ieri appariva così)...
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