sabato 28 gennaio 2017

Tenco, 50 anni dopo


A 50 anni dalla sua tragica scomparsa, risuonano ancora nella testa di tantissime persone le canzoni di Luigi Tenco.
Questa è una emozionata versione che registrai con gli Anais tanti, troppi anni fa: ancora adesso "che avrei mille cose da fare" la trovo sempre toccante.

mercoledì 25 gennaio 2017

Strani giorni


saranno quelli da qui a Pasqua: devo traslocare entro il primo marzo e risistemarmi nella nuova casa (la definitiva, credo/spero). In questi strani giorni mi passeranno davanti agli occhi libri, dischi, foto, vestiti, oggetti di tutta una vita: sono 15 anni che non cambio casa. In questi 15 anni i miei figli sono cresciuti (uno fa l'università!), io sono invecchiato (e non come un Barolo), e anche il mondo è cambiato molto (spesso in peggio).
Ma a Pasqua, come ogni anno, risorgerò.

domenica 22 gennaio 2017

Pensare che



succedono queste digrazie e questi miracoli mentre io sto a crucciarmi e preoccuparmi di inezie nel mio piccolo mondo antico. Alla televisione in questo momento stavo guardando "The impossible" (sullo tsunami del 2004 nell'Oceano Indiano)...Pensare a queste tragedie e certi "miracoli" dovrebbe farci ritenere fortunati, e dovremmo vergognarci se ci stressiamo per i piccoli fastidi o acciacchi quotidiani. Un po' come quando ci fu l'alluvione a Genova.
Dovremmo capire, anzi sentire più spesso, quanto e come siamo fragili e fortunati.

sabato 21 gennaio 2017

A noi ce piace de magna e beve (ma ce piace pure de lavorà!)


Anno nuovo, bilancia nuova: ora la prima cifra del mio peso è un 8! A 53 anni francamente non me ne frega più niente di essere slim, tonico, et cetera. La "tartaruga" addominale si è rovesciata definitivamente (mi sa), e finchè potró (finchè la salute me lo consentirà) mi godró i piaceri della tavola senza sensi di colpa nè pentimenti. Tanto ormai l'ho capito: parafrasando Oscar Wilde, molte delle cose buone della vita sono nocive, o non sono facili. 
Prosit!

giovedì 19 gennaio 2017

I muri parlano

I muri mi parlano. Io li guardo e li fotografo da sempre con attenzione e curiosità: ci trovo spesso arguzia, saggezza, vera e propria Arte, spunti di riflessione e motivazione. Stavo quasi per aprire un account Instagram dedicato ma poi ne sono rifuggito per paura di rientrare nel maelström social, per quanto antisocial volessi restare. Proseguiró a notare e fotografare, ma pubblicheró qui, in questo "posto", le foto che mi hanno colpito, mentre con fatica (ma anche col sorriso) giro per l'Italia (questo è un muro di Torino).

mercoledì 18 gennaio 2017

I dischi fondamentali


Ci sono alcuni dischi che uno si deve portare sull'isola deserta, o nella tomba. Uno dei miei dieci è questo: fondeva l'irruenza del punk rock col country e il blues (e il voodoo, e la poesia, e la perdizione). Oltre a questo fattore "culturale" è stato uno dei tre dischi con cui ho imparato (si fa per dire!) a suonare la batteria. Mi mettevo in garage col walkman Sony e le cuffie chiuse sulle orecchie (che dopo poco fumavano), e andavo dietro a questo disco, It's alive dei Ramones e Hear nothing dei Discharge. Chissà, forse se mi fossi istruito su altri esempi suonerei e anche penserei diversamente, adesso.
Ma cosa ci vogliamo fare: il tempo ha i suoi destini, la storia le sue scadenze. E non ci possiamo fare niente, a ben pensare.
Ancora adesso, quando riascolto questo disco, mi insorge un brividino. For the love of Ivy, sì.

sabato 14 gennaio 2017

Say something loving


In attesa di vederli dal vivo il 20 febbraio (insieme a Luana e entrambi i figli: gli XX mettono d'accordo tutta la famigliola) davvero niente male la seconda anteprima del nuovo disco (invece "On hold" non mi era piaciuto tanto).
SAY SOMETHING LOVING
I JUST DON’T REMEMBER 
THE THRILL OF AFFECTION
I JUST DON’T REMEMBER
SAY SOMETHING LOVING
I NEED A REMINDER
THE FEELING’S ESCAPED ME
I WENT LOOKING FOR IT
COULD HAVE BEEN ANYONE’S KISS
THROWING MY ARMS AT NO ONE
WHEN I GAVE UP I FOUND LOVE
THE THOUGHT FLOWS THROUGH MY MIND
AND IT’S GROWING ALL THE TIME
I DO MYSELF A DISSERVICE
TO FEEL THIS WEAK
TO BE THIS NERVOUS
YOU SAY SOMETHING LOVING
IT’S SO OVERWHELMING
THE THRILL OF AFFECTION
FEELS SO UNFAMILIAR
YOU SAY SOMETHING LOVING
WITHOUT HESITATION
IT HITS ME, HITS ME
IT FEELS SO UNFAMILIAR
YOUR TOUCH STAYS ON MY SKIN
I FEEL IT START SINKING IN
HERE COME MY INSECURITIES 
I ALMOST EXPECT YOU TO LEAVE
WERE YOU REALLY LOOKING FOR ME
TRY YOUR BEST TO REASSURE ME
I WAS IMPATIENT TO MEET YOU
AM I TOO NEEDY
AM I TOO EAGER
I DON’T KNOW
I DON’T KNOW
I DON’T KNOW
I DON’T KNOW
WHAT THIS IS BUT IT DOESN’T FEEL WRONG
DID YOU HEAR ME SAY IT
SAY IT
DID YOU HEAR ME SAY
I SAY SOMETHING LOVING
I CAN’T HOLD IT INSIDE
THE THRILL OF AFFECTION
IS ONLY GETTING STRONGER
I SAY SOMETHING LOVING
ALL MY HESITATIONS ARE FADING, FADING
I FEEL IT TAKING OVER
DON’T LET IT SLIP AWAY
DON’T LET IT SLIP AWAY

venerdì 13 gennaio 2017

La musica rilassante


Ho quattro tipi di musiche con cui "mi rilasso" la sera, dopo una fredda giornata di lavoro:
-musica indiana col sitar (Ravi Shankar e dintorni)
-musica classica/ambient tipo Arvo Part, Sibelius, Satie, Brian Eno
-il dub-reggae anni 70 (Augustus Pablo, Lee Scratch Perry, King Tubby, Mickey Dread, le versioni dub di Bob Marley e Linton Kwesi Johnson)
-la cosiddetta "musica industriale" dark-ambient-noise (Throbbing Gristle, SPK, Brighter Death Now, Maurizio Bianchi, Atrax Morgue).
Capisco che soprattutto la quarta scelta non abbia niente di rilassante, e invece..."white noise in a white room" (per citare i Gang of Four).

Sogni d'oro, incubi di piombo.

mercoledì 11 gennaio 2017

martedì 10 gennaio 2017

I ricordi fanno male


Ora che ho iniziato a tirare fuori le cose dai cassetti, per l'imminente trasloco, escono fuori foto e scritti che spesso fanno più male che bene (soprattutto i ricordi brutti). Mi viene quasi voglia di buttarli via, bruciarli, i ricordi brutti: ma forse è meglio conservarli, "a imperitura memoria", come lezioni di vita. Per sapere gli errori che siamo destinati a rifare, e cercare di non commetterli di nuovo.

lunedì 9 gennaio 2017

Gli Smiths, dopo tutti questi anni


Ritrovarmi a parlare degli Smiths, musiche e testi, in macchina con mio figlio Matteo, nato nel 2001. Anche lui, dopo tutti questi anni, sente e apprezza il fascino romantico e il carisma drammatico degli Smiths. "Come si possono definire gli Smiths, pa?": sono gli Smiths e basta, la risposta. Nessuno mai più come loro.

(E nessuno mai più come i Sybil)

martedì 3 gennaio 2017

It is not dying



"Turn off your mind relax and float down stream
It is not dying, it is not dying
Lay down all thoughts, surrender to the void,
It is shining, it is shining.
Yet you may see the meaning of within
It is being, it is being
Love is all and love is everyone
It is knowing, it is knowing
And ignorance and hate mourn the dead
It is believing, it is believing
But listen to the colour of your dreams
It is not leaving, it is not leaving
So play the game "Existence" to the end
Of the beginning, of the beginning"
(The Beatles, Tomorrow never knows)

lunedì 2 gennaio 2017

Morire è solo non essere visto


Ciao Nonnina.

Com'è piccolo il mondo



Il primo film visto al cinema nel 2017 (bellissimo: consiglio), il Blob di fine anno su Raitre, la strage di Istanbul a capodanno, il video di Momondo postato ieri: tutti questi input mi hanno fatto uscire (almeno per qualche ora) dal mio "piccolo mondo antico", e mi fanno sentire parte di un mondo (concreto, non virtuale) molto più grande. Un mondo spesso orribile, sì, ma reso meraviglioso dai nostri occhi, e dall'anima che usa gli occhi per guardarlo, attraversarlo, e anche cercare di migliorarlo, col nostro modesto contributo, nel nostro piccolo.