Alla mia età non dovrei fare una apologia della TRAP: quasi tutti i miei coetanei musicofili disprezzano certi suoni e certi artisti. Io invece, grazie alla musica che sento provenire dalla camera di mio figlio Matteo, ho scoperto artisti che mi piacciono molto. Non so se Lil Peep e XXXTentacion siano definibili come trap: diciamo che noi over 50 chiamiamo così, generalizzando molto, mi rendo conto, tutta questa musica guazzabuglio di rap, elettronica, hip-hop, emo, dark (io ci sento molto i Cure, in Lil Peep). Ritengo non sia azzeccato neanche il pensiero che dice che la trap è il punk 2.0: il punk rock di Ramones, Clash, Sex Pistols e tutto l'hardcore successivo avevano dei riferimenti musicali nel passato (Stooges, New York Dolls, gli anni Sessanta più garage), la trap invece sembra senza passato (e anche senza futuro, vista l'autodistruttività che spesso caratterizza i suoi giovani protagonisti), a parte forse le ritmiche hip-hop e il cantato rap. Sembra nascere dal nulla, o meglio dal grande vuoto esistenziale e comunicativo (nonostante i social) che riempie e tormenta la vita di tanti adolescenti.
Quanto ai testi, come si legge in questo video, non sono sempre a base di droghe varie, sesso, soldi, armi ("Purtroppo però a parte poche perle nel 99% dei casi i testi non si possono sentire", dice un esperto in materia).
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