Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato; un tempo per uccidere e un tempo per guarire; un tempo per demolire e un tempo per costruire; un tempo per piangere e un tempo per ridere; un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare; un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle; un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci; un tempo per cercare e un tempo per perdere; un tempo per conservare e un tempo per buttar via; un tempo per strappare e un tempo per cucire; un tempo per tacere e un tempo per parlare; un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
(dal Libro dell'Ecclesiaste)
Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
martedì 31 marzo 2009
The Byrds - Turn! Turn! Turn!
lunedì 30 marzo 2009
sabato 28 marzo 2009
Passato e futuro della musica

Se per voi la musica ha un significato diverso dall'essere una suoneria o un sottofondo su cui fare jogging o ballare svogliatamente, vi invito a leggere questo libro (la scheda qui). Certo Castaldo è sempre un po' idealista, utopistico e affezionato romanticamente al tempo in cui il rock "inventava un passato mitico per immaginare un futuro". E' però anche indubbio che la musica oggi abbia perso molto potere immaginifico, creativo, innovatore, persino politico-sociale, oserei dire. Ha perso molto fuoco e desiderio. Questo indipendentemente dal cambiamento di supporto sonoro, dalla forma di ascolto e dalla riproducibilità. "Bisogna ricominciare a inventare pezzi originali. Non sottovalutiamo l'incapacità della nostra epoca di inventare il Nuovo. L'impossibilità di immaginare un qualsiasi tipo di futuro spinge a una consumazione compulsiva di pezzi di passato riciclato. Fino all'inevitabile esaurimento." Parole sante.
E' sempre più difficile, alla mia età perlomeno, rimanere impressionati da una sedicente novità musicale. Quasi sempre dico "Eh però questi sembrano". Raramente esclamo "E questi chi sono? Mai sentito niente del genere". Spesso anche la musica più "libera" o liberatoria (come dovrebbe essere il jazz e il rock) ormai si riduce a accademia, capacità interpretativa (vedi il detestabile X-factor, vedi la cultura della cover nei locali), ripetizione o riproposizione più o meno sagace di idee del passato.
Anche in musica ormai è difficile immaginare e costruire un futuro. Che tempi.
venerdì 27 marzo 2009
Guardatevi un po'

Gli è venuta voglia di felicità,
gli è venuta voglia di verità,
gli è venuta voglia di eternità,
guardatelo un po'!
Ha appena distinto il sonno dalla veglia,
ha appena intuito di essere sè,
un acciarino e un missile,
facile da affogare in un cucchiaio d'oceano,
non tanto ridicolo da far ridere il vuoto,
vede solo con gli occhi,
sente solo con le orecchie,
sua lingua ottimale
con la ragione biasima la ragione:
in breve: è quasi una nullità,
ma ha la testa piena di libertà, onniscienza e essere
al di là d'una carne stolta,
guardatelo un po'!
Eppure sembra esistere,
è accaduto davvero
sotto una delle stelle di provincia.
A modo suo è vivace e assai attivo.
Per un misero figlio degenerato del cristallo-
è davvero alquanto stupito.
Per un'infanzia dura nei rigori del branco-
è già poco non individuale.
Guardatelo un po'!
Ma avanti così, non fosse che per un istante,
per il palpito d'una galassia distante!
Che almeno si possa intravedere
cosa ne sarà, visto che è.
Ed è- accanito.
Accanito, va ammesso, e tanto.
Con quell'anello al naso, la toga, il maglione.
Uno spasso, comunque.
Un poverino qualunque.
Un vero uomo.
Vi ricorda qualcuno che conoscete? ;o)
martedì 24 marzo 2009
Avvelenati ma resistenti

Crediamo in un nuovo umanesimo con il superamento di strutture ormai desuete per le urgenze e i sogni di chi anela a un mondo migliore. In Italia esistono milioni di persone che hanno una certa sensibilità, che non sono qualunquiste o indifferenti, che sono fraterne e solidali, che hanno ideali e passioni comuni su difesa di ambiente e diritti umani, su giustizia, accoglienza e convivenza. Ma oggi siamo più che mai disorientati perchè come le api non troviamo più la via per tornare all'alveare. Alle api succede perchè sono avvelenate da nuovi pesticidi che rischiano di portarle all'estinzione, a noi invece perchè hanno avvelenato le nostre coscienze, ci hanno impoverito da un punto di vista culturale e sociale.
(dall'intervista a Paolo Archetti Maestri sul Manifesto).
Ammiro e sottoscrivo le parole di questo valoroso gruppo di Acqui. Scopriteli/ascoltateli nel loro myspace. Ce ne fossero. La resistenza continua, grazie anche a gente così.
lunedì 23 marzo 2009
Crisi, cambiamento, rivoluzione
"Non lo sai
Stanno parlando di una Rivoluzione
Sembra un sussurro
Non lo sai
Stanno parlando di una Rivoluzione
Sembra un sussurro
Mentre fanno la coda per il sussidio
Piangendo alla porta degli eserciti della salvezza
Sprecando tempo agli uffici di collocamento
Aspettando una promozione
La povera gente si ribellerà
E si prenderà la sua parte
La povera gente si ribellerà
E si prenderà ciò che le appartiene
Non lo sai, faresti meglio a correre, correre, correre
Ho detto che dovresti
Correre, correre, correre
Finalmente la situazione si capovolgerà
Parlando di Rivoluzione"
Questa crisi porterà necessariamente a dei cambiamenti, se non proprio a una rivoluzione. Bisogna ripensare, rivalutare, ridimensionare, riciclare, reinventare, ricominciare, recuperare, oltre che resistere (= ri-esistere). Rivoluzione come una nuova evoluzione: niente può restare sempre uguale, e non si può andare sempre peggio.
domenica 22 marzo 2009
One more?

Il poster che vi propongo oggi è più "filosofico" e psicologico del solito (in genere si riferiscono, con brillante sarcasmo, al mondo del lavoro e al mito amerikano del successo) .
E poi, soprattutto, "One more" COSA? ;o)