sabato 28 marzo 2009

Passato e futuro della musica



Se per voi la musica ha un significato diverso dall'essere una suoneria o un sottofondo su cui fare jogging o ballare svogliatamente, vi invito a leggere questo libro (la scheda qui). Certo Castaldo è sempre un po' idealista, utopistico e affezionato romanticamente al tempo in cui il rock "inventava un passato mitico per immaginare un futuro". E' però anche indubbio che la musica oggi abbia perso molto potere immaginifico, creativo, innovatore, persino politico-sociale, oserei dire. Ha perso molto fuoco e desiderio. Questo indipendentemente dal cambiamento di supporto sonoro, dalla forma di ascolto e dalla riproducibilità. "Bisogna ricominciare a inventare pezzi originali. Non sottovalutiamo l'incapacità della nostra epoca di inventare il Nuovo. L'impossibilità di immaginare un qualsiasi tipo di futuro spinge a una consumazione compulsiva di pezzi di passato riciclato. Fino all'inevitabile esaurimento." Parole sante.

E' sempre più difficile, alla mia età perlomeno, rimanere impressionati da una sedicente novità musicale. Quasi sempre dico "Eh però questi sembrano". Raramente esclamo "E questi chi sono? Mai sentito niente del genere". Spesso anche la musica più "libera" o liberatoria (come dovrebbe essere il jazz e il rock) ormai si riduce a accademia, capacità interpretativa (vedi il detestabile X-factor, vedi la cultura della cover nei locali), ripetizione o riproposizione più o meno sagace di idee del passato.

Anche in musica ormai è difficile immaginare e costruire un futuro. Che tempi.

23 commenti:

Rosalita Come Out Tonight! ha detto...

Ciao Franco, ogni tanto passav senza lasciare un commento leggendo i tuoi, puntuali e sagaci, su altri blog. Passerò più spesso, promeso. Quello che descrivi oggi capita molto molto spesso anche a me, ma qulcosa si trova nel nouvo millennio. Certo è più difficile da scovare soprattutto perchè sono spariti (almeno da noi) gli scopritori di talenti. Ed allora ben vengano gli x factor vari. magari non comprerò mai giusi ferreri ma almeno qualcuno in più che arriva al grande pubblico.
o no? ma?
ciao Luka

Franco Zaio ha detto...

Il problema, il guaio di X-factor è che scopre interpreti, non autori. Le canzoni, per quanto arrangiate, sono vecchie e risapute (spesso bellissime, ma vecchie). Anche i locali dove si fa musica raramente fanno suonare canzoni ORIGINALI. Colpevole, o complice, anche il pubblico (televisivo e dei locali) che evidentemente non ha CURIOSITA' nè voglia di ascoltare qualcosa di nuovo e non già sentito. La Giusy ha fatto successo perchè gli ha scritto un disco di canzoni nuove Tiziano Ferro: chi si compra un cd di cover?

Lucien ha detto...

Quello che dici sulle novità è un po' vero, però non bisogna essere troppo scettici, io ogni tanto riesco ancora a trovare qualcosa che mi entusiasma. Riguardo xfactor, in realtà l'idea è buona ma c'è una cosa negativa che ostacola la musica: il fatto che i concorrenti (fra essi ci sono anche musicisti) non possano suonare. Una cover ben eseguita si ascolta sempre volentieri però le cover band le trovo un po' patetiche. Quando suonavo, dal vivo solo pezzi miei.

Andrea Sacchini ha detto...

Ho suonato per due anni il basso in una rock band formata da amici, qui del riminese. Ciascuno, dopo questa bellissima esperienza, è andato poi per la sua strada (chi in altri gruppi, chi all'università, chi - come il sottoscritto - si è dedicato a tempo pieno al vagabondaggio ^_^, ecc...).

Cosa ci distingueva dagli altri gruppi che si incrociavano nei locali o nelle manifestazioni? Il fatto che la maggior parte dei pezzi erano nostri (io scrivevo la musica mentre i testi erano in parte miei e in parte di Gianluca, il batterista).

E devo dire che (purtroppo) la maggior parte delle band che incrociavamo nei locali erano appunti cover-band. Per carità, qualche cover in scaletta ce l'avevamo anche noi, ma posso dire che la soddisfazione che si prova quando la gente dimostra di apprezzare qualcosa che è farina del tuo sacco, è difficilmente spiegabile.

Bye.

Anonimo ha detto...

"La musica ha perso molto potere immaginifico, creativo, innovatore, persino politico-sociale". Concordo in pieno. Inoltre, anch'io spesso mi dico "ehi, ma questo pezzo somiglia a..." quando ascolto le 'nuove' canzoni. Penso poi che la prolificazione delle cover band sia una delle cose più sgradevoli che mi tocca associare alla musica. Niente contro quei musicisti, per carità, ma io non resisto nel sentirmi per due ore un gruppo come tanti che scimmiotta i miei mostri sacri.
Non voglio crederci fino in fondo però simpatizzo con quelli che affermano che ormai è già stato detto tutto.
Ciao Franco, belli questi tuoi post, forniscono anche molti spunti per riflessioni ulteriori.

Rosalita Come Out Tonight! ha detto...

già, ma d'altra parte è un format che sono obbligati a seguire. Io lo seguo e spero che alcuni interpreti possano essere anche buoni compositori.
Sul fatto delle cover band ti do tutta e tanta ragione. ma in Italia manca il sentimento e la cultura per la musica...

a proposito dove si trova il tuo disco?
ciao Luka

Vale ha detto...

L'importante è che ci sia la musica, sempre.....

andrea sessarego ha detto...

Scusa, ma negli ultimi anni Gino Castaldo mi sembra un pò scoppiatello a leggere le sue recensioni sui quotidiani. Quindi, tuttalpiù (si scriverà così?) vengo a sfogliarlo insieme all'ultima copia di Rolling Stone.

silvano ha detto...

Per una volta non sono d'accordo con l'amico Luka (a proposito ti aspetto a cena sabato prossimo). Ho letto il bel libro di Castaldo, che forse un po' troppo pessimista, coglie però il problema. Quante volte mi capita di comprare il lavoro di un gruppo o cantante nuovo e cercare le citazioni, le influenze. Diamo per scontato noi pubblico e gli autori pure, che non è più possibile inventare qualcosa di nuovo ma solo rielaborare il passato (alcune volte ammetto con grande genio). Bisogna credere che sia possibile qualcosa di nuovo. Lo dobbiamo credere noi pubblico e pure gli autori altrimenti, come dice Castaldo, sarà solo una questione tempo prima della fine della musica. I format tipo Xfactor, hanno secondo me poco a che fare con la musica, sono dei programmi televisivi ma il coveraggio ha rotto l'anima ormai. Di Jeff Buckley che reinventa Hallelujah del maestro Cohen facendo rock e musica nuova ce n'è stato uno.
ciao, silvano.

4 dogs records ha detto...

Partiamo dal presupposto che Mara Maionchi Ha fatto il suo tempo,Morgan dovrebbe capire che : David Bowie esiste già, I Depeche Mode anche e se usasse meno sostanze magari potrebbe fare del piano bar in qualche locale per tardone.Simona Ventura oltre il ballo del Quaqua non è mai andata e il suo culto è il Gioca Jouer, indipercui di musica capisce quanto un paramecio di astrofisica
(con tutto il rispetto per i parameci).
Tutti i concorrenti di X-factor sono sotto contratto o hanno qualche opzione con qualche major,
non veniamo a raccontarci che con questo programma si scoprono i talenti.
Il problema dei gruppi che fanno solo cover è devastante,anzi direi che si potrebbe organizzare un referendum per abolire le band tributo o se vuoi tanto essere come il tuo idolo siilo in tutto e per tutto.
Fai la tribute band di Jimi Hendrix? O secchi di overdose nel giro di 3 anni o ti togli dai coglioni (vai a fare del volontariato coi sordi che è meglio).
Vuoi essere Vasco? ti fai tanta coca e alcool da scoreggiarti il cervello come lui o ti togli dai coglioni .
Penso che se si seguissero questi consigli la piaga delle tribute/cover band sarebbe debellata.

Franco Zaio ha detto...

@RIOT: il mio disco è ordinabile in tutte le Feltrinelli/Ricordi d'Italia (se non ce l'hanno subito te lo possono far arrivare da Genova).

bet ha detto...

Concordo con tutto Zaio, ma il 2008 un fantastico Von Till ce l'ha regalato....

Arimondi ha detto...

Due timidi punti a favore di una visione positiva del futuro della musica?
- Non si è mai ascoltata tanta musica nella storia dell'umanità. Mai è stato così semplice farla, con un computer o con set da dj.
- Nell'epoca dell'economia ibrida, dove domina il sampling, la continua rielaborazione di melodie e armonie del passato (non intendo le cover), nell'epoca del remix (come la chiama Lawrence Lessing nel suo ultimo omonimo libro), forse possiamo anche immaginare un diverso concetto di "originalità", laddove il "nuovo" può essere sostituito dal continuo interscambio di vecchio e nuovo, di stili e di forme? E non credo che questo avvenga ladddove si resta in attesa dei nuovi Led Zeppelin o dei nuovi Clash.

Franco Zaio ha detto...

@arimondi: 1)lungi dal rimpiangere quando si dovevano ordinare i dischi per posta, o andare a Londra! 2) personalmente non sono in attesa dei nuovi Clash. Però rimpiango quell'emozione di "nuovo" e "rivoluzionario" (che ingenuo) che mi cambiò la vita da ragazzino. Tutto lì. Forse la mia è solo nostalgia di emozioni che non ritornano.

Anonimo ha detto...

Oh yeah, it's only rock'n'roll but i like it!!!

Andrea

4 dogs records ha detto...

Altra categoria da mandare a zappare la terra o in miniera..
i DJ !!

listener-mgneros ha detto...

Ma quanti di voi hanno provato ad avere un locale senza cover band? Uhm dubito che qui ce ne sia uno, che abbia provato a farlo.
Quanto ai DJ, beh certe frasi sanno di pregiudizio a priori.
Useless quindi.

Io per fortuna ho avuto due locali uno con cover band e non.

Il secondo senza nessuna cover band: 250 gruppi italiani e stranieri in due anni

In entrambi molti Dj bravi e appassionati. Oltre tutto lo sono stato pure io e se dovrò andare a mettere musica in miniera beh va bene così.

Infine come spesso accade d'accordo con Arimondi.

Franco Zaio ha detto...

Onore a Listener per il locale senza cover. Quanto ai DJ la 4dogs si riferiva probabilmente a quelli "da discoteca": ce ne fossero di DJ con cui farsi anche una cultura e conoscere qualcosa di nuovo o di vecchio sconosciuto. Aneddoto: io ho scoperto Jesus and the Mary Chain quando una barcollante Nico li richiese al DJ dello Psyco (il primo singolo).
Io volevo dire che spesso l'intento della musica è commerciale, più che espressione artistica senza seconde intenzioni.

4 dogs records ha detto...

Allora caro Listener,ultimamente chiunque sappia mettere sul piatto del giradischi un 7" o un 12" si definisce un DJ.
Ultimamente chiunque fa dj set(ed hanno fracassato i coglioni), perchè un conto è mettere i dischi dopo un concerto dal vivo un altro è sorbirsi personaggi che mettono improponibili miscellanee musicali con la scusa che è trendy!
IL 95% della musica che fanno questi personaggi fà CAGARE !!
DICIAMOLO CHIARO!
Il 90% di codesti personaggi è gente che o non sà tenere in mano uno strumento o sono musicisti che
credevano di essere degli idoli ed invece nessuno li ha cagati!
DJ SHADOW o il dj degli URBAN DANCE SQUAD sono delle eccezionali eccezioni.
Se poi è di moda giriamo pure con una consolle legata sul groppone!
Ma allora questa è una questione che non mi interessa neanche stare a discutere.
Cordialità!

Anonimo ha detto...

Fermo restando che ognuno fà' un pò quello che vuole (o é in grado di fare), farei una distinzione tra "cover band" e "tribute band". Con i Tupelo Twins abbiamo spaziato da Elvis agli U2 (peraltro non facevamo delle fotocopie, ma delle versioni "nostre", a volte per necessità, a volte per virtù). Noi ci siamo divertiti e la gente che ci ascoltava (e ballava) anche, da bere gratis e qualche soldino (Ehm, a parte da Fred ad Alassio dove siamo riusciti ad andare sotto, Blues Brothers rules). Le "tribute band" le trovo limitate, é un po' tristi nonostante spesso sia tecnicamente ineccepibili. Per dare sfogo alla creatività c'erano gli Anticorpi, ma é ovvio che ci sia più spazio per chi fa cover, per chi ti fa ballare (e consumare) tutto il locale. Per i DJ posso dire che difficilmente dopo aver suonato ne ho apprezzato il lavoro, a parte alcuni, ma sono io che sono "out of time" (per intenderci il dj che ho apprezzato di più é Angelino del Quaalude !!!)

Andrea

listener-mgneros ha detto...

In effetti per gente che ascolta solo se stessa che senso ha?

Anonimo ha detto...

So you want to be a rock & roll star
Well listen now to what I say
Just get an electric guitar
And take some time and learn how to play

And when if your hairs are right
And your pants are tight It's gonna be all right

The Byrds 1967

Andrea

andrea sessarego ha detto...

Yu-uh! Listener è vivo e con la lancia in resta!