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Lo ammetto, ho passato un lungo periodo in cui non credevo nel valore dell'amicizia. Soprattutto quando c'è stato un fuggi-fuggi dopo il matrimonio e i figli, per cui si cordializzava solo con compagni di sventura (all'asilo, per esempio). Le mail e le riunioni dei mitici Caccalli della SIP, certe parole come quelle di Andrea su Syd Barrett (vedi il post "Like a rolling stone"), i messaggi di Aldo, i caffè con Franco, mi hanno rincuorato e scaldato il cuore. Finchè si cazzeggia a vent'anni ok, ma il vero amico lo vedi nei momenti difficili, anche in quelli dolorosi. Si offre di aiutarti, puoi confidargli un segreto tranquillamente, si interessa a te, anche se non hai più vent'anni e il rock'n'roll (suonato e vissuto) è un ricordo che fa sorridere.
1 commento:
io trovo delle grosse differnze anche tra gli amici a sedici anni e a venti. perché crescendo la gente si fa più paranoie e perde la spensieratezza???? io voglio rimanere semplice!
diego
husker
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