Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
lunedì 25 settembre 2006
When I'm 44
40 anni, giro di boa. La vita comincia a 40 anni. Sarà. Dicono che siamo nel meglio, l'età migliore, nè vecchi nè giovani stupidi. Maturi, si diceva una volta. Ma guardateci. Quasi tutti si separano, almeno dalle mie parti. Se non si separano si fanno un'amante. C'è chi si fa crescere i capelli. Chi se li rasa a zero e fa del proprio corpo un tempio del fitness. Chi rimane sempre uguale, fa la stessa vita fino a morire silenziosamente, solo e quasi sereno. Chi si risposa e fa pure un figlio, e ai giardinetti penseranno "Che nonno giovanile!". C'è chi diventa tossicodipendente di sport. C'è chi diventa tossicodipendente e basta (coca e soprattutto alcool). Chi si compra la moto mega. Chi si rende conto di essere gay, e diventa un gay pride ambulante. Molti diventano buddisti nagorenchecchiò. Chi va a vivere in campagna, orto, vino, e si trasforma in un 60enne bolso e rincoglionito. C'è chi entra nel giro del porno più o meno virtuale, scambi di coppia, e giù di lì. Chi si butta nel volontariato, chi va a stare in un monastero buddista per sei mesi all'anno.
I talk about my g-generation... E io? Io non faccio storia. Sono un caso a parte, l'eccezione che conferma la regola. Strano, eh?
venerdì 22 settembre 2006
Gli sbagli sono positivi
Sbagliando s'impara e Chi non fa niente non sbaglia mai erano concetti già assodati. Di recente invece faccio miei Da un errore nasce una cosa bella e Da una cattiva notizia ne nasce una buona.
Esempio: sbagli sul lavoro, ti aspetti un cazziatone/una punizione/una manfrina minimo, e ti arriva un attestato di stima e apprezzamento per tutto il resto da più parti. Oppure fai uno sgarbo, e l'offeso dice che in fondo la pensa come te, che hai ragione, e che ti stima lo stesso.
Mio padre in Sardegna ha avuto dei problemi a rinnovare la patente: ha ritrovato famiglia e nipoti uniti in suo aiuto e ha scoperto l'amicizia e la bontà dei vicini di casa.
A volte capita anche in campo creativo: per esempio scrivendo una canzone, una nota "sbagliata" diventa una genialata, un tocco in più, una "trovata", un arrangiamento.
Viva gli errori, e chi li sa apprezzare.
mercoledì 20 settembre 2006
Spazi liberi?
Gaber, in un ritornello spesso citato, diceva che "la libertà non è star sopra un albero, non è uno spazio libero, libertà è partecipazione". A cosa, ai profitti, forse?! No, io penso che la libertà sia tirarsi fuori, sparire, andarsene. Lo so, "eh ma così fuggi, non cambi niente". Affuttiddinni, cambio la mia vita, se non altro. Anche Internet pensavo fosse uno spazio di libertà a cui partecipare: le balle! Ormai è una vetrina, in cui esponiamo con stile quello che possiamo esporre, una vetrina che tutti, anche i nemici hanno sott'occhio. Conoscete l'aneddoto di quel ragazzo inglese che aveva messaggiato dei titoli di canzoni dei Clash da coverizzare col suo gruppo (Tommy gun, Guns of Brixton) ed è stato arrestato dai Servizi Segreti, passando dei bei momenti? Io sul mio blog mi espongo in prima persona, ma non sono libero di dire proprio tutto quello che mi pare, potrei andare nei casini. Metterò su un blog anonimo, forse, per sputare il veleno e il sangue marcio. Ma non so se ne ho voglia/tempo/coraggio. Come capisco De Andrè in Gallura! O Paolo Villaggio in Corsica. Ma bisogna avere dei bei soldi, per uscire dalle gabbie. E poi forse è impossibile oggettivamente sottrarsi. E allora mordo il morso, tiro avanti, non preoccupatevi. Faccio anche del mio meglio, non mi tiro indietro nei miei doveri professionali, sociali, famigliari. Ma certi giorni, che voglia di tirare i remi in barca.
martedì 19 settembre 2006
Stintino, giro di boa
Ogni volta tornare in Sardegna/Stintino è un giro di boa, uno psicodramma. Rivedere i posti delle mie estati da adolescente, risentire quella parlata, riacquisire quei ritmi (per es.: unico supermercato nel raggio di 50 km chiuso dalle 13 alle 17, altro che orario continuato, loro sì che vivono bene), respirare quei profumi, tuffarsi in quelle acque. E ogni volta pensare: papà, ma perchè non siamo rimasti qui, nel 1979? E ogni volta ripensare la propria vita in continente, vederla con occhi diversi, più sereni e meno stressati, e pensare "Affuttiddinni gaz...".
Ho ricaricato le pile, vediamo quanto ci metto a scaricarle di nuovo.
Nella mia foto a fianco, il mare delle Saline. Chi diceva "Lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare"? Baggassa manna...
venerdì 15 settembre 2006
Grazie Manuel
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