Finchè siamo vivi, ci sono due cose che non possiamo smettere di fare: respirare e pensare. Quando ci sembra di non pensare/riflettere, vuol dire che siamo impegnati nei flutti della vita, nuotando, cadendo, vivendo. Se no si pensa sempre. E quello che è la nostra salvezza (=speranza) è anche la nostra condanna (=disperazione): il pensiero di un’alternativa, il pensare ad un Altrove, un’altra vita, fatta di altre scelte, altre facce, altri posti, una vita possibile, migliore, o almeno diversa. Se fossimo convinti che “La mia vita è questa, punto e basta, non ho altre possibilità” potremmo anche essere felici, spesso e volentieri. Il prigioniero, il malato e l’invalido possono, anzi devono farsene una ragione, se no impazziscono: noi uomini “normali”, “liberi”, invece, a meno di lavaggi del cervello di vario tipo, sappiamo/sentiamo sempre che tutto, noi compresi, potrebbe essere diverso/migliore. Ci stiamo lavorando. Quando non crolliamo per stanchezza o scoraggiamento. Ma questa consapevolezza, piena di speranza, responsabilità e disperazione allo stesso tempo, ci fa andar avanti. E meno male che ce l'abbiamo. Però, sempre questa sognante sensazione di nostalgia/rimpianto/anelito non fa stare molto bene...
Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
giovedì 28 giugno 2007
venerdì 15 giugno 2007
Prima di partire per un lungo viaggio...
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Non era male quella canzone di Vasco cantata da Irene Grandi.
Allora: obiettivi dell'imminente vacanza, terza consecutiva laggiù in Costa Brava, ma si sa, squadra vincente non si tocca (anche se invecchia).
In ordine casuale
1) non ingrassare più di 5 chili come le altre volte mangiando meno carnazza e più frutta e verdura
2) riscoprire il gusto di stare coi figli, non solo accompagnare e razionare la Nintendo DS
3) visita ai luoghi del mito Salvador Dalì
4) un altro salto a Barcellona, probabilmente la più bella città del mondo (ovvero come potrebbe essere Genova se non ci fossero i genovesi lamentosi-e-basta)
5) farmi passare il mal di schiena a suon di nuotate
6) smettere di mangiarmi le unghie a 43 anni suonati
7) rilassarmi e pensare pochissimo, solo vivere, sorridere, no stress, no problem
8) tornare con un sorriso idiota-ebete stampato sul viso
9) camminate ed esplorazioni di spiaggie/calette
10) immersioni coi figli
11) Matteo che nuota senza braccioli
12) nessun panico nel viaggio
13) imparare un po' di spagnolo meno maccheronico (quello con l'aggiunta delle esse a ogni parola, penoso)
14) nuova macchina fotografica digitale usata con gusto e non sofferenza come sempre
15) dimenticare Genova e Milano.
Penso che siano obiettivi facilmente raggiungibili. La resa dei conti al ritorno.
Bye bye, adios!
martedì 12 giugno 2007
Stankabbestia
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Summertime, and the livin’ is easy…
venerdì 8 giugno 2007
Cuccioli di razza Zaio
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