mercoledì 18 febbraio 2009

"Ci vuole un multiforme ingegno"

A pag. 81 di questa bella rivista (che consiglio a tutti) in edicola in questi giorni c'è il mio cd, "consigliato da Diario", con la seguente recensione di Danilo Di Termini:
Un percorso come tanti altri: prima band a diciott'anni, nel 1982, i Crapping Dogs, punk-rock genovese, poi una miriade di gruppi e un cd solista nel 2001. Nel frattempo il lavoro in libreria, perchè non se ne può fare a meno (contribuendo a Il fu mattia bazar, un compendio di strafalcioni detti e ascoltati nei negozi di libri di tutta Italia), la famiglia, il sogno di un disco con le poesie di Cesare Pavese, a dimostrazione che ci vuole un multiforme ingegno per districarsi nella banale quotidianità della vita. Infine arriva l'autorizzazione ufficiale dall'Einaudi per l'utilizzo dei versi che diventano sette canzoni, suonate (chtarre, tastiere e ritmica) e cantate in solitudine (salvo "Last blues" con Michele Ferrari al dobro e la voce di Francesca Pongiluppi e "Come uno che si lasci cadere" con Andrea Frascolla alla Stratocaster). Il rischio era grande: rimanere schiacciato dai versi dello scrittore o stoltamente annacquarli. Invece fin dalla chitarra che introduce "Tu sei come una terra" la sintesi funziona: originale, con echi riconoscibili (i Cure su tutti), ma sorprendenti,e, considerati i testi, paradossalmente vitale. Sul suo blog ha scritto che non appenderà mai la batteria e la chitarra al chiodo: un bel modo di resistere a questi tempi bui.

Son soddisfazioni.

3 commenti:

4 dogs records ha detto...

I Cure? Ah! Ah! ti immagino conciato come Robert Smith..........Franco nuova icona Dark?
Buona Giornata!

Franco Zaio ha detto...

Beh, se non mi taglio i capelli più che altro sembrerò Lucio Battisti o Riccardo Cocciante :0)

Anonimo ha detto...

in effetti,a volte sonproprio soddisfazioni...e sei persino su youtube!!!francesca in motherhood