Si è un bel po' svuotata la città. E la mente subito rincorre i ricordi delle estati in città, da ragazzo, con la casa "libera", passate a girare tutta la notte, giocando a pallone a Quarto o in piazza della Vittoria, e poi a casa di qualcuno a vedere film splatter o di serie P, o video musicali (mi è rimasta impressa la sera che guardammo "Urgh! a music war" a casa mia, saremmo stati in 20), nel frigo solo birra e vino, nel piatto solo spaghetti aglio e olio, crollare (a letto, sul divano o per terra) alle 4...le mattine dopo una caffettiera intera, e si ripartiva con due ore di sonno. Ora diciamo "Ci divertivamo con poco", ma quel Poco era Tanto, altro che.
4 commenti:
a Quinto ci ho lasciato mezza facia una sera se ricordo bene ;P
Già,
quel poco era tanto,
altro che!!
(ora abbiamo tanto altro ma,
abbiamo poco di noi,
di quei ragazzi,
quelli che credevano a un sacco di cose, convinti che sarebbero arrivati sulla luna se solo si fosse chinata per farci salire.
A volte credo di essere su Marte, forse perchè non sono più una ragazzina)
Mi scuso per il commento nostalgico, e a dir poco prolisso. :p
E' difficile commentare questo post senza cadere nella retorica. Diciamo che nella mia vita attuale l'unica nota veramente stonata é il lavoro (non in senso assoluto, intendo questo lavoro). Per il resto non é malaccio, in fondo suono ancora in un gruppo come vent'anni fà, sono moooolto meno distruttivo (qualcuno dirà: azz chissà com'eri prima), ho ancora buona parte dei miei capelli, l'altro giorno mi hanno dato 35 anni(!), mi faccio le mie Tennent's quando capita, ho una famiglia, due gatte e molti più strumenti di quelli che sognavo.
Mi sento più vivo ora, anche se é ovvio che un po' di quel divertimento selvaggio a volte manca. Ma per quello esistono "I Caccalli".
Andrea
Il vino, se è buono, è migliore da invecchiato. Anche io non mi lamento: rimpiango solo quella energia.
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