venerdì 9 gennaio 2015

Soltanto veduta, soltanto sognata



Da ragazzo, al liceo, mi prendevo certe cotte che non rivelavo-confessavo mai. Ero capace di stare a guardare di nascosto il mio piccolo grande amore immaginario per eternità, di nascosto. Lo aspettavo all'uscita di scuola, e lo guardavo finchè non spariva dall'orizzonte. Per poi pensarci tutto il pomeriggio, e la notte preparare dichiarazioni, lettere, messaggi: tutti gesti mai osati. Oppure ci parlavo tutto il giorno, schermendo me stesso e lei, mascherando, rimandando. Ero il suo "migliore amico" (sic). Che sfigato oh.

Tutto cambiò con la patente, la macchina a 18 anni. Il passaggio a casa la sera, il bacio della buona notte era la Occasione, alla Stasera mi butto.

Che poi, a ripensarci, sono sempre le ragazze che ti scelgono. A noi maschietti in trance da testosterone tocca solo farci trovare distrattamente in zona, un po' sfuggenti ma non troppo.



Discorsi da cinquantenne. Gioventù perduta, bruciata male, nessun rimpianto.


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