mercoledì 25 luglio 2018

Franco o Francesco?



Il mio nome di battesimo è Francesco, per "rinnovare" il mio nonno paterno. I miei però da subito mi hanno chiamato Franco, forse per velocizzare il richiamo. Tutti mi conoscono come Franco, dall'infanzia fino al 2012, quando dovetti mandare decine di CV in giro col mio nome anagrafico. Da allora molti mi chiamano (o preferiscono chiamarmi) Francesco. Anche a me, sinceramente, forse piace di più Francesco: essere chiamato così dopo il 2012 significava per me essere ed essere considerato una nuova persona, una persona che ricomincia, si rialza con orgogliosa fatica e umiltà.
Spesso mi si chiede "Ma tu come ti chiami, Franco o Francesco?" e ogni volta a raccontare questo qui pro quo anagrafico (e quando firmo ho sempre un momento di indecisione).
Ora che ci penso, sono due nomi che si riferiscono a due persone piuttosto diverse: Franco è quello che ha fatto le scuole a Casale, Parma, Sassari, Biella, Genova, quello che a 18 anni si è fatto il mohicano e suonava punk-rock coi Crapping Dogs e punk-anarchico coi Contrattacco, che sapeva tutti i Joy Division, i Clash e i Ramones a memoria (beh, anche Francesco, a dire il vero), quello che ha lavorato 15 anni alla Feltrinelli...
Francesco è quello che ha dovuto rimboccarsi le maniche e ripartire da zero (o quasi) a 48 anni, è quello che ha due figli a università e liceo, guarda sempre il basket NBA e le albe alla Pelosa, ha viaggiato per Giunti, ora viaggia nelle Ubik di Liguria, Piemonte, Lombardia, Toscana, Sardegna, ha spesso la barba e un bel po' di pancia come suo padre...
Franco comunque è sempre dentro Francesco, e ogni tanto esce fuori, quasi sempre senza permesso...
In conclusione: chiamatemi come vi piace di più, o come vi siete abituati.

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