La sottile invisibile linea che divide l'illusione dal cinismo disilluso. In mezzo dovrebbe esserci la virtù del realismo, della concretezza, della realtà accettata e vissuta senza sogni, dell'essere "in pace con se stessi" (situazione che mi ricorda la morte, o il coma), riconoscere e accettare i propri limiti, rassegnarsi col sorriso, perdonare e perdonarsi.
Beato chi la trova, e la percorre, questa via di mezzo. Io ci saltello sopra, un anno da una parte, un anno dall'altra.
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