venerdì 5 gennaio 2007

Quale musica in libreria?

Pausa-pranzo al cinese, in sottofondo musica latinoamericana: digerisco malissimo (peggio del solito). Giretto in meganegozio di abbigliamento, R’n B e hip hop tamarro: scappo. Entro nella libreria più fornita della città e mi becco Renato Zero e gli 883, alla faccia del “tempio della cultura”. Non c’è scampo, a meno di rinchiudersi le orecchie in un Ipod/walkman: la musicaccia ci perseguita ovunque, non solo alla radio e alla tv. Ora, se è vero che la musica “di sottofondo” caratterizza e valorizza l’ambiente in cui la si ascolta, quale è la musica giusta per una libreria? Dato che (purtroppo) Brian Eno non ha ancora fatto “Music for bookshops” né “My life in the bush of books”, il dilemma è annoso e anche importante, sia per la quotidianità dei librai, sia per i clienti/lettori che devono starci bene anche loro, in libreria, sia per l’immagine della libreria stessa. Un tempo, quando si usava la filodiffusione (esiste ancora?) era quasi d’obbligo la musica classica, col rischio di beccarsi messe cantate, canti gregoriani o peggio ancora musica dodecacofonica irritante. Poi si è passati al jazz (niente free, ovviamente), per tirarsela da raffinati/colti, però due palle così, dopo tre o quattro ore. Allora si è arrivati alla musica leggera, per alleggerire l’ambiente di lavoro e andare incontro a una clientela più giovane. A questo punto mettere d’accordo i gusti e le esigenze di una ventina di persone sulla musica da ascoltare/subire per ore e ore è pura utopia, e se non c’è uno che “comanda” e si impone inizia fra i librai una guerriglia intestina a suon di cd messi e tolti, spaziando da Gigi D’Alessio ai Clash, con palese imbarazzo di clienti e colleghi.
Che fare, allora? Vorrei bandire un sondaggio almeno fra i lettori del Mucchio: “Quale musica vorreste/vi aspettate di sentire nella vostra libreria ideale? “. Mandatemi le vostre risposte via mail a beware@tin.it, la prossima volta vi racconto cosa se ne evince. Calcolate una programmazione media di otto ore. E abbiate un po’ di compassione, siate ragionevoli (per esempio no black metal, no fusion, no Renato Zero, grazie).
(Pubblicato sul Mucchio di gennaio 2007, rubrica "L'angolo del libraio". Questo articolo smuoverà qualcosa in quello che si ascolta nella libreria in cui lavoro? Dubito fortemente, ma staremo a vedere. Anzi: a sentire)

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Trovare la musica giusta per decine di persone è un'impresa veramente ardua, anzi direi impossibile. Ormai per me girare per negozi, centri commerciali,e purtoppo si...anche le librerie, è diventato uno dei grandi stress della vita: aria condizionata sempre a tutta birra (la mia sensibilissima nevralgia ringrazia!), e musica a tutto volume, che ti propinano in continuazione. Musica che si trasforma in un killer per le nostre orecchie e per il nostro benessere psicofisico. Vorrei fare una proposta: perchè non lasciamo ogni individuo libero di ascoltare la musica che vuole, quando vuole, e ritornare a girare nei luoghi pubblici godendo di un sano, rilassante silenzio?
Tiziana
tizianita@tiscali.it

Anonimo ha detto...

Tra le varie ipotesi, proporrei ogni tanto un loop di qualche ora con solo musica adult contemporary al femminile: Aimee Mann, Fiona Apple, Emiliana Torrini, Charlotte Gainsbourg, Dido, Noa, Feist,Isobel Campbell ma perché no anche Joni Mitchell, Carly Simon, forse anche Norah Jones e Diana Krall (senza eccedere nel mainstream o nel jazz please). Sonorità elettroniche soft o acustiche. Un dolce sottofondo ma che vero sottofondo non sia mai. Se vuoi, leggi senza distrarti, se vuoi ti fai cullare tra uno scaffale e l'altro.

Anonimo ha detto...

Un pò di GRIND, magari...

Franco Zaio ha detto...

Basta, sono giunto alla conclusione: musica classica, mette d'accordo tutti.

Anonimo ha detto...

nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
diego husker

Franco Zaio ha detto...

Hai ragione, Diego. Ma è un modo per "staccarmi", per separare privato e professionale. Sto facendo confusione senza guadagnarci niente, se non stress.

Anonimo ha detto...

Caro Franco,
mi sono appassionato ai tuoi sfoghi letti sul Mucchio...la musica migliore da ascoltare in libreria?
Ti consiglio Wilco, Cat Power, Low, l'ultimo Cd di Mark Lanegan e Isobel Campbell e poi tutto ciò che vuoi!!

Amo i libri e soprattutto le librerie e questo affetto penso sia dovuto alle persone che ci lavorano con dedizione e amore come te!

"It's better to burn out than to fade away" Neil Young (ah, anche il buon vecchio Neil ascolterei in libreria!!)

Franco Zaio ha detto...

Hey, grazie Rusty. Sei un tipo in gamba (o tipa, o tip*): non hai un blog? Fammi sapere!