I miei ricordi oggi volano in Sardegna, al "mare di fuori" di Stintino (la costa occidentale): il mio padrino di cresima Antonello ha raggiunto in cielo la sua Ginetta. Ho saputo troppo tardi del fatto per riuscire ad andare al suo funerale. Antonello era un omone, un gigante buono e calmo, da ragazzo pensavo che mi potesse sollevare con un dito, tanto mi sembrava forte, e aveva un bellissimo sorriso, che quando sorrideva stringeva gli occhi. Aiutò la mia famiglia accogliendoci nella sua casa dopo il brutto incidente a Pozzo San Nicola. Non dimenticherò mai quella casa, quella campagna, quelle giornate sugli scogli tra i quali imparai a nuotare, dove suo figlio Piero pescava polpi e murene col suo gommone. Posso ancora sentire quel caratteristico profumo di ginepro e mirto della "campagna" bruciata dal sole nella stradina verso il mare. Ricordo i porcetti, gli agnelli arrosto, il gioddu (=yogurt) fatto in casa, quel senso di calma e saggia allegria, come una festa senza frenesia, come se il tempo non esistesse, non contasse, si fosse fermato. Lui che mi regalò per la cresima un Longines favoloso (purtroppo sparito "misteriosamente" nel pauroso incidente avuto in autostrada coi miei negli anni 80).
Ciao Antonè, padrinu meu. Già te ne volevo bene, mì.
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