venerdì 2 febbraio 2007

Committement affettivo!?


Primo febbraio: sono 13 anni che lavoro qui, in tutto vent'anni di libreria, dato che avevo lavorato prima sette anni alla Di Stefano. Come passa il tempo! Anzi, punto di domanda: come passa il tempo, in che modo? Mentre vagheggio in bilanci e motivazioni, mi arriva la seguente mail da una cliente: Gent.mo Franco Zaio, grazie per avermi inviato il calendario delle iniziative culturali Feltrinelli. Approfitto dell'occasione per ringraziarti di tutta la tua disponibilità in libreria a cercare sempre i testi che ti chiedo e devo veramente apprezzare il fatto che tu metta molta competenza nel tuo lavoro. E' una dote sempre più rara, soprattutto se consideriamo che non sei imprenditore. Quando tengo le lezioni di Psicologia del lavoro parlo spesso di qualità del "committement"(ovvero l'impegno) e tu rappresenti quello che chiamiamo "affettivo" ovvero quello nel quale il soggetto è coinvolto nella "mission" dell'azienda per la quale lavora. Questa immagine che il cliente recepisce è quella che gli fa scegliere un fornitore piuttosto che altri...Ti saluto, con simpatia. Niente male eh? In effetti a volte sento il bisogno di staccare di più, nel senso che lavoro, faccio il mio lavoro anche fuori dal posto di lavoro, anche solo leggendo i giornali, o guardando la tv. Però poi ho questi piccoli feedback che mi gratificano e motivano. Molti mi daranno del fesso/ciula/illuso, ma pazienza. Se non avessi pazienza e curiosità non potrei neanche farlo, il mio lavoro, altro che esserne contento...

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