mercoledì 12 settembre 2007

Conciarsi per le feste

Oggi sono andato a lavorare a Milano in vestito e cravatta. Ho fatto un esperimento di lookologia, diciamo. Io coi miei jeans, i basettoni, la mosca alla Tom Waits, i capelli medio-lunghi, le spillette dei Clash e dei Joy Division, sembravo sempre un disadattato affidato alla mia azienda dai Servizi Sociali, in confronto ai miei colleghi in sede, sempre inappuntabili, “tirati” tipo CdA, o matrimonio sobrio . L’abito fa il monaco? Un po’ sì, forse. Me ne ero già accorto in negozio: vestito in un certo modo risulti alla maggior parte della gente più autorevole, importante, competente, persino intelligente. Ti prendono tutti più sul serio. Triste, quasi incredibile, ma vero. Come indossare un costume, una uniforme. Basta entrare nella parte. Anche se qualche piccolo particolare tradisce sempre il mio travestimento: scarpe con punta strana, colletto della camicia da soffocare, nodo della cravatta storto-dadaista, gli occhiali da sole alla Blues Brothers, sbarbatura irregolare con taglietti da fretta, dita-unghie torturate, la borsa-tracolla dell’Ikea, continuo cambio di posizione sulla sedia per maldischiena maledetto etcetera. Uniamo a questi minuscoli vizi di forma la tendenza alla critica costruttiva, un anticonformismo di fondo, l’incapacità di fare il cosiddetto yesman, il trattare le persone tutte con lo stesso rispetto, sia “superiori” che “inferiori”, una impostazione mentale ironica e autoironica, un po’ di humour nero, e voilà, ecco visualizzato l’outsider, il “tipo strano”, simpatico ma un po’ inopportuno e mai opportunista. “Perché ti sei vestito così? Ma tu hai un tuo stile originale!”: è un complimento o un “Lascia perdere che tanto...”? Comunque sia, mi sono divertito un sacco. E poi in giro mi danno tutti del Lei e del Signore, quando sono conciato per le feste. Un giorno poi racconterò di quando mi ero rasato da mohicano a 18 anni, nella preistoria (1983)…Dico solo che la polizia mi fermava “per controlli” un giorno sì e l’altro pure. Com’è cambiato il mondo, eh? O no?

10 commenti:

Anonimo ha detto...

A proposito di rasature da moicano..
Come si dice nei forum..
''Io c'ero!''

Anonimo ha detto...

Eh sì. Il tuo gruppo preferito però erano gli Imagination, il mio i Ramones! Che tempi!
FZ

Anonimo ha detto...

La cravatta l'ho indossata in due occasioni:

1) Prima Comunione
(mini cravattino con elastico!!!)

2) Matrimonio
(ho dovuto imparare a fare il nodo)

L'abito FA il monaco.

Andrea

Anonimo ha detto...

Quando nell'80 ascoltavo Ska la cravatta e il cagnaro erano d'obbligo
Quando mi sono sposato nel 98 la cravatta è servita a raccogliere barbaramente dei dindi. premetto che al mio matrimonio avevo una bellisssima cravatta con degli orsi ubriachi che abbracciati ballavano...
I dindi sono finiti in tequila in viaggio di nozze...bei tempi.
Quando morirò mi farò cremare...andrò senza cravatta.
Chissà cosa ne pensano a Lucignolo...

Attilio

Anonimo ha detto...

Errata corrige.
Mi sono sposato nel 96 e non nel 98, il secolo scorso.
Anche mia moglie legge il bolog di Franco...

Attilio

Anonimo ha detto...

Anch'io con il cagnaro ma SENZA cravatta. Comunque oltre a questa per essere un perfetto stronzo, sono obbligatori i punti seguenti:

1) camicia celestina a manica in ogni caso lunga, anche con 70 gradi, perché fà più figo arrotolarle leggermente sull'avambraccio;

2) completo grigio, o per i più arditi spigato scuro;

3) accessori vari d'oro (fermacravatta, polsini, bracciali e minchiate del genere);

4) orologio "importante" (valore e dimensioni);

5) mocassino color sciolta di cane (in alternativa, anche se meno apprezzato, nero alla T.J. HOOKER);

6) taglio di capelli tipo Scajola;

7) fumare il sigaro (mai le sigarette, in alternativa niente fumo, meno in auge la pipa);

8) avere un hobby un po' strano tipo risalire i fiumi insieme ai salmoni o cazzate del genere;

9) infarcire i discorsi di termini inglesi per dire cose che si possono tranquillamente esprimere in Italiano, oltre a un po' di citazioni (latine e non) e, con parsimonia, qualche volgarità gratuita;

10) parlare sempre di lavoro, anche nella pausa pranzo e dopo l'uscita, fare sempre straordinari, trascurare tutto il resto dimostrando entusiasmo;

11) potrei continuare per ore...

Riconoscersi in almeno 5 o più punti, può voler dire due cose:
o ci si é nati, o é il caso di guardarsi seriamente allo specchio.

Andrea

Anonimo ha detto...

la cravatta (gialla) l'ho messa per scherzo l'ultimo giorno di V ginnasio per l'interrogazione decisiva di mate su una t-shirt dei simpson (corso di recupero...), ai 3 matrimoni a cui sono andato (cravatta rossa) e alla tesi (nera). il miocano, invece, non me lo sono mai fatto, ma ho messo chili di gel sui miei poveri capelli (ancora quasi intatti) e un po' di spray verde in qualche occasione. mi sa che sono sempre stato un po' troppo regolare, esteticamente parlando....
diego husker

Anonimo ha detto...

Ho dato istruzione a mia moglie di sputarmi in faccia il giorno che mi metto un paio di scarpe di legno color caghetta.
FZ

Anonimo ha detto...

Come messaggiato ad Andrea: fra i nostri nemici (o almeno quelli che ci stanno sulle balle e ci rendono la vita antipatica) va di gran moda il marrone. Perchè? Sottolinea l'abbronzatura e ci ricorda che sono delle merde :-)
FZ

Anonimo ha detto...

Pensa che per la mia divisa,da quando ho fatto "carriera",d'inverno devo portare la cravatta. Quella che uso ha il nodo fatto il primo giorno e mai sciolto... Non sono neanche capace! E non voglio nemmeno imparare. La prossima sarà quella con l'elastico da bambini (scemi...).
Cazzo. Però d'estate porto anche mocassini color cacca di cane...Ma non mi sento una merda! Almeno credo...
I vetri della mia ex auto ricordano ancora i tuoi capelli al sapone appicicoso...
FG