venerdì 21 settembre 2007

Illogica allegria

C'è un clima stupendo, oggi, lo dico da sempre che settembre è il mese più bello dell'anno. Uscito dall'osteopata, inforco i miei rayban da Blues Brother e passeggio leggero, quasi sorridendo. E mi viene in mente questa vecchia immortale (per me) canzone di Gaber:
L'illogica allegria
di Gaber - Luporini
(1980 © Edizioni Curci Srl - Milano)
"Da solo lungo l'autostrada, alle prime luci del mattino, a volte spengo anche la radio e lascio il mio cuore incollato al finestrino. Lo so del mondo e anche del resto, lo so che tutto va in rovina. Ma di mattina, quando la gente dorme col suo normale malumore, mi può bastare un niente, forse un piccolo bagliore, un'aria già vissuta, un paesaggio, o che ne so. E sto bene. Io sto bene come uno quando sogna. Non lo so se mi conviene, ma sto bene, che vergogna. Io sto bene, proprio ora, proprio qui. Non è mica colpa mia se mi capita così. È come un'illogica allegria di cui non so il motivo, non so che cosa sia. È come se improvvisamente mi fossi preso il diritto di vivere il presente. Io sto bene...Questa illogica allegria, proprio ora, proprio qui. Da solo, lungo l'autostrada, alle prime luci del mattino."
Mi sento un po' fesso, ma sto abbastanza bene, oggi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

A me viene in mente Dalla:

Quale allegria
se ti ho cercato per una vita senza trovarti
senza nemmeno avere la soddisfazione di averti
per vederti andare via

quale allegria,
se non riesco neanche più a immaginarti
senza sapere se strisciare se volare
insomma, non so più dove cercarti

quale allegria,
senza far finta di dormire
con la tua faccia sulla mia
saper invece che domani ciao come stai
una pacca sulla spalla e via...
quale allegria,

quale allegria,
cambiar faccia cento volte per far finta di essere un bambino
con un sorriso ospitale ridere cantare far casino
insomma far finta che sia sempre un carnevale...
Sempre un carnevale.

Senza allegria
uscire presto la mattina
la testa piena di pensieri
scansare macchine, giornali
tornare in fretta a casa
tanto oggi è come ieri

senza allegria
anche sui tram e gli aeroplani
o sopra un palco illuminato
fare un inchino a quelli che ti son davanti
e son in tanti e ti battono le mani.

Senza allegria
a letto insieme senza pace
senza più niente da inventare.
Esser costretti a farsi anche del male
per potersi con dolcezza perdonare
e continuare.

Con allegria
far finta che in fondo in tutto il mondo
c'è gente con gli stessi tuoi problemi
e poi fondare un circolo serale
per pazzi sprassolati e un poco scemi

facendo finta che la gara sia
arrivare in salute al gran finale.
Mentre è già pronto Andrea
con un bastone e cento denti
che ti chiede di pagare

per i suoi pasti mal mangiati
i sonni derubati i furti obbligati
per essere stato ucciso
quindici volte in fondo a un viale
per quindici anni la sera di Natale...

Andrea

Arimondi ha detto...

Però sarete d'accordo che sono molto diverse.
La canzone di Gaber è unica, e ricrea un sentimento in cui mi ritrovo spesso. Lo definirei "cinico ottimismo".
Quella di Dalla è terrea e non lascia spiragli.
Bellissime entrambe.
ciao
Arimondi

Anonimo ha detto...

Si, sono diverse ma rispecchiano gli stati d'animo altalenanti di persone non "facili". Rari (illogici)i momenti descritti da Gaber, assai più frequenti (almeno per me) quelli descritti da Dalla.

Andrea