Forse non è nemmeno vero
quel che a volte ti senti urlare in cuore:
che questa vita è,
dentro il tuo essere,
un nulla
e ciò che chiamavi la luce
è un abbaglio,
l'abbaglio supremo
dei tuoi occhi malati -
e che ciò che fingevi la meta
è un sogno,
il sogno infame
della tua debolezza.
Forse la vita è davvero
quale la scopri nei giorni giovani:
un soffio eterno che cerca
di cielo in cielo
chissà che altezza.
Ma noi siamo come l'erba dei prati
che sente sopra sé passare il vento
e tutta canta nel vento
e sempre vive nel vento,
eppure non sa così crescere
da fermare quel volo supremo
né balzare su dalla terra
per annegarsi in lui.
(Milano, 31 dicembre 1931. Tratto da Antonia Pozzi, Parole, ed. Garzanti, pag.68).
Antonia Pozzi morì suicida a 26 anni. Io no.
1 commento:
Bellissima. Mi ha fatto venire in mente una poesia di Franco Fortini, "Agli amici", che avevo letto in un tuo post del 7/10/2005 (ci ho messo un po' a trovarla).
Andrea
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