Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
domenica 22 febbraio 2009
Staccare la spina dopo il traguardo
venerdì 20 febbraio 2009
We can be heroes
Se non si hanno legami, è meglio andarsene, secondo me. Si è più apprezzati, e si vive meglio. Sto già facendo opera di persuasione sui miei figli, però a volte mi chiedo se non sia più eroico rimanere in questi posti davanti al mare a sentirsi però sempre più in minoranza, silenziosa e triste. Perchè quelli che non hanno la tua sensibilità e la tua visione delle cose ti linciano moralmente, se provi a uscire dal coro. Così, anzichè vivere resistendo, giocando e lottando, muori lentamente rassegnato e rassegnando le dimissioni da te stesso.
Scappate, figli miei. Magari non in Alaska, come in Into the wild, però andate, chè è meglio. Io non mi offendo. You can be heroes, for more than one day.
giovedì 19 febbraio 2009
Far qualcosa che serva
mercoledì 18 febbraio 2009
"Ci vuole un multiforme ingegno"
Un percorso come tanti altri: prima band a diciott'anni, nel 1982, i Crapping Dogs, punk-rock genovese, poi una miriade di gruppi e un cd solista nel 2001. Nel frattempo il lavoro in libreria, perchè non se ne può fare a meno (contribuendo a Il fu mattia bazar, un compendio di strafalcioni detti e ascoltati nei negozi di libri di tutta Italia), la famiglia, il sogno di un disco con le poesie di Cesare Pavese, a dimostrazione che ci vuole un multiforme ingegno per districarsi nella banale quotidianità della vita. Infine arriva l'autorizzazione ufficiale dall'Einaudi per l'utilizzo dei versi che diventano sette canzoni, suonate (chtarre, tastiere e ritmica) e cantate in solitudine (salvo "Last blues" con Michele Ferrari al dobro e la voce di Francesca Pongiluppi e "Come uno che si lasci cadere" con Andrea Frascolla alla Stratocaster). Il rischio era grande: rimanere schiacciato dai versi dello scrittore o stoltamente annacquarli. Invece fin dalla chitarra che introduce "Tu sei come una terra" la sintesi funziona: originale, con echi riconoscibili (i Cure su tutti), ma sorprendenti,e, considerati i testi, paradossalmente vitale. Sul suo blog ha scritto che non appenderà mai la batteria e la chitarra al chiodo: un bel modo di resistere a questi tempi bui.
Son soddisfazioni.
lunedì 16 febbraio 2009
La felicità non è reale se non è condivisa
-In Alaska!
domenica 15 febbraio 2009
Il concerto al Lucrezia
Bilancio positivo quindi, a parte l'acquazzone: non penso proprio che sia stato il mio ultimo concerto, ne sono uscito confortato e divertito. Una menzione alla bellezza del locale e alla gentilezza del gestore Massimo. Pensare che fu proprio lì che conobbi Andrea (il mio compare chitarrista) vent'anni fa, dopo un concerto dei Tupelo Twins: è stato emozionante tornarci e ritrovarsi discretamente in forma, still rocking after all these years :-)
Eddie Vedder - Society
E' un mistero per me
Abbiamo un'avidità, ma che abbiamo accettato
Pensi di dover volere più di quello di cui hai bisogno
Finchè non hai tutto non sarai libero
Società, sei una razza folle
Spero che tu non sia sola, senza di me
Quando vuoi più di quello che hai, pensi di avere bisogno
Quando pensi più di quello che vuoi, i tuoi pensieri cominciano a svuotarsi
Penso di dover trovare un posto più grande
Perchè quando hai più di quello che pensi, hai bisogno di più spazio
Società, sei una razza folle
Spero che tu non sia sola, senza di me
Società, davvero folle
Spero che tu non sia sola, senza di me
Ci sono quelli che pensano, più o meno, meno è di più
Ma se meno è di più, come fai a tenere il punteggio?
Significa che per ogni punto che fai scendi di livello
E' un po' come cominciare dalla cima
E non puoi farlo
Società, sei una razza folle
Spero che tu non sia sola, senza di me
Società, davvero folle
Spero che tu non sia sola, senza di me
Società, abbi pietà di me
Spero che tu non ti arrabbi, se non sono d'accordo
Società, davvero folle
Spero che tu non sia sola
Senza di me...
sabato 14 febbraio 2009
Radiohead - No Surprises
Sono stato così per anni. Fra due mesi invece mi sorprenderò a sorprendermi ;-)
Onicofagia
venerdì 13 febbraio 2009
giovedì 12 febbraio 2009
Fuori dalla rete
lunedì 9 febbraio 2009
Messaggi subliminali
sabato 7 febbraio 2009
Sinistra Ikea
venerdì 6 febbraio 2009
The Cramps - The Way I Walk (live at Napa State Hospital, 1978)
Voglio commemorare Lux Interior, mancato (scoppiato?) recentemente. Era un mito del rock'n'roll più selvaggio e depravato ma con ironia e autoironia. Fantastico il video del concerto al manicomio (guardate il pubblico!).
mercoledì 4 febbraio 2009
No comment? Francesco??
Sì, questo è un anno di Cambiamenti. Confesso che stavo per mettere in quarantena il blog, ossia non scriverci per un po', per dedicare più tempo alla vita vera vissuta, non a quella scritta o descritta in modo più o meno brillante. Poi ho trovato questa soluzione intermedia: posterò sempre qualcosa ma senza passare poi delle mezzore a navigare fra commentatori. Sarà una specie di bollettino, una fanzine, uno spazio personale individuale, per quanto pubblico. Pubblico e condivido la mia vita e i miei pensieri, ma senza feedback pubblici. Continuerò a visitare i blogger che mi stanno simpatici, ma il mio blog non sarà più interattivo per un bel po'. Spero che nessuno dei 100 visitatori giornalieri si offenda, in fin dei conti per comunicare c'è sempre la mail, e anche il telefono e l'incontro di persona.
Non ho cambiato nome: Francesco è il mio vero nome. I miei e tutti mi hanno sempre chiamato Franco per brevità. Chi non mi conosce mi chiama Francesco, che comunque è molto più bello di Franco, anche se non è anche un aggettivo. Chiamarmi Francesco è una specie di reset. Ne ho bisogno.