venerdì 20 febbraio 2009

We can be heroes

F. fa l'architetto a Istanbul. S. fa la libraia ad Amsterdam, A. in Germania, C. è andata in America, A. insegna italiano in Brasile, M. emigra in Svizzera, strapagato. A Londra G. pratica shiatsu, S. fa il broker, A. ha aperto un ristorante italiano, M. fa il ricercatore, R. suona musica sperimentale. Sono tutte persone che conosco, che ho sentito/visto recentemente. Fuggi-fuggi sempre più diffuso. Ma chi è più coraggioso: chi rimane a masticare veleno e rabbia e sbattere la testa contro il muro dell'Italiano Medio, questo mutante furbo e simpatico imbevuto di valori S (Soldi, Sesso, Stronzismo), o chi si trasferisce in un qualunque altrove, tanto ovunque si sta meglio che qui, tranne che per il clima?
Se non si hanno legami, è meglio andarsene, secondo me. Si è più apprezzati, e si vive meglio. Sto già facendo opera di persuasione sui miei figli, però a volte mi chiedo se non sia più eroico rimanere in questi posti davanti al mare a sentirsi però sempre più in minoranza, silenziosa e triste. Perchè quelli che non hanno la tua sensibilità e la tua visione delle cose ti linciano moralmente, se provi a uscire dal coro. Così, anzichè vivere resistendo, giocando e lottando, muori lentamente rassegnato e rassegnando le dimissioni da te stesso.
Scappate, figli miei. Magari non in Alaska, come in Into the wild, però andate, chè è meglio. Io non mi offendo. You can be heroes, for more than one day.

8 commenti:

Lucien ha detto...

Ormai per i nostri figli le radici italiane si stanno seccando. Anch'io ogni tanto la butto lì con mio figlio l'eventualità per lui di una prospettiva. Da cosa dovrebbero essere trattenuti? Io a mio tempo lo feci, poi le radici ebbero il sopravvento sulle ali e tornai.

luly ha detto...

Non immagini quanto condivida ciò che hai scritto. Le mie bambine sono ancora piccole per pensarci, ma noi no! Spesso mi capita di proporre a mio marito una fuga......è difficile.
Siamo sicuramente piccoli eroi, e non perchè restiamo qui in questa terra malata, ma perchè riusciamo a mandar giù e, talvolta, a digerire le cavolate che ci propinano e che forzatamente siamo costretti a subire.
Io me ne andrei, subito!
"To let it go
And so to find a way
To let it go
And so find a way.." U2-Bad

silvano ha detto...

Io non ho figli, ma penso che se li avessi cercherei di far in modo che si sentissero liberi di partire. Li incoraggerei anche attivamente. Poi sceglierebbero loro, per carità, ma sarei contento se si giocassero le loro possibilità dove non si bara.
Ho dei nipoti, ed uno di questi per talento e sensibilità rischierà di essere schiacciato o ignorato in una società come la nostra. Spero che vada lontanto lontano, me lo auguro anche per gli altri, ma loro hanno le spalle grosse ce la possono fare anche qui...
ciao, silvano.

P.S.
se ti va Franco passa di qui:
http://concorsofotograficoblog.blogspot.com/

leorso ha detto...

io sono qui... un pò per scelta
un pò per amore
un pò per pazzia
un pò per nevrosi
un pò per necessità
un pò perchè credo in me
un giorno forse...
anch'io me ne andrò.

Vale ha detto...

Dura scelta..

Arimondi ha detto...

Non posso escludere di dover un giorno andarmene. Ancora più facile che ciò accada per i miei figli (se ci saranno ancora le risorse per farlo).
Però io questa cosa la sento come una sconfitta. Soffro a vedere un paese con la nostra storia, ricco di prospettive culturali e ambientali mai mantenute e mai capite.

Anonimo ha detto...

Non so Franco quanto siamo realmente in minoranza. Io credo che siamo in tanti anche se ogni giorno tentano di ridimensionarci.

listener-mgneros ha detto...

metti L. al posto di M. ;o) comunque i molti posti di fronte a la mare ci sono anche molti porci di fronte al mare, monti e centri storici...ovvio non si parla di te.