Ci siamo, è proprio estate. Ho riposto le clarc e i doctormartens, ho tirato fuori le fredperri e le magliette dei Ramones, ho fatto il bagno al mare, mio figlio ha fatto le partite finali provinciali, fra pochi giorni comincia la mia prima fatidica "stagione scolastica" al Libraccio (dove sto facendo i conti del mio primo mese di lavoro), ci sono le recite scolastiche dei figli, le pagelle, si pianifica qualche giorno di ferie e come sfuggire alla calura cittadina. Giovedì suono dal vivo col mio compare Andrea Frascolla al Lucrezia insieme ai Keezas e Ceanne McKee, come se non bastasse. E' sempre così: o calma (inquieta) piatta o un casino di pensieri, progetti e soprattutto eventi simultanei. L'importante è non paralizzarsi, non avere paura, buttarsi, emozionati incoscienti e allegri come il bambino della foto sopra, come pensando "Può solo andare meglio, e se non altro non avrò rimpianti".
Quante volte si è detto
il mondo deperisce.
Quante volte si è detto
il mondo fa naufragio.
Dovremmo misurare meglio
le parole: chè il mondo
deperisce eppure ingrassa;
e mentre naufraga galleggia.
E' questa la fatica
a cui siamo votati: sostenere
un doppio sguardo, capace
di fissare in faccia la rovina
e assieme la lamina di sole
che accende ogni mattina.
(Franco Marcoaldi, "Il doppio sguardo", da "Il tempo ormai breve", ed. Einaudi 2008).
Io da stasera mi butto :-)
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