Uno pensa di fare e dare il massimo, e poi si rende conto che non basta, non basta mai (come in Scivoli di nuovo di Tiziano Ferro). E allora che fare? Mollare tutto? Rinunciare? Scappare? Reagire con rabbia e violenza? NO. Se uno dà e fa del suo meglio non è biasimabile, e deve essere contento e orgoglioso lo stesso. L'ho sempre detto ai miei figli: non mi importa se hanno i voti migliori o se vincono nello sport, quello che conta è sapere che hanno fatto del loro meglio, imparando dagli errori, accettando le critiche costruttive.
Ieri mio figlio piangeva giocando a ping-pong perchè "Cosa gioco a fare? Perdo sempre, gioco per perdere", voleva abbandonare il torneo. Gli ho intimato di restare fino all'ultima partita che si poteva fare, perchè anche perdendo (sbagliando) si impara e si migliora. Solo partecipando si può vincere, un giorno. E se non si vincerà mai pazienza, l'importante è l'impegno, lo sforzo, lo spirito.
I primi giudici delle nostre performance siamo noi stessi, se sappiamo essere autocritici e non permalosi autoindulgenti. E se sappiamo di aver fatto del nostro meglio, le critiche e le calunnie ci scivoleranno addosso. Le ascolteremo e cercheremo di vederne la costruttività, ma non ci faremo abbattere o deprimere, perchè avremo la coscienza a posto. E non scivoleremo di nuovo.
PS Questo predicozzo non attecchisce (anzi dà fastidio) a permalosi, conservatori (non vogliono cambiare), superbi (non accettano critiche), invidiosi, e soprattutto persone che pensano che la coscienza a posto sia la propria convenienza personale, il proprio comodo. Il mondo, la società, d'altronde, gli dà ragione.
2 commenti:
Bello sto post Franco, condivido e sottoscrivo. Ho scritto qualcosa del genere, anche nel post inaugurale del mio blog...
Avranno influito, su questa società, 15 anni di "papi"? O No?
Ciao Franco ..devi solo reinterpretare ;-)
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