venerdì 8 giugno 2018

La gioia di cantare



Non avrei mai pensato, anche solo pochi anni fa, di arrivare a impazzire per una canzone così. Essendo nato col punk rock, come ascoltatore, ho sempre avuto il rifiuto del prog e di tutto quello fra il 1968 (Hendrix) e il 1976 (i Ramones). E invece quante gemme ho scoperto, proprio in quel periodo, col senno di poi. Questo pezzo è una bomba: gli Afterhours pezzi così se li sognano, probabilmente.

La gioia di cantare, la voglia di sognare
il senso di raggiungere quello che non hai
ecco un altro giorno come ieri
aspettare il mattino per ricominciare.
La forza di sorridere, la forza di lottare
la colpa d'esser vivo e non poter cambiare
come un ramo secco, abbandonato
che cerca inutilmente di fiorire.
La maschera di un clown in mezzo a un gran deserto
un fuoco che si spegne, uno sguardo verso il cielo
uno sguardo verso il cielo, dove il sole è meraviglia
dove il nulla si fa mondo, dove brilla la tua luce.


1 commento:

Marco Bonini ha detto...

...un pezzo meraviglioso che ho sentito centinaia di volte, soprattutto da tredicenne, grazie a un registratore Geloso e a una trasmissione della radio italiana, di cui non ricordo il nome, che verso le due del pomeriggio mandava in onda una mezz'ora di pezzi senza commento che puntualmente registravo; e ricordo ancora bene le immagini in bianco e nero di quando, all'epoca, la sentii anche dal vivo a "Senza Rete",una trasmissione di musica leggera del sabato sera dove ogni tanto compariva qualcosa di più impegnato o all'avanguardia...