Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
venerdì 11 dicembre 2015
I Verdena con Ale
Curioso, bello, andare stasera a vedere i Verdena insieme a mio figlio Alessandro (e Luana): e domani Peter Hook dei Joy Division. Solo 10 anni fa non pensavo che sarei andato a un concerto con mio figlio, che avrei condiviso financo gusti musicali. Sono decisamente un padre diverso dal mio.
P.S. molto meglio su disco che dal vivo, comunque. Volume insopportabile, voce incomprensibile, autoindulgenza e poca comunicativa (non si capisce perchè gli italiani non sappiano o vogliano dire due parole in più, oltre a Grazie alla fine dei pezzi). Notevole la citazione beatlesiana "Things we said today". Simpatico e bravo il batterista Luca.
giovedì 10 dicembre 2015
Lavorare stanca, ma non lavorare uccide
Stamattina mi è caduto l'occhio su questa locandina del quotidiano locale. E mi è "tornato su" il rospo avvelenato che avevo ingoiato nel 2012, quando fui licenziato per "riorganizzazione aziendale" (sic), da un personaggio che indossava una collanina con la falce e martello d'oro (non lo dimenticherò mai, questo particolare rivoltante). Disoccupato a 47 anni, con due figli: grazie, "compagno".
E mi è tornato in mente anche il povero M., che si uccise nel 2013, in paranoia per il lavoro.
Non dimenticherò mai quei momenti e quel periodo, le ricerche scoraggianti, la depressione dei lunedì mattina, le ristrettezze economiche, gli incoraggiamenti di moglie e figli, come non perdonerò mai chi ha causato e causa ingiustificatamente queste situazioni di malessere e disagio.
Lavorare stanca, ma non lavorare uccide.
martedì 8 dicembre 2015
Tutto casa e lavoro
FRANCO FORTINI, LA PARTENZA
Ti riconosco, antico morso,
ritornerai tante volte e poi l'ultima.
Ho raccolto il mio fascio di fogli,
preparata la cartella con gli appunti,
ricordato chi non sono, chi sono,
lo schema del lavoro che non farò.
Ho salutato mia moglie
che ora respira nel sonno
sempre la vita passata,
il dolore che appena le ho assopito
con imperfetta, di sé pietosa, atterrita tenerezza.
Ho scritto alcune lettere ad amici
che non mi perdonano e che non perdono.
E ora sul punto di dormire un dolore terribile
mi morde come mille anni fa
quando ero bambino e lo chiamavo Iddio,
e Iddio è questo ago del mondo in me.
Fra poco, quando dai cortili l'aria fuma ancora di notte
e sulla città la brezza capovolge i platani,
scenderò per la via
verso la stazione dove escono gli operai.
Contro il loro fiume triste, di petti vivo,
attraverso la mobile speranza che si ignora e resiste,
andrò verso il mio treno.
[da Una volta per sempre, poesie 1938-1973]
"La poesia non precisa se il treno lo prendi o ti ci butti. Va a giorni, diciamo così." (il mio amico A.)
lunedì 7 dicembre 2015
Miniere musicali
Il "mio" periodo musicale preferito è il 1977-1984, che non a caso corrisponde con i miei anni dell'adolescenza e della gioventù. A quell'epoca tutto sembrava nuovo, rivoluzionario, staccarsi dal vecchio (gli anni 70 pomposi e tecnicistici). In realtà poi coi Sex Pistols ho scoperto Stooges e New York Dolls, coi Ramones Beach Boys e il rock'n'roll anni 50, coi PIL i Can, coi Black Flag i Black Sabbath, con James White James Brown...insomma, non era tutto da buttare, anzi, prima del 1977. Poi a metà anni 80 ci fu la riscoperta del garage-beat-psichedelico dei sixties grazie a "Nuggets" e gruppi come Fuzztones e Chesterfield Kings.
Da quando suono nei Fenomeni poi ho scoperto che il periodo 1967-1971 è davvero una miniera INFINITA di delizie sonore fantastiche. Non sono ancora arrivato a rivalutare l'odiato prog (contro il quale nacque il punk rock), ma non lo escludo, a questo punto.
sabato 5 dicembre 2015
Very Little Fun
Uno dei miei dischi preferiti del 2015. Se riuscite ad ascoltarlo tutto dall'inizio alla fine probabilmente siamo o dovremmo essere amici.
giovedì 3 dicembre 2015
La lettera di Kobe Bryant
Lo ammetto: mi sono commosso nel leggere la lettera di addio, anzi di amore, al basket di Kobe Bryant, personaggio che tanto ha fatto amare il basket ai miei due figli. E ho capito una volta di più quanto la passione per lo Sport possa essere benefica e salvifica.
Caro basket,
dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzini di mio padre
e a lanciare immaginari tiri della vittoria nel Great Western Forum
ho saputo che una cosa era reale:mi ero innamorato di te.
dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzini di mio padre
e a lanciare immaginari tiri della vittoria nel Great Western Forum
ho saputo che una cosa era reale:mi ero innamorato di te.
Un amore così profondo che ti ho dato tutto
dalla mia mente al mio corpo
dal mio spirito alla mia anima.
dalla mia mente al mio corpo
dal mio spirito alla mia anima.
Da bambino di 6 anni
profondamente innamorato di te
non ho mai visto la fine del tunnel.
Vedevo solo me stesso
correre fuori da uno.
profondamente innamorato di te
non ho mai visto la fine del tunnel.
Vedevo solo me stesso
correre fuori da uno.
E quindi ho corso.
Ho corso su e giù per ogni parquet
dietro ad ogni palla persa per te.
Hai chiesto il mio impegno
ti ho dato il mio cuore
perché c’era tanto altro dietro.
Ho corso su e giù per ogni parquet
dietro ad ogni palla persa per te.
Hai chiesto il mio impegno
ti ho dato il mio cuore
perché c’era tanto altro dietro.
Ho giocato nonostante il sudore e il dolore
non per vincere una sfida
ma perché TU mi avevi chiamato.
Ho fatto tutto per TE
perché è quello che fai
quando qualcuno ti fa sentire vivo
come tu mi hai fatto sentire.
Ho fatto tutto per TE
perché è quello che fai
quando qualcuno ti fa sentire vivo
come tu mi hai fatto sentire.
Hai fatto vivere a un bambino di 6 anni il suo sogno di essere un Laker
e per questo ti amerò per sempre.
Ma non posso amarti più con la stessa ossessione.
Questa stagione è tutto quello che mi resta.
Il mio cuore può sopportare la battaglia
la mia mente può gestire la fatica
ma il mio corpo sa che è ora di dire addio.
e per questo ti amerò per sempre.
Ma non posso amarti più con la stessa ossessione.
Questa stagione è tutto quello che mi resta.
Il mio cuore può sopportare la battaglia
la mia mente può gestire la fatica
ma il mio corpo sa che è ora di dire addio.
E va bene.
Sono pronto a lasciarti andare.
E voglio che tu lo sappia
così entrambi possiamo assaporare ogni momento che ci rimane insieme.
I momenti buoni e quelli meno buoni.
Sono pronto a lasciarti andare.
E voglio che tu lo sappia
così entrambi possiamo assaporare ogni momento che ci rimane insieme.
I momenti buoni e quelli meno buoni.
Ci siamo dati entrambi tutto quello che avevamo.
E sappiamo entrambi, indipendentemente da cosa farò,
che rimarrò per sempre quel bambino
con i calzini arrotolati
bidone della spazzatura nell’angolo
5 secondi da giocare.
Palla tra le mie mani.
5… 4… 3… 2… 1…
E sappiamo entrambi, indipendentemente da cosa farò,
che rimarrò per sempre quel bambino
con i calzini arrotolati
bidone della spazzatura nell’angolo
5 secondi da giocare.
Palla tra le mie mani.
5… 4… 3… 2… 1…
Ti amerò per sempre,
Kobe
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