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Ad agosto il sole scalda l'uva, fecondandola, promettendo vini e feste speciali. Qualche temporale rovina l'attesa, ma il sogno continua, inebriato dall'odore della terra bagnata. Settembre: vendemmia. Fatica stanchezza sudore, per avere i frutti, i sogni realizzati. Ottobre: il disincanto. Il vino ottenuto non è così speciale come sembrava, anzi, è proprio uguale, sempre lo stesso da sempre. La festa? Un evento malinconico e dimenticabile.
Comincia a fare freddo. Sta arrivando il mese dei morti. Lo affrontiamo sorridenti, senza tristezza, solo un po' di dolcezza malinconica. A dicembre i regali, e i bilanci. E i propositi per la prossima vendemmia. Avanti così. La ruota gira, gira sempre, per sempre...
3 commenti:
cacchio è già ottobre e sto cominciando ad accusare il colpo... è tempo di riascoltare worehouse...
diego husker
Non per sempre, ad un certo punto smette di girare...
Sotto la ruota.
Andrea
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