
E' un momento strano, per me, questo. E' uno stato d'animo, inquieto ed emozionato, che ho già vissuto altre volte, non ci dormo sopra la notte, tra l'altro (crollo la sera presto e mi sveglio dalle due in poi) ma mi dà una stressante sensazione di
euforia alternata a panico e depressione (sarò mica
malato? Devo ricominciare a prendere il
magnesio, piuttosto). Dal sorriso ottimista e saggio alla cupezza pessimista e amara. Per fortuna c'è questa vecchia canzone di
Giorgio Gaber a dare forma-parola a queste mie lunghe giornate invernali:
L'attesa
(di Gaber - Luporini, 1981 © Edizioni Curci Srl - Milano)
No, non muovetevi, c'è un’aria stranamente tesa c'è un gran bisogno di silenzio
siamo come in attesa.
No, non parlatemi
bisognerebbe ritrovare le giuste solitudini
stare in silenzio ad ascoltare.
L'attesa è una suspense elementare
è un antico idioma che non sai decifrare
è un'irrequietezza misteriosa e anonima
è una curiosità dell’anima.
E l'uomo in quelle ore guarda fisso il suo tempo
un tempo immune da avventure o da speciale sgomento.
No, non muovetevi, c'è un'aria stranamente tesa
e un gran bisogno di silenzio
siamo come in attesa.
Perché da sempre l'attesa è il destino di chi osserva il mondo
con la curiosa sensazione di aver toccato il fondo.
Senza sapere se sarà il momento della sua fine o di un neo-rinascimento.
Non disturbatemi, sono attirato da un brusio
che non riesco a penetrare, non è ancora mio.
Perché in fondo anche il mondo nascente è un po' artista
predicatore e mercante e pensatore e automobilista.
E l'uomo qualunquista guarda anche lui il presente
un po’ stupito di non aver capito niente.
L'attesa è il risultato, il retroscena di questa nostra vita troppo piena
è un andar via di cose dove al loro posto c'è rimasto il vuoto.
Un senso quieto e religioso in cui ti viene da pensare
e lo confesso ci ho pensato anch'io al gusto della morte e dell’oblio.
No, non muovetevi
c'è un'aria stranamente tesa
e un gran bisogno di silenzio
siamo tutti in attesa.
La canzone potete ascoltala
qui.
Entro la settimana prossima, comunque, dopo il concerto, questa attesa finirà.
Non preoccupatevi, non è niente di preoccupante: sono solo in attesa.