giovedì 30 agosto 2018

Non lo senti bruciare?


But you can feel it in your heart
Feel it in your soul
Feel it go around until you lose control
And there's just a few things
That can't be told
Don't you feel it burn?
Don't you feel it burn?

mercoledì 29 agosto 2018

Il cemento senza "erre"

Al ritorno dalla Sardegna una Genova spettrale, dignitosa, composta, in attesa di risposte concrete e un futuro meno provvisorio e "tappullato". Genovesi non si diventa, lo so, ma amo sempre di più questa città, la città dei miei figli e di mia moglie, anche se, non essendo Genovese, riesco a essere più critico/autocritico di loro.
Dopo il disastro, è venuta fuori una filastrocca di Rodari del 1962: fa venire i brividi la sua profetica attualità.
C’è, chi dà la colpa
alle piene di primavera,
al peso di un grassone
che viaggiava in autocorriera:
io non mi meraviglio
che il ponte sia crollato,
perché l’avevano fatto
di cemento “amato”.
Invece doveva essere
“armato”, s’intende,
ma la erre c’è sempre
qualcuno che se la prende.
Il cemento senza erre
(oppure con l’erre moscia)
fa il pilone deboluccio
e l’arcata troppo floscia.
In conclusione, il ponte
è colato a picco,
e il ladro di “erre”
è diventato ricco:
passeggia per la città,
va al mare d’estate,
e in tasca gli tintinnano
le “erre” rubate.
(Gianni Rodari – 1962)

lunedì 27 agosto 2018

La coppia ai tempi dei social


Per quanto grottesco e tragicomico, questo video non è tanto lontano dal vero. La mia preoccupazione maggiore è verso le nuove generazioni under 20, che l'esperienza e l'educazione sentimentale la vivono con lo smartphone in mano, e senza connessione (e Google) sono perduti anche culturalmente.
Ma forse sono solo un vecchio sorpassato e incapace di capire la piega che hanno preso la società e i rapporti umani.

venerdì 24 agosto 2018

Togliere per aggiungere






































Non parlo di downgrading nè della ormai mitologica decrescita felice: togliere dalle proprie vite cose negative e superflue non è rinunciare, ma scegliere e avere più tempo ed energia per quelle positive e necessarie.
P.S. per chi non abbia visto Gomorra: la citazione è del personaggio Salvatore Conte.

giovedì 23 agosto 2018

A volte

A volte mi verrebbe voglia
di prendermi a sberle.
Perché ancora ci credo.
Io.
Perché ancora ci casco.
Perché credo alle bugie.
Ed anche a chi le dice.
Che chi mente
ha un bisogno interminabile
di essere ascoltato.
Di essere creduto.
E spesso mi dispiace.
Disattendere le attese.

A volte mi verrebbe voglia
di prendermi a baci.
Perché ancora lotto.
Io.
E ancora stringo i denti.
E ancora stringo i pugni.
Che chi lotta
ha un bisogno interminabile
di essere baciato.
Di notte.
Quando la paura
di non farcela a sognare
si infila dietro agli occhi.
E sono quelli
più forte delle labbra
che si dovrebbero baciare.

A volte mi verrebbe voglia
di pigliarmi a cuore.
Avere un po’ di dolcezza da parte
per tutti gli errori che faccio.
Io.
Per tutto quell’alcol che bevo.
Che un uomo che sbaglia
ha un bisogno interminabile
di essere solo.
E non solo per ciò che lo aspetta.
Ma solo e soltanto, per quel che ricorda.

A volte mi verrebbe voglia
di prendermi in braccio
e farmi una carezza
che solo io conosco.
Che non è vero un cazzo
che siamo tutti uguali.
E le paure son le stesse.
A volte mi verrebbe voglia
e giuro lo farei
se solo si potesse.

(A volte di Andrew Faber, vedi andrewfaber.it)

lunedì 20 agosto 2018

Il rito dell'Alba

"Ogni mattina andava a vedere l'alba, per non vedere il tramonto della sua vita. Vedere sorgere il sole, nutrirsi di quella luce, accecarsi con quei raggi, era diventato un rito pagano con cui combatteva l'ineluttabile malinconia della sua mezza età. Poteva anzi voleva illudersi che ogni giorno fosse nuovo, diverso, pieno di vita possibile, voleva pensare che era a un nuovo inizio, che si ricomincia sempre, nuovo giro nuovo regalo, punto e a capo, iniziale stampatello. Corsi e ricorsi, eterni ritorni, giri di boa." (scrivevo un anno fa).
Ogni estate rinnovo il mio piccolo rito spiritual-personale dell'Alba a Stintino: finchè ho gambe per camminare e occhi per vedere, è qui che voglio venire a sentirmi orgogliosamente vivo, e soprattutto fortunato, ripensando a quante volte ho percorso il ponte Morandi, da solo o coi miei figli.

mercoledì 15 agosto 2018

Il crollo del ponte di Genova



Questa testimonianza dice tutto.

Il ponte di Ferragosto

Ieri, mentre ero in Sardegna, è successa la tragedia del crollo del ponte di Genova che così tante volte ho percorso nella mia vita. Non trovo parole migliori ed esaurienti di quelle dello stato Whatsapp di un amico, qui a fianco. Il pensiero che poche ore prima ci fosse passato mio figlio al ritorno dalla Francia mi raggela. Per Genova è un colpo durissimo, forse ancora più duro dell'alluvione del 2014.

domenica 12 agosto 2018

Ogni coincidenza ha un'anima

"Sono convinto che non ci sia gesto più umano che leggere e che anche per errore un libro possa essere medicamentoso. Ma le parole degli altri non possono salvare nessuno se non diventano le tue" (pagina 28). Dopo La lettrice scomparsa torna l'adorabile Vince Corso di Fabio Stassi con un bellissimo romanzo che mi ha "toccato" in diversi punti, oltre ad averlo apprezzato moltissimo come scrittura. Per una vera "recensione" vi rimando a quella molto esauriente di Ermanno Paccagnini su La lettura del 29 luglio.
Di mio aggiungo che forse non è casuale (ogni coincidenza ha un'anima, dimenticavo) il parlare di Alzheimer e razzismo italiota recente: forse la nostra attuale società, e i politici che la guidano, è davvero malata di Alzheimer, nel senso che ha perso la memoria, non si ricorda cosa eravamo, cosa abbiamo passato, e neanche cosa siamo adesso, vivendo in un eterno liquido incosciente impaurito ignorante Presente senza Futuro.

mercoledì 8 agosto 2018

Guardando tutto, ma non vedendo più nulla



Su Instagram, il social per la condivisione di immagini via cellulare, si pubblicano 3600 foto al secondo, e i dati ufficiali parlano di 8500 “like”al secondo. La produzione massiccia di immagini e la loro circolazione ci mostra quindi un dato sconvolgente: si sono rivoluzionati i tempi di lettura di un'immagine per non dire che si sono azzerati. Il punctum Barthesiano è stato spedito a calci in culo nello spazio siderale in questo vivere&scorrere bulimico dove nessuno vede più nulla vedendo tutto (dal bellissimo blog di Alberto Terrile).
Sulla scia di questo post sono andato a leggermi La camera chiara di Roland Barthes (ed. Einaudi), un bellissimo libro che seppur scritto nel 1975 rimane di una attualità e profondità impressionante (aggettivo non casuale). Ho constatato inoltre che al momento ho 2.259 foto ammucchiate nel cellulare, alcune importanti e belle, moltissime superflue. Ho deciso che stamperò (ebbene sì, proprio sulla carta, quella che si consuma e scolora) le importanti-belle, e farò molte meno foto in futuro. Un tempo, quando si portava il rullino a sviluppare, le foto erano più importanti, erano davvero un "fissare" un momento, una cosa, una persona. E guarda caso quelle foto, ormai consumate dal tempo, sono rimaste impresse nella mia memoria da sempre, e hanno il famoso "punctum" (mi colpiscono, emozionano, feriscono).
Sul cellulare e sul web tutto è "liquido", fuggevole, provvisorio, superficiale, cancellabile, perdibile. Come anche i valori, i sentimenti, i pensieri.
Un altro mondo, un mondo VERO, è possibile. Se vogliamo. Ma lo vogliamo?

sabato 4 agosto 2018

mercoledì 1 agosto 2018

When I'm 54


I've come to wish you an unhappy birthday
I've come to wish you an unhappy birthday
'Cause you're evil
And you lie
And if you should die
I may feel slightly sad
(But I won't cry)
Loved and lost
And some may say
When usually it's Nothing
Surely you're happy
It should be this waY?
I say "No, I'm gonna kill my dog"
And : "May the lines sag, may the lines sag heavy and deep tonight"
I've come to wish you an unhappy birthday
I've come to wish you an unhappy birthday
'Cause you're evil
And you lie
And if you should die
I may feel slightly sad
(But I won't cry)
Loved and lost
And some may say
When usually it's Nothing
Surely you're happy
It should be this way?
I said "No"
And then I shot myself
So, drink, drink, drink
And be ill tonight
From the one you left behind
From the one you left behind
From the one you left behind
From the one you left behind
Behind
Behind
Behind
Behind
Behind
Behind
Oh, unhappy birthday
Behind
Behind
Behind