Stanotte non mi incontrerete a Deferrari a calpestare vetri rotti e a farmi innaffiare di spumante. Non è tempo, non è cosa. Non lo è mai stato. Prima di avere dei figli (avanti Cristo, direi) passavo i capodanni coi vecchi amici caccalli in luoghi sperduti e freddi, tipo il Beigua della foto. Ricordo che un anno con Arimondi andammo a dormire col cappotto: non c'era il riscaldamento! In questi veglioni tragicomici, veri massacri enogastronomici, si materializzava la leggendaria one night band Pino e gli Abeti: 6 o 7 ubriachi col fez in testa e occhialinasobaffi finti che stupravano classici del rock da party con testi pecorecci. Un manager della Piaggio si trasformava in un rapper incredibile, un altro passava la notte a guardare il cielo, in trance per le canne e il due di picche della ventenne romana, altri si prendevano a pugni, un altro restava coricato mormorando Lassateme murì, un altro vomitava a furia di ridere, le future mogli assistevano con divertita compassione...Che robe, ragazzi! Come dicono i vecchi: ci divertivamo con poco. Appena i figli crescono, però, raga, li riuniamo Pino e gli Abeti? Nel 2016, dai.
Auguri a tutti, ma soprattutto a chi ha passato un capodanno al suono di Pino e gli Abeti.
2 commenti:
Dai! Ci vengo anch'io! Mi investi caccallo ad honorem e con la mia presenza internazionalizzi il gruppo ribattezzandolo: _Pino_e_gli_Abete'_
E poi non c'e' problema! Sarei un ottimo elemento! Oltre a comprovate doti musicali, sguazzo da sempre tra alienati e sciroccati. Anzi lo sono piu' di altri, solo che sono per l'understatement...
Auguri e serenita' biondino!
Come si può dimenticare quel capodanno...quella notte magica ero un'abete che si cullava nel silenzio della notte con miliardi stelle nel cielo. Quanto buon vecchio R'N'R' dissetava le nostre gole perennemente arse.
Grazie amico, un buon ricordo di lontane ere per ottimizzare un presente che a volte fa un pò paura.
Attilio "Wilson"
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