Bisogna prepararsi, arrivarci preparati. A tutto, nella vita, ma soprattutto alla morte. Abbiamo il tempo di una vita a disposizione per prepararci alla sua fine, il termine della nostra ma soprattutto quella delle persone a cui vogliamo bene (genitori, parenti, amici, amori). Perchè non sono immortali, nè eterne (intendo anche le amicizie e gli amori). Anche se evitiamo questo pensiero, rimuoviamo il presentimento, rimandiamo la preparazione, è quasi un tabù. Io invece ci penso spessissimo, è parte integrante della vita. Non è certo un divertimento, ma non voglio crollare e disperarmi quando succederà. Perchè prima o poi deve succedere. Meglio poi, sono d'accordo. Ma può essere un pensiero ricorrente che stimola a godersi la vita senza rimandare e perdersi niente. Here today, gone tomorrow, dead man walking. E lo so che molti di voi si stanno toccando le palle :-) Ora potete ricominciare a vivere nel miglior modo possibile. Buon divertimento!
3 commenti:
Sono perfettamente d'accordo con te, purtroppo la kultura kristiana, ci fà chinare il capo e temere il grande trapasso, senza considerare che è un naturale ciclo della vita. Il tutto finalizzato dal premio più grande, se non hai peccato, andrai in paradiso...mi sà tanto che finirò da qualche altra parte.
Attilio
Sarai in buona compagnia. In paradiso non ci sarà anima viva (o morta)...
Non c'é nulla che ti possa preparare alla perdita di qualcuno che ti stà vicino. Per quanto riguarda me stesso mi piace pensare che un posto dove sono già andati Lennon, Harrison, Hendrix, De André e tanti altri non dev'essere poi tanto male.
Hoka Hey, (quando sarà l'ora) spero che sia un bel giorno per morire.
Andrea
Posta un commento