mercoledì 22 agosto 2007

Cinque euro di felicità

Da qualche anno ogni estate viene caratterizzata dall'acquisto di un cd supereconomico (4 euro e 90) che mi colpisce per come da così poco si possa avere così tanto. Noi neoproletari non "ci acchiappiamo" tanto col download, sia per lacune tecnologiche che per mancanza di tempo, e allora ci dilettiamo nella ricerca di queste perle in saldo o sui banchetti dell'usato.
2005: compilation di Aretha Franklyn, Queen of soul (con la commovente I say a little prayer).
2006: compilation dei primi Byrds (Turn turn turn, Mr. Spaceman, Eight miles high...).
2007: compilation di Buddy Holly (That'll be the day, Maybe baby, Heartbeat...), un grandissimo che vi invito a conoscere sull'enciclopedico sito di Piero Scaruffi
Adesso scappo: devo seguire la dritta di Diego nell'ora della pausa-pranzo-saltato.
Ci vuole così poco a farmi contento!?

9 commenti:

Anonimo ha detto...

se ti piace la motown e il jazz puoi trovare un bel po' di bella roba. sono 10 giorni che guardo blue train di coltrane ma non mi decido a prenderlo. il jazz mi fa paura, caz!
diego husker

Anonimo ha detto...

Il jazz incute una certa paura, è vero. Forse per quell'aura un po' accademica (tipo musica classica), così seriosa e tecnicistica. Ma se vai oltre e ti abbandoni solo ai suoni, Coltrane e Billie Holiday raggiungono vette molto alte, o abissi molto profondi, nell'anima di chi li ascolta.
FZ

Anonimo ha detto...

dici che devo fare il grande salto? sarà stupido, ma quando vedo che il primo pezzo dura 9 minuti ed è (naturalmente) strumentale, mi viene voglia di andare a sentirmi i riverdales. però non posso essere così fifone, devo provare una buona volta...
diego

Anonimo ha detto...

Però devi essere predisposto mentalmente, avercene voglia. Magari come sottofondo mentre leggi, o in macchina di notte, cose così. Prova Kind of blue di Miles Davis, all'uopo. Billie Holiday è da sconsigliare se hai problemi di amore, è struggente (ma sono canzoni, non strumentali).
FZ

Anonimo ha detto...

L'importante è avere un martello vicino per darselo sui coglioni. Se si vuole soffrire è bene farlo fino in fondo.

Anonimo ha detto...

Bhe però anche Nicola Arigliano...

Attilio

Arimondi ha detto...

Non ho mai capito il jazz.
Sembra suonino sempre fuori tempo...
;-)

Anonimo ha detto...

Secondo me lo sono. Solo che essendo tutto sommato bravini ed estrosi riescono a ripigliarsi (ogni tanto).
E qui Pino mi lincia.

Attilio

Anonimo ha detto...

Meno male che Parello non ha internet, se no...Ma Riky non dice niente? FZ