domenica 24 gennaio 2010

Spariranno anche i libri?














Non posso negare una inquietudine sempre più ricorrente sul futuro del libro cartaceo, ovverossia il prodotto (o se preferite l'oggetto) su cui si basa il mio lavoro da 21 anni. Farà la fine dei dischi di vinile e dei cd, smaterializzati in mp3? Oppure, come dice Eco, è un oggetto perfetto e insostituibile, come per esempio la forchetta? Io non sarei così sicuro. Pensate poi alla comodità di avere concentrati tanti libri nello spazio di uno solo, e magari con la possibilità di interattività (musica di sottofondo e links, per esempio). C'è da dire che io lavoro da alcuni intensi mesi in un'azienda che fa del recupero/riciclaggio dei libri la sua missione e il suo business. Ma chi lavora solo con libri nuovi ha di che preoccuparsi. Vedremo quando uscirà il tablet-reader della Apple ("l'iPod dei libri").

Nel frattempo, buona lettura su carta, possibilmente usata, riciclata, economica. Ne riparleremo fra qualche anno.

35 commenti:

mau76 ha detto...

Ciao! La preoccupazione c'è tutta ma non mi appartiene. Personalmente non concepisco e considero minimamente il formato digitale dei libri, ci ho provato a scaricare degli ebook e non mi sono trovato per niente a mo agio. Si, i fattori di comodità che hai citato ci sono tutti, ma personalmente mentre leggo non devo avere disturbi, quindi avere la possibilità di links e musica mi sarebbe davvero inutile. Per non parlare della mancanza di abitudine a lunghe letture a monitor, che nel migliore dei casi mi fanno perdere d'interesse (sentire il libro tra le mani magari usato, l'odore di carta e inchiostro, lo sfogliare...), e nel peggiore dei casi mi provocano un bel mal di testa.
Ha ragione Eco, anche se la comodità dei tablet-reader potrebbe averla comunque vinta, solo per questioni pratiche. Chi ha un minimo di passione ci penserà sopra bene prima di digitalizzarsi. Bel blog!

http://artnotheresure.blogspot.com/

allelimo ha detto...

Uhmm, come rispondeva il grande Nereo Rocco a chi gli diceva "Vinca il migliore!": Speremm de no!

Anonimo ha detto...

l'unica cosa che mi sembra che stia scomparendo è l'intelligenza oltre che quel minimo di cultura generale che è sempre stato indice di interesse o curiosità verso il mondo in cui si vive (sopravvive), leggere un libro è leggere un libro, è tattile, ha un suo odore, è emozionale, è esclusivo, personale.Se ti commuovi o mangi la pizza su di un libro rimarranno impronte indelibili di quel momento, uno schermo lo pulisci e puf! finita la magia di un ricordo.

Wilson ex libraio (umile commesso) ma devoto alla bellezza della carta stampata.

Chiara ha detto...

Per quanto riguarda la musica ci sono stati anche dei miglioramenti in termini di qualita' audio. Pero' un libro e' un libro...scritto in un unico modo...vuoi mettere la soddisfazione di possederlo e di avere una bella biblioteca in casa?!E poi come farei a leggere in tram o in autobus??Tirerei fuori il pc portatile o qualcosa di piu' piccolo che mi affaticherebbe gli occhi??No, non posso e non voglio credere che sostuiremo anche i libri!!

ps. scusate, ma sulla tastiera americana non ci sono le lettere accentate...devo usare gli apostrofi!

mirko72 ha detto...

I libri è "qualche" anno che esistono, non credo che l'uomo riuscirà a far sparire anche quelli.
Anche se...


Mik

Anonimo ha detto...

Ciao Franco, sono d'accordo con te, meglio cominciare a cercare delle alternative di lavoro entro cinque anni. Un tuo ex-collega

Anonimo ha detto...

Dovranno metterci anche l'odore (nuovo o vecchio che sia ogni libro ne ha uno suo) e comunque se non ci fossero più fonti di energia sarebbero morti. Meglio la carta riciclata. Io ho lasciato 6 diottrie e un glaucoma grazie agli schermi (soprattutto negli anni '80 e '90) che mi hanno bombardato gli occhi a causa del mio lavoro. Per me i libri vanno bene come sono. Quanta energia serve per produrre e poi smaltire un libro elettronico? L'interattività non mi serve, la musica neanche. Ho la mia fantasia e se lo scrittore é bravo non mi serve altro.
P.S. La Gibson commercializza una chitarra che si accorda da sola...
(brutta e con volumi di vendita ridicoli)
Non sempre ciò che é nuovo é anche positivo

Andrea

Franco Zaio ha detto...

"Non sempre ciò che é nuovo é anche positivo"...vero. Però è anche vero che se si cambia lo si fa per migliorare, se no perchè fare dei cambiamenti? Qui il discoso si allarga, e pure troppo.

Anonimo ha detto...

ciò che conta è il contenuto, non mi preoccuperei dei supporti su cui questo viene esplicato. e credo che digitalizzare le opere cartacee sia non solo un vantaggio per l'ambiente, ma ci dia anche la possibilità di avere sempre sottomano tutta la cultura di cui abbiamo bisogno. vedrete che i tablet che realizzeranno non stancheranno gli occhi e daranno pure la possibilità di scrivere annotazioni personali e sottolineare. ci stiamo evolvendo, poi chi vuole usare l'aratro a buoi per arare il suo campo anzichè il trattore, è libero di farlo.

4 dogs records ha detto...

Non crediamo assolutamente che il libro sparirà a vantaggio del suo concorrente digitale.
Noi dal canto nostro continueremo a consumare il cartaceo (anche perchè non riesco a leggere per tanto tempo con gli occhi incollati su di uno schermo, Monica poi che tiene il segno con le cose più disparate come potrebbe?
No!No!No! il libro avrà ancora lunghissima vita (magari stampati su carta riciclata dai vari libri del Berlusca, di E.Fede o di Vespa... tanto non vengono bene neanche per fasciare le uova o per raccogliere le deiezioni canine!),
per la felicità di gente come noi
ha ormai esaurito gli spazi per le librerie e medita di fregare nottetempo una stanza al vicino di casa.

S.C. ha detto...

Ci ho ragionato spesso e penso che il tablet sia un' ottima idea e che potrebbe seriamente minare il mercato, ma io lo sfrutterei in altre applicazioni quali la scuola, la ricerca e l'istruzione più che come "contenitore di narrativa" ma questa è una mia opinione..
A parte questo, penso che starà agli editori cercare vie alternative: tipo cominciare a fare libri di qualità con carta e copertine valide (a me piace molto Mattioli ad esempio), ma io spero e mi auguro di poter ancora annusare per anni la carta di un libro appena comprato e sentire qualcosa che non sia plastica tra le mani.. no, il libro è troppo intimo!!
Ti ci vedi in campagna di sera davanti al camino con un buon whiskey e il TABLET?!?!? Io no..

Anonimo ha detto...

Beh, il discorso é molto ampio. I cambiamenti si fanno anche per vendere, per instillare dei bisogni nei consumatori che prima non esistevano, ad esempio.

Andrea

tX ha detto...

lavorando per un ente di ricerca ed avendo sottomano un paio di Kindle di amazon posso dire che si tratta effettivamente di una delle invenzioni più comode e funzionali di sempre. al pari di un lettore di mp3. magari non ci leggerei un romanzo, ecco, ma per un database/biblioteca di testi scientifici è una manna dal cielo.

Lilli Luini ha detto...

Io credo di no, Franco. E' uscita anche la sigaretta elettronica, ma non credo che chi fuma la adotterà. L'MP3 non ti costringe a cambiare abitudini: il libro elettronico sì. Non ce l'hai più tra le mani, non sfogli le pagine, devi cambiare posizione. Troppi sensi sono coinvolti. La vista, l'olfatto, il tatto... Chi ha il vizio non ce la può fare.
Il problema semmai è a monte: che il numero di chi ha questo vizio è in caduta libera, in misura direttamente proporzionale con la diminuzione dell'intelligenza media. Questo sì che può portare problemi di vendite e di conseguenza di lavoro nel settore. Escludiamo che chi non è in grado di leggere e capire 300 pagine su carta , lo possa fare a video. Dove la concentrazione è molto più problematica.
Lilli

barbara ha detto...

Difficile fare affermazioni lungimiranti, se non si è un guru del marketing del settore.
Quello che mi viene da dirti è che chi ama leggere ama anche l'oggetto libro, ama sfogliare le pagine, ama l'odore della carta stampata, ama averlo con sè, saperlo appoggiato sulla propria libreria.
Ma chi ama leggere è sempre più un animale raro (vogliamo anche parlare di quanto costano i libri in Italia?) e comunque stiamo parlando di "passione per la lettura", appunto e non di "dovere".
Da sempre la tecnologia ha offerto (spesso imposto, di solito travolgendole) nuove abitudini.
Ci siamo sempre adattati, mercato compreso. Solo chi è rimasto arroccato nella difesa di qualcosa, ha poi dovuto soccombere sotto il peso dell'inevitabile.
Secondo me, ma qui entro nel soggettivo e in quanto tale non autorevole, non spariranno tutti i libri, ma molti.
Ha senso un ricettario di cucina? Hanno senso i libri di scuola che massacrano le schiene dei ragazzi e non sono nemmeno aggiornati? Hanno senso i vari test, quiz e corsi su carta?
L'I-Book è decisamente meglio, per questo genere di cose. L'ho visto, l'ho tenuto in mano, vi ho letto un paio di pagine di "libro" e posso dire che l'idea di poter tenere in quel leggerissimo supporto una quantità notevole di libri è impressionante. E che non rovina la vista, anzi. Li hanno studiati apposta e ora la tecnologia è decisamente avanzata anche da quel punto di vista.

Io? Io non leggerei mai un romanzo lì sopra. Ma come ho detto prima, è soggettivo.
Ma a mio figlio di certo lo comprerei e ci caricherei dentro tutti i libri di scuola, ad esempio. O se io dovessi fare, che so, un corso di lingue preferirei quello.
Tra l'altro è tutta carta/colori/inchiostro/plastificazione/trasporti(vedi carburante) in meno e meno deforestazione, se vogliamo anche vederla dal punto di vista ambientale.

Che dirti? Da una che ama follemente e maniacalmente il libro in quanto oggetto oltre che contenuto devo anche dire che non trovo mostruoso l'avvento della lettura su supporto digitale. Certo, cercherei di tenermi stra-aggiornata sull'argomento e di fare investimenti (leggi trasformazioni) per il futuro se lavorassi nel settore :0)

Unknown ha detto...

Non credo che il libro sparirà, però è anche giusto usare le novità se sono comode: penso per esempio a uno che va in vacanza e invece di camallarsi cinque volumoni li mette tutti nel tablet. Per lavorare sul libro, poi, è fantastico (ricerca per parole eccetera). Direi che la playstation ha avuto successo ma se metti un pallone davanti a un bambino ci gioca sempre volentieri

listener-mgneros ha detto...

Troppi Libri spariranno, forse perche troppi presunti scrittori sono apparsi, dovrei parafasare Borges per l'ennesima volta:

"Il suicidio (sparizione) non è sempre un male, a volte sarebbe meglio che più gente si suicidasse."

Franco Zaio ha detto...

Ehm...vado a cercare qualcosa su Monster o miojob, allora :-(

Diego ha detto...

franco non credo che i libri spariranno mia. forse qualcuno
preferirà leggerli sull'ipod (una cosa talmente assurda
che mi fa rabbrividire) ma il grosso del consumo sarà
ancora tramite carta. E te lo dimostra il fatto che con
l'arrivo degli mp3 è riesplosa anche la mania del vinile.
Non si può essere tecnologici a tutti i costi. E poi come
si fa a rinunciare agli scaffali traboccanti di libri, alle
librerie polverose in salotto... senza contare che potremmo
perdere tutti la vista se leggessimo i romanzi sugli schermi
dei telefonini e dei pc.
un beso

Pierre ha detto...

Caro Franco,
penso che il libro non possa essere surrogato in un qualcosa di diverso da ciò che é. La bellezza della lettura é legata anche al rapporto fisico con il libro nella sua natura . L'anima di una storia vibra tra le mani del lettore sottoforma di un supporto cartaceo di cui é bello godere colore, profumo, consistenza. Sono ottimista riguardo al fatto che i libri non avranno lo stesso destino dei dischi in vinile. Prova ne sia il fallimento al quale andarono incontro gli audiolibri negli anni 60/70 e al quale andranno incontro anche in questa nuova stagione. Quindi penso tu possa vivere sonni tranquilli.

Raffaella ha detto...

Cosa ti posso dire.

Non c'è niente di più bello che leggere un libro "di carta" e non c'è niente di più freddo e impersonale del computer. Io personalmente non chatto e non uso Messenger perchè ritengo che la cosa più bella sia parlare. Tranne in alcuni casi, come questo, in cui non c'è altro modo di comunicare.
Ti posso assicurare fin da ora che l'Ipod dei libri a casa mia non entrerà, almeno fino a che ci sarò io al mondo e, fortunatamente, i miei figli la pensano come me.

Ciao e...buon lavoro!

andrea sessarego ha detto...

Caspita, Franco, questo è un post che apre diversi scenari. L'utilità di un tablet per radunare enciclopie, interi cicli di libri di scuola e manuali tecnici per imparare lavori è indubbia; penso anche alla contabilità di un'azienda, bilanci, buste paga ecc. Oppure ai fumetti di lungo corso, tipo Tex, i supereroi o certi manga che non finiscono mai (qualcuno sa dirmi se "Oh Mia Dea!" si è concluso?)...però, la possibilità di averli tutti in una volta ci dà poi la spinta per leggerli TUTTI?
Da un punto di vista ecologico, il risparmio è notevole, e si creerebbe anche un'altra crisi: quella dei produttori di librerie, intese nel senso di mobili. L'Ikea andrebbe in fallimento. Se penso che la mia me la sono montato da solo, in quattro moduli, e l'ho riempita di libri, cd, dvd, statuine, modellini e minchiate assortite...POFF! scompare e mi rimane una parete bianca...mmh, potrei prendere in mano il pennello e dipingere...
Mi pare chiaro che i vari commentatori siano tutti di un'età che apprezza il libro o il disco come oggetto e ci è cresciuta insieme e magari continua a collezionare questi oggetti (malattia che può diventare dispendiosa, aiuto!); è abituata a vedere la libreria o il negozio di dischi come luogo anche di scambio di opinioni e cultura, se dall'altra parte del bancone c'è chi sa fare il mestiere del venditore, e Franco è uno che sa vendere i libri. Penso che per almeno altri dieci anni tu possa vivere tranquillo, poi si vedrà..........(Fahrenheit 451)

listener-mgneros ha detto...

Qualche monco avrebbe risparmiato alberi..,

Marco UAS ha detto...

Ciao, mi dispiace dirlo, ma penso che oramai per tutto ciò che è "analogico" siano cazzi, e ciò è dato soprattutto dal fatto che digitale fà rima con gratis.
Secondo me la presunta comodità del supporto e tutte le relative implicazioni sono di secondo piano.

Quindi mi sà che il libro è destinato a fare la fine di altre vittime illustri degli ultimi 30 anni o a breve in pensione:

telegrafo
telegramma
cabine telefoniche(a breve, è stato deciso)
gettone telefonico
VHS
betamax
videotel
tubo catodico(esclusi usi in medicina)
floppy disk
laser disk
DVD(da qui a 5 anni)
fanzine(lo metto perchè oramai è un'oggetto autoreferenziale nella sua importanza, ne sono pieno a casa cmq)
termometro al mercurio
ecc

Del resto se vuoi un' altro dato scoraggiante, come forse ti ricorderai il mio socio Luca possiede un'edicola e mi narra che di giornali di anno in anno lentamente ma inesorabilmente se ne vende sempre meno.

Sono stato di conforto? ;-P

Claudia ha detto...

Caro Franco,
anche io ogni tanto penso a questa cosa, magari con meno paura di te perchè non "ci mangio", ma ti assicuro con un po' di timore.
Io sono una di quelle persone ( e per fortuna tua siamo in tanti) che nonostante siano ecologiste.....devono stampare i documenti che hanno sul computer per potersi concentrare meglio a leggerli.....
sono una di quelle persone che dopo aver viaggiato su Internet per fare ricerche su qualcosa...aver letto un sacco di articoli e provato a capire di più su un determinato argomento, portano tutti i loro appunti in libreria e vanno a comprarsi un bel libro per capirci veramente qualcosa.
sono una di quelle persone che si stanno preoccupando seriamente che tutto sia virtuale e non più reale: la play station ha sostituito le partite di calcio in cortile, le corse con i carretti, il pampano per le bambine, ora anche la lezione di yoga e pilates per le donne....i bambini vanno alle feste con il DS Nintendo e non giocano tra di loro ma ognuno per conto proprio.....le amicizie su Facebook sostituiranno le vere amicizie....
....insomma....con il mio lavoro mi sento responsabile quanto te di cercare di far capire l'importanza delle cose VERE, reali, che abbiano a che fare con l'oggetto reale, con il nostro corpo, il corpo degli altri, lo spazio e il tempo.....cose che si possono TOCCARE, possono emozionare di più lette in poltrona o vissute in una stanza tutti insieme, che non davanti ad uno schermo.........
Io per esempio davanti al computer potrei andare avanti tutta una notte a lavorare....perchè è come se mi "eccitasse" nel senso negativo del termine, come se avessi preso 10 caffè....mentre con un bel libro mi rilasso e mi addormento sempre con la sensazione che avrei letto volentieri più pagine ma "allontanandomi" dai pensieri quotidiani .....mi viene sonno e dormo sogni beati.....questo cosa può voler dire?
La cosa che mi fa più paura è che magari non faremo in tempo a far capire queste cose alle nuove generazioni....mi fa paura il fatto che i miei nonni che ricordo benissimo ( in quanto vicini alla mia generazione), hanno scattato circa un centinaio di foto nella loro vita, e noi ne scattiamo circa 1000 in una sola vacanza di una settimana....e poi eliminiamo quelle che non ci piacciono.... non so se mi spiego....eppure in mezzo c'è stata l'arte della fotografia....tutto un mondo....non so se mi sono spiegata......ho paura che tra una generazione qualcuno dirà " che scomodi tutti quei libri in casa che avevano i miei nonni....." vedi gli arredamenti nuovi........tutto minimale.......vedi una libreria su CASAVIVA??? sono solo maxischermi da 2500 pollici e ....come si chiamano? mobili da Home theatre.......
va be'....teniamo duro..........poi fammi sapere cosa concluderai dopo questo "sondaggio".....mi interessa l'argomento....

p.s. grazie per le riflessioni che ogni tanto mi fai fare.........

Corrado ha detto...

Secondo me i libri non spariranno mai e anche se le nuove tecnologie hanno indubbiamente molto appeal non credo che riusciranno a sostituirsi.

Penso che con il tuo mestiere ci puoi andare in pensione anche se non abbandonerei mai l'idea di scrivere, ad esempio oltre all'idea del romanzo ti vedrei bene a stilare recensioni sia musicali che letterarie... (sempre che ti piaccia farlo) ovviamente così non si porta la pagnotta a casa però è una bella soddisfazione.

S ha detto...

Erano sempre poche (troppo poche) le parole di un quasi centenario rilegatore genovese nel suo laboratorio sulle alture di Genova, vicino a piazza Manin.

Quando entravi nella legatoria, ti aspettava il disordine ordinato di una pagina di un libro. Appena ti chiudevi la porta lle spalle, il profumo pulito ed immobile di aria asciutta di carta, gli aromi di pellami e gli odori puntuti di colle ti distraevano a tal punto che l'incontro con il legatore era sempre un'imboscata, tesa tra la seriosa pressa di legno e piombo e la vivace pila di cartone.

Anche se in realtà non si trattava mai di un incontro. Il suo sguardo accigliato era sempre puntato sul pacchetto che avevi in mano, e ti faceva capire chiaramente che eri tu ad accompagnare il libro, e non viceversa.

Un paio di anni fa mi ricordo di un fugace incrocio di sguardi che per un attimo lo aveva distratto dalla conoscenza dell'ennesimo libro della mia biblioteca.

Mentre provavo a fermare nella memoria quella che era una potente -quasi fisica - sensazione di fiducia, provavo a capire. Quasi subito mi piacque pensare che dopo molti anni di conoscenza G volesse regalarmi un suo punto di vista sul libro.

Credo che in quel momento abbia cercato di farmi capire che sono tanti, quasi infiniti, i ruoli che ognuno di noi può avere con il libro.

Ma solo la passione, fatta di tempo, perseveranza e magari anche di silenzi egoisti, ha senso. E da senso.

Un paio di mesi fa con sottobraccio il mio pacchetto di quinterni, entrando, ho scoperto che la legatoria era diventata un ripostiglio polveroso di calce e cemento."Signore G mo(r)to". Precisa (tranne che per la sintassi) e sintetica come la morte, l'ambasciata listata a lutto di due idraulici asiatici che sembravano far suonare a morto i tubi innocenti che poco musicalmente stavano trascinando nell'angolo lontano del locale. Portandoli esattamente sopra al mio ricordo della pressa di bronzo e legno.

Troppo poche le parole di G. Talmente poche che è troppo facile ricordarmi cosa mi disse in un tardo e afoso pomeriggio genovese: "...la migliore rilegatura del libro è la lettura, la cura va da sè...".

Oggi G non c'è più. E ho scoperto che le cose cambiano, forse anche i libri, forse anche noi.

silvano ha detto...

Rieccomi. In sostanza dicevo che speravo nella fede di Eco circa i libri. Certo i libri si devono poter toccare, annusare oltre che leggere;questo però, mi vien da pensare. vale per noi che siamo nati e cresciuti leggendo i testi sulla carta. Per noi "l'ipod dei libri" potrà al massimo essere un plus, una comodità, ad esempio quando si va in vacanza (tra me e mia moglie ci portiamo via un numero esagerato di libri e soprattutto un ingombro ed un peso che rappresentano un problema).
I futuri lettori se non cresceranno a contatto con la carta, con i libri tradizionali, magari potranno considerare come valido ed unico l'ipod-book. Ecco lo vedo un pericolo e la fine di un'era per le prossime generazioni non per la nostra o quella immediata dei nostri figli, ma per quella dei nostri nipoti sì. Vedremo come saranno fatti questi tablet reader, temo che prima o poi li imporranno comunque ed il libro d'oggi diverrà un oggetto di lusso (ecco un altro bel business) o per nostalgici.
Nostalgicamente, silvano.

Paolucci ha detto...

Carissimo, i libri tu li vendi io li presto, stessa tetta. A 50 anni potrei dovermi riciclare, per cultura e professione: un doppio cibo indispensabile. Prima l'informatica, la scrittura elettronica, la contabilità, il disegno industriale, la capacità di calcolo, il gioco elettronico, l'automazione industriale: non c'è aspetto delle tecnologia che non abbia connaturato un alter ego che affossa l'estro umano e non promuove alcun sviluppo evoltutivo. Ma è talmente mutevole è cangiante la mutazione digitale e robotica che la nostra mente si arrende a "discutere l'amore" in democratici convegni in un'epoca dove tutto viene normato nella più consueta anticamera del fascismo.
Inarrestabile il prgresso tecnico. Inarrestabile la cocciuta stupidità di taluni governanti, preti, genitori, insegnati, tecnici...librai e bibliotecari!
E' ovvio che un ebook è piu' comodo e pratico: maneggevole, salvaspazio, multimediale! Si vive di passato come una volta ma si nota di piu' perchè le novità corrono veloci del ns naturale rincoglionimento.
Quindi: lavorerem o finchè ci sarà mercato perc gli oggetti che trattiamo e poi lavoreremo per i collezionisti come accade per i Lp e cmq noi moriremo ancora sereni.

Anonimo ha detto...

Minchia Franco!!! Con questo tuo sassolino hai scatenato un mondo di poesia e di critica che dovresti conservare proprio in qualità di libraio. Ormai non c’è più molto da dire... Mi limito quindi a parlare del mio mondo. Non posso nascondere che a causa i miei continui spostamenti in aereo, treno, tram, metro, nave, bus, auto... (mi manca l’asino e la bici e poi sono a posto)... , ho dovuto studiare diversi kit da viaggio tali da ridurre il volume del mio bagaglio al minimo indispensabile. Spazzolini smontabili, mutande a pallina, ciabatte ultra sottili, micro pettine, Ipod al posto del lettore CD (ovviamente..) ma uno dei componenti fondamentali del mio kit è naturalmente il libro. Purtroppo durante la selezione di questo componente, ho dovuto scartare i cosiddetti VOLUMI, ovvero i così detti libroni (vedi per esempio anche se già letti: l’Ulisse di Joyce, Il gioco delle perle di vetro di Hesse ecc ecc) che vorrei magari rileggere, per ripiegare invece su volumetti che stanno bene anche nella tasca della giacca (vedi per esempio: kitchen di Banana ecc). Apro una parentesi, non sarà che alcuni scrittori in parte abbiano preferito la comodità di trasporto dei loro prodotti di fronte ad un contenuto più ricco ma anche più VOLUMINOSO? Oppure qualcosa che si porta meglio si vende di più e si impiega meno tempo ed energia per produrla? Chiusa la parentesi, saranno un po’ cavolate queste che sparo, ma certamente ogni tanto mi farebbe anche piacere portarmi dietro un bel “VOLUMONE” magari anche ricco di antichi disegni, illustrazioni, ma soprattutto di tante tante belle parole.... , ma non posso. Il bagaglio eccederebbe di quei pochi etti che lo renderebbero soggetto a bestemmie ed imprecazioni dopo sollevamenti sulle scale, elevazioni per inserimento in cappelliere, trascinamento in salita, ecc ecc. Concludo, per rimanere in tema, non posso nascondere che in alcuni momenti ho sognato una sottile lavagnetta a LCD, LED o cristalli liquidi, dello spessore di circa 3 o 4 mm e delle dimensioni di un libro tascabile che ad un semplice tocco di un suo angolino possa cambiare pagina senza dover piegare al contrario come di solito si fa con il libro di carta aperto perché tenuto con una mano sola la pagina sicuramente si richiude o si volta avanti o indietro per i fatti suoi, e che possa contenere l’intero Trinity College di Dublino manoscritti originali, stampe, foto e disegni inclusi. Non me ne frega niente invece della musica di sottofondo, c’è già tanto concerto in giro.. ciao. Ezio

Arimondi ha detto...

A parte la possibile fine dei librai - che mi semba un decadimento civile simile a quello ormai reale della fine dei negozi di dischi, oltre che ulteriore causa di perdita di posti di lavoro a valore intellettuale aggiunto - non vedo nulla di male in un pratico libro digitale.
Ho tutta la mia musica sull'Ipod (per altro meravigliosamente dispegata in un mare di playlist ricche di significati personali) e non vedo perché non dovrei potermi portare i miei testi in giro per il mondo. Saggi, romanzi che siano.
Due terzi degli italiani usano i libri come arredo per la libreria vuota in tinello. Da parte mia è da tempo che no ho più spazio in casa per altri libri. Quelli nuovi sono ammucchiati sul divano.
Per non parlare delle possibilità creative offerte da un ipertesto in connessione wi-fi.
Riguardo all'odore, è vero i libri hanno un loro magnifico odore, ma anche il "profumo" un tablet surriscaldato potrebbe provocarvi qualche romantica reminiscenza, prima o poi. :-)

andrea sessarego ha detto...

Arimò, certi libri non hanno solo un buon odore, sono proprio afrori erotici!!!

TC ha detto...

Caro Franco, ci ho pensato un pò su, ho chiesto a qualche collega con cui ho particolare feeling... e abbiamo convenuto che ci piace troppo sfogliare i libri, sia di lettura che i testi su cui si studia, scegliere quelli per i ragazzi... poi ho pensato al fatto che se devo informarmi su qualcosa, se i ragazzi devono fare una ricerca, non c'è niente di meglio di Wikipedia e affini, che in casa non metterei più un'enciclopedia perchè occupa troppo spazio, accumula polvere ed è ormai inutile.
Ho chiesto a mio figlio, appassionato di i-pod, e mi ha detto che sarà bellissimo usare l'i-pad, leggere i giornali, metterci i libri da leggere in vacanza, in macchina,
il futuro sono loro. Per te va bene, ci siamo ancora noi, lettori tradizionali ma non credo che tuo figlio seguirà le tue orme.

Anonimo ha detto...

Con la perdita della carta stampata perderemo molto.
Ma ho come l'impressione che sia un lusso ormai, e che non possiamo permettercelo. In estate in Europa si alternano giornate di caldo al freddo. Cioè l'aria fredda è generata dal quell'aria calda che sale verso l'Artico, scioglie i ghiacciai e ci ritorna fredda.

L'uomo usa troppe risorse, ma se il libro elettronico si rompe ogni 2 anni oppure la gente lo butterà perché esce il modello nuovo, allora non è la soluzione in un futuro in cui il risparmio delle risorse sarà una priorità; lo dovrebbe essere anche adesso, ma il motto dell'essere umano è "finché la barca va, lasciala andare" (questa mentalità farà sparire l'umanità dalla faccia della Terra... peccato).

paolix2001 ha detto...

Dici tutto vero, non si puo' fare molto nel sociale tranne spendersi nell'educare i giovani a quanto è bella la carta il risprmio il rispetto l'acqua, averne voglia a 55 anni no ho più doverni, non scassiamoci le palle coi doveri dei genitori dei compagni delle nostre ideologie del nostro comunismo un velo anarchico alla De Andrè. Siamo quasi vecchi e un bel po' di vita davanti e non abbiamo cambiato il mondo. Continuiamo a piangere ascoltando venditti e vecchioni e faremmo una colletta se fossatti pubblicasse ancora un disco. Tutto accadde, dolce veleno inevitabile e colte sai, non ami più.