lunedì 23 aprile 2007

Politica? Democrazia?

Parlo poco di politica sul mio blog, vero? Ho un po' di scazzo-stanchezza, lo ammetto. Ma da qualche anno ormai ho capito che quasi sempre la politica è una carriera, quasi di tipo manageriale-aziendale, anche a sinistra. Stipendioni, privilegi, immagine, budget. Sento poco odore di valori e passione. L'altro giorno sono andato a vedere Beppe Grillo, e ne sono uscito con un senso di malessere ed impotenza. Anche lui, però, alla fine ha fatto vedere il suo avatar su Second life: alla first ci rinunciamo?! Tra l'altro anche SL non mi sembra un'isola felice, un'utopia ideale. E lui perchè non "si mette" in politica? Prenderebbe un sacco di voti! Così ci dobbiamo sorbire Mastella e similia. Viene voglia di non votare più, ma è uno dei pochi modi che abbiamo, noi comuni mortali che paghiamo tasse e multe, di esprimere un'opinione, di dare una tendenza alla vita pubblica. Illuso eh? Ma se non c'è più lo psico-nano qualcosa sarà migliorato in questo paese, o no? Nonno Biagi ieri ha detto che in questo paese se c'è una cosa che manca è la speranza, che illuminava invece la vita della gente dopo la guerra. Come dargli torto?

5 commenti:

Andrea ha detto...

Beh, io a Biagi torto glielo darei eccome.
Oscar Wilde diceva "siamo tutti nel fango, ma alcuni di noi guardano le stelle ..." il problema è che in questo paese fino a quando ci si riesce la gente si guarda le scarpe per non metterle in qualche buca, per non pestare qualche merda di troppo o semplicemente per farsi i cazzi propri.
Quando poi arriva l'alluvione di merda e fango, solo allora si alza la testa per non affogare e quindi capita anche di vederle davvero le stelle.
Ma noi italiani siamo così, spero non serva un'altra guerra per risvegliare questo istinto che dovrebbe invece appartenere alla quotidianità, ma altre volte penso che togliendo dalle palle un bel pò di gente che si lascia vivere e basta, forse la voce di chi spera, di chi crede e di chi ci prova si sentirebbe più forte.
Franco, non le scrivere certe cose che poi mi fai ritornare nazi ;-)

Franco Zaio ha detto...

Guarda che la penso come te, su scarpe, merda e stelle. E su come siamo circondati da vecchi, parassiti e stronzi galleggianti che seguono la corrente dell'alluvione. Live and let die!

Anonimo ha detto...

più che togliere dalle palle chi si lascia vivere e basta, manderei avvanfanculo chi vive sulle spalle degli altri. tipo gli evasori fiscali, i primi a lamentarsi delle tasse (che servano per garantire i sevizi minimi) che poi non pagano e che lasciano a noi poveri cristi. non mi fanno pena i negozianti a cui hanno messo i sigilli per qualche fattura non emessa. anzi, io li metterei direttamente in galera (nonostante odi il sistema carcerario). questa gente ci sta affondando e si sta arricchendo alle nostre spalle. è questo uno dei mali più profondi della nostra nazione. trionfi la giustizia proletaria!
husker diego

Anonimo ha detto...

Non credo sia un problema solo italiano, basta guardarsi un po' in giro. Mi sembra che nel mondo ci siano posti in cui la gente é MOLTO più malmessa che qui. Dopo le lotte del secolo scorso il Potere ha capito che dando due soldi in più alla gente, abbastanza da scimmiottare la vita di chi i soldi ce li ha veramente, avrebbe vinto facilmente la sua battaglia. Fantozzi e Cipputi si indebitano per comprare la casa, poi acquistano l'automobile a rate e ultimamente "scoprono" il credito al consumo, sorta di carta di credito per comprare beni di varia natura a rate, senza anticipo, ma con costi futuri e interessi da usura. A questo punto il Potere tiene il popolo per le palle, anche perché ogni tanto la BCE si diverte ad alzare i tassi di interesse. E i ventenni? Sì perché sono loro che "per definizione" dovrebbero essere un po' più incazzati, ma non mi sembra che tranne alcune (per lo più armate) eccezioni, si ritrovi lo spirito di rivolta e cambiamento di alcune delle generazioni precedenti. Finito il fenomeno Yuppie la ribellione diventa quasi una moda, la droga (soprattutto sintetica) inebetisce le coscienze anche perché diventa oggetto di consumo e non strumento di sperimentazione e conoscenza, e la sua colonna sonora e letteraria non ha nulla a che vedere con i Doors, Miller, Kerouac e tanti altri. I figli sembrano scontare la stanchezza dei padri. Sconfitti a suo tempo nelle loro battaglie, non sono stati in grado di passare il testimone.
Telefonino, yutube, braghemolle-mutande-di-fuori, questo é il massimo della trasgressione che riesce ad esprimere una gran parte dei ragazzi (italioti e non), oppure una violenza cieca, brutale, folle.
La classe politica rispecchia e rappresenta il popolo che l'ha votata e paradossalmente mi sembra che questo concetto-pilastro della democrazia, trovi "finalmente" in questi anni la sua piena applicazione.
Che cosa dovremmo mai aspettarci?

Anonimo ha detto...

Ooops, ho dimenticato di firmare.
Andrea