Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
venerdì 18 dicembre 2015
Come passa il tempo
Come passa veloce il tempo. E' già un anno che faccio il mio nuovo lavoro. Sono già 15 mesi che si è spento mio padre. Sono già 15 anni che abito nella mia attuale casa. Sono già 18 anni che è nato il mio primo figlio. Sono già 26 anni che sto con Luana. Sono già 14 anni che ascolto questa toccante versione di Time di Tom Waits.
Ed è da quando si è spento mio padre che penso: e a me, adesso, quanto tempo rimane? E ora che è diventato così prezioso, passa sempre più veloce. Prima dei 30 anni certi pomeriggi, finanche certe notti duravano 10 ore. Ora passano in mezz'ora.
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2 commenti:
Bellissima esecuzione, questa della Amos. L'originale è di Waits, vero?
Certo, lui, con la sua voce "scartavetrata", fa sempre la sua parte.
Ma la Amos regge il confronto. Alla grande.
Comunque mi è piaciuto molto anche il post: spesso provo anch'io quel senso (come potrei dire?) di mortalità che avanza e faccio spesso dei bilanci su di me e sulla famiglia che ho formato.
Per non parlare della nostalgia per mio padre: altro punto che hai accennato con pudore.
Che cosa posso dire?
L'unica strada è custodire i nostri padri nel cuore, questo bizzarro muscolo, che tutto è tranne un muscolo.
Ma questo custodire non è poco.
La morte, poi, possiamo sempre cercare di farla ballare, finché dirigiamo la nostra personale orchestra... o vita che dir si voglia.
Buona giornata
Riccardo
Grazie per il bellissimo commento, Riccardo. Buona vita!
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