domenica 18 maggio 2008

Robert Kennedy, 18 marzo 1968

"Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta."

Fa impressione pensare che queste parole, per quanto retoriche possano suonare, siano state pronunciate 40 anni fa, e siano ancora così attuali. Fa impressione pensare che quest'uomo, chissà perchè, sia stato ucciso poco dopo. Fa impressione soprattutto vedere che la politica e la società non siano migliorate, in 40 anni. Siamo sempre lì, siamo ancora lì. Speranze per il futuro? Dipende anche da noi, se non altro per i nostri figli. Amen.

8 commenti:

listener-mgneros ha detto...

meglio che non commento se no poi passo da cinico....

Anonimo ha detto...

Direi che è la gente che non è cambiata....anzi!!
C

Franco Zaio ha detto...

Il mio è un post cinico, sconsolato direi. Se fossimo tutti, anche i "benpensanti", un po' più cinici non saremmo a sti punti.

listener-mgneros ha detto...

non ero io lo specialista nel pessimismo?

leorso ha detto...

Di fronte all'evidenza delle cose, c'è ben poco da salvare.

Ailis ha detto...

(non so se va bene rispondere qui) Signorsi Signor Libraio: le immagini sono tutte mie! ^_^

Anonimo ha detto...

Belle queste parole di R. Kennedy, anche se poco pratiche. La ricchezza materiale e' solo un aspetto della ricchezza di un uomo. Ma a livello aggregato di comunita' bisogna usare un indicatore oggettivo. Io suggerisco di usare la ricchezza partendo dalle citta'.

listener-mgneros ha detto...

uhmmquale scegliere..Sodoma o Gomorra?