Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
giovedì 22 maggio 2008
Sono contento, senza futuro
Uhm, mi sa che sto diventando buddista senza neanche volerlo. Non è da buddista eliminare le cause di sofferenza? Sta di fatto che è un periodo che "sto bene", anche se, anzi proprio perchè non succede niente. Non ho aspettative nè progetti per il futuro, non ho rimpianti nè rimorsi per il passato, e vivo serenamente un giorno alla volta, come se fosse il penultimo (non l'ultimo, se no...), cercando di apprezzare quello che ho "normalmente" in un "giorno qualunque", e vedendo che cose (piccole e grandi) da apprezzare e godere, a ben vedere, ne ho un discreto numero. Mia moglie lo chiama "accontentarsi", io preferisco "essere contenti" o "apprezzare". Senza passare notti nero e cristallo a sceglier le carte che giocherei, senza aspettare con ansia chissà quali telefonate, messaggi o mail, senza aspettare proprio niente, senza aspettare chissà quali occasioni, svolte, cambiamenti, miglioramenti, cercando di pretendere meno anche da me stesso, oltre che dagli altri, dalla vita, dal lavoro, dal tempo libero, dalla società (sic). Qualcuno potrebbe dire "Eh, ma così sei stagnante, ti sei arreso, nelle sabbie mobili". Eh no caro, ho i piedi ben piantati per terra, sono presente, cosciente e sereno e respiro profondamente (vero Wilson?), senza paure o ambizioni inutili. In questi giorni al fatidico "Come va?" rispondo con un sorriso sincero e "Non mi lamento" o "Molto bene, grazie, e tu?". La risposta "Molto bene" a Genova viene sospettosamente interpretata come la notizia di un terno al lotto o una eredità cospicua, ma pazienza :-)
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6 commenti:
Eliminare le cause delle sofferenze? e io come mi diverto?
riprendo le parole di listener in senso diverso: il masochismo fa parte di noi e spesso é proprio dalla ricerca della sofferenza che si trae piacere.
Forse non é così per tutti.
Ma é così.
D'accordo sul respirare, sul non farsi piu domande che forse era meglio non farsi mai....però no, non mi bruciare l'attesa.
Per me l'attesa é una bomba di adrenalina che mi tiene viva. Se dovessi pensare a NON ATTENDERE PIU' LA SVOLTA... Franco, mi sarei già suicidata (ma questo vale per la MIA vita e non é ascrivibile a tutti)....
Ma non avevi scritto che odiavi la domanda "Come va?" e la sua risposta?
Odiavo la domanda in quanto retorica e perchè da fastidio se si sta male.
Concordo sul "molto bene", è anche la mia risposta (non retorica) più frequente.
ilBarba
Non stai diventando niente, è quella la sua forza, sei già.
p.s. non credo che Taffazzi fosse felice...
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