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Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
domenica 31 agosto 2008
Teste parlanti
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giovedì 28 agosto 2008
L'uomo che piantava musica
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Perchè la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni. Se tale azione è priva di ogni egoismo, se l'idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo allora, senza rischio d'errore, di fronte a una personalità indimenticabile (da L'uomo che piantava gli alberi di Jean Giono, ed. Salani 1996, pag. 11).
L'incipit di questo memorabile libretto (un grazie a Tonelli) e la stesura del mio curriculum come musicista (per i comunicati-stampa del mio imminente disco su Pavese ) mi hanno fatto pensare: sta a vedere che, pur non essendo un Artista, come sostenevo in questo post, qualcosa di memorabile l'ho fatto anch'io, nel mio piccolo, modestamente, anche solo per il piacere di farlo. A settembre metto su un myspace musicale, con curriculum, mp3 e quant'altro. Sarà un autunno molto musicale, per me.
L'incipit di questo memorabile libretto (un grazie a Tonelli) e la stesura del mio curriculum come musicista (per i comunicati-stampa del mio imminente disco su Pavese ) mi hanno fatto pensare: sta a vedere che, pur non essendo un Artista, come sostenevo in questo post, qualcosa di memorabile l'ho fatto anch'io, nel mio piccolo, modestamente, anche solo per il piacere di farlo. A settembre metto su un myspace musicale, con curriculum, mp3 e quant'altro. Sarà un autunno molto musicale, per me.
mercoledì 27 agosto 2008
Nino Ferrer - Viva la campagna (1970)
Dedicata a Terrile, ringraziando Listener per il link. Una vera leggenda Nino Ferrer (palesemente "alterato"), e canzone della mia estate 2008.
martedì 26 agosto 2008
Il disco dell'estate
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Posso avere il tuo deserto
Sai ancora se vuoi? Hai volontà?
O stai soltanto crollando con razionalità?
E con l'abitudine ti spengon già
dando alla violenza una profondità
Puoi pensare che andrà senza un'azione
e la verità passi lasciando il posto alla ragione
E con l'abitudine ti han spento già
dando alla violenza una profondità, si sa
Ti vedo passare sopra la corrente
Non senti sconcerto
Posso avere il tuo deserto?
E con l'abitudine ti han spento già
dando alla violenza una profondità, che ha
Razionalità, razionalità, razionalità, razionalità...
A parte la vicenda di mio padre, e un momento di buio, comunque, è stata un'estate memorabile, e in positivo. E in campagna, a conti fatti, ci andrei a vivere tutto l'anno, nonostante le scomodità. Non l'avrei mai detto, nelle scorse estati. Fare di necessità virtù: una delle frasi chiave dell'anno.
venerdì 22 agosto 2008
Una poesia per l'estate
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Leggere e nuotare
Oggi ho letto l'intero libro di uno scrittore
amico, che amo tanto. Purtroppo però
non mi è rimasto in testa niente.
E dal momento che concordo
con quello che lui stesso dice
- ovvero, che si scrive (e si legge)
essenzialmente per capire -
allora tanto vale che passi
ad altro e decida di nuotare.
A lungo, lentamente, respirando
regolarmente ogni tre bracciate alterne.
E via via che procedo nel nuoto,
mi domando: ma siamo poi così sicuri
che ci sia davvero qualcosa
da capire? Non sarà che vivere,
in fondo, si riduce a questo?
Immergersi nell'acqua, tornare
in superficie e respirare?
(da Il tempo ormai breve di Franco Marcoaldi, pag. 45, ed. Einaudi 2008)
mercoledì 20 agosto 2008
Libertà di scelta?
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lunedì 18 agosto 2008
Gelosia, brutta bestia
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domenica 17 agosto 2008
Basta un disco
giovedì 14 agosto 2008
Apologia del blog (e dei "fantasmi")
Il fatto che tu passi del tempo sul blog a comunicare con persone che forse manco esistono, dei FANTASMI, è di una tristezza infinita.
1. un blog non è una chat tipo Meetic, e Blogger non è Adultfinder nè youPorn.
2. il blog lo si tiene soprattutto per se stessi, per lasciare tracce, e disseminare qualche briciola. Un po' diario, un po' messaggio nella bottiglia, un po' fanzine di se stessi. "Vivere, non riesco a vivere, ma la mente mi autorizza a credere che una storia mia, positiva o no, è qualcosa che sta dentro la realtà" (Gaber, Far finta di essere sani).
3. anche se fossero fantasmi sono creature che comunicano con simpatia e hanno delle cose da dire/condividere che mi garbano/interessano. Ben vengano certi fantasmi. Meglio dei demoni. Almeno non perseguitano.
4. la maggior parte sono persone che conosco in carne e ossa. Quelle che non conoscevo prima del blog e che non vivono nella mia città non le conoscerò di persona probabilmente mai, anzi non le voglio neanche conoscere, le considero amiche e simpatiche lo stesso.
5. non lo chiudo il blog. Non sono mica "Giusto un saluto".
Un sereno Ferragosto a tutti i fantasmi che vengono a leggermi, una media di 100 al giorno, pensa un po' quanta gente che non ha niente di meglio da fare. Vi voglio bene.
lunedì 11 agosto 2008
Una vita di montagne russe
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Ero lì tutto preso a sognare, ricordarmi qualche sogno, cercare di capirlo e realizzarlo, e mi sono ritrovato in un incubo. Tutto cambia a seconda del punto di vista, e soprattutto di ascolto. Mi è successo spesso nella vita di essere frainteso, soprattutto la mia ironia (e autoironia) e il mio senso dell'umorismo hanno fatto danni alla mia immagine e ai miei rapporti, sia in privato che in società. Spesso non comunico (non so comunicare) quello che vorrei/penso di comunicare. Non solo a parole, anche col linguaggio non verbale, per natura ambiguo e variamente interpretabile. Ma cosa posso farci, se non sapere di essere in buona fede e cercare di rimediare rimodulando la mia comunicazione (anche se la reazione impulsiva sarebbe il "silenzio-stampa"), cambiando il mio visual merchandising (sic), precisando i messaggi e le intenzioni. E buonanotte alla spontaneità, ma pazienza. Bisogna avere orecchio, diceva qualcuno, e anche stare all'occhio: il passaggio dalla serenità alla tristezza sa essere brusco e doloroso, oltre che imprevisto. Same as it ever was, same as it ever was...Lascerò passare i giorni (letting the days go by), sperando che il tempo, come fa il mare con gli scogli, riduca gli spigoli e le asperità. Ma che fatica, quando si risale, e che paura, quando si scende, in questa vita di montagne russe.
domenica 10 agosto 2008
Per chi rimane a Genova
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Dedicata a chi, come Wilson e Dogzilla, passa l'estate a Genova, questa meravigliosa poesia di Giorgio Caproni:
La mia città dagli amori in salita,
Genova mia di mare tutta scale
e, su dal porto, risucchi di vita
viva fino a raggiungere il crinale
di lamiera dei tetti, ora con quale
spinta nel petto, qui dove è finita
in piombo la parola, jodio e sale
rivibra sulla punta delle dita
che sui tasti mi dolgono?... Oh il carbone
a Di Negro celeste! oh la sirena
marittima, la notte quando appena
l'occhio s'è chiuso, e nel cuore la pena
del futuro s'è aperta col bandone
scosso di soprassalto da un portone!
mercoledì 6 agosto 2008
Come andare a "Chi l'ha visto?"
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lunedì 4 agosto 2008
Un compleanno dopo l'altro
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L'altro giorno (il primo, NON il due, che "l'è 'l dì di cujò", dicono dalle mie parti) era il mio 44esimo compleanno. Quarantaquattro anni in fila per tre col resto di due. Prima dei 40: festeggiamenti, spumante, focaccia e vino bianco coi colleghi, regali. Ora non più. L'altra sera, piuttosto che altro, dopo aver soffiato sulla candelina, mi è venuta in mente questa meravigliosa canzone del 1966 di Luigi Tenco:
Un giorno dopo l'altro
il tempo se ne va
le strade sempre uguali,
le stesse case.
Un giorno dopo l'altro
e tutto e' come prima
un passo dopo l'altro,
la stessa vita.
E gli occhi intorno cercano
quell'avvenire che avevano sognato
ma i sogni sono ancora sogni
e l'avvenire e' ormai quasi passato.
Un giorno dopo l'altro
la vita se ne va
domani sarà un giorno uguale a ieri.
La nave ha già lasciato il porto
e dalla riva sembra un punto lontano
Qualcuno anche questa sera
torna deluso a casa piano piano.
Un giorno dopo l'altro
la vita se ne va
e la speranza ormai e' un'abitudine.
Mio figlio Alessandro mi ha detto a tavola, parlando di futuro, che la vita senza sogni è proprio triste. E io mi chiedo (e vi chiedo): sogno ancora, ho ancora dei sogni? Quali sogni posso permettermi? Quali sogni è lecito avere e ricordare?
Devo proprio ricominciare a sognare, ci avevo rinunciato. Grazie, figlio mio.
PS Non riesco più a postare video da youtube, porca puzzola. Se volete ascoltare la canzone andate qui.
sabato 2 agosto 2008
Country blues
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