lunedì 29 settembre 2008

Fare di necessità virtù

Rivalutare
Riconcettualizzare
Ristrutturare
Ridistribuire
Rilocalizzare
Ridurre
Riciclare
RESISTERE
No, non sono dei comandamenti esistenziali, anche se potrebbero esserlo (e per me lo sono): sono il "circolo virtuoso delle R" del concetto di Decrescita. Invito tutti ad approfondire la conoscenza di questa istanza ecologica, sociale e politica su http://www.decrescitafelice.it/ e http://www.decrescita.it/ , non voglio annoiare nè pretendo di fare politica, ma la D mi sembra l'ultima spiaggia dell'attivismo politico, l'ultima forma possibile anche perchè necessaria, un "fare di necessità virtù", visto come vanno le cose su questa terra, e visto anche il crollo di immagine e concretezza della Sinistra o perlomeno di quella parte politica che il mondo lo voleva cambiare e rendere più giusto in tutti i campi. In parole povere: la Decrescita ti dà la sensazione che qualcosa si può ancora fare, prima di rassegnarsi definitivamente alla decadenza e al disastro.
E se rileggete le R in chiave umana-personale, beh, c'è di che attaccarsele da qualche parte come programma di vita. Io lo faccio, dai. Prima che sopraggiunga un'altra temuta e diffusissima R: Rincoglionire :o)

12 commenti:

Cicapooh ha detto...

Resistere... fondamentalmente resistere ;)
buona giornata grande saggio ^_*
bacio

silvano ha detto...

Ciao Piccolo Buddha, credo cha hai centrato il problema: scoprire che un'economia può e deve essere sana anche se l'anno prossimo si consumerà meno energia, si taglieranno meno alberi, si consumeranno meno materie prime ele persone si potranno gestire più tempo libero, o meglio più tempo per sè.

ciao, silvano.

listener-mgneros ha detto...

l'economia di pensiero è già praticata da anni, motitudini di "individui" si sono portati avanti con il lavoro. Per il resto non vedo grandi speranze, visto la popolarità che ha avuto la parsimonia di cui sopra.

Anonimo ha detto...

Molto utopico. "Produci, consuma, crepa" si adatta molto meglio al nostro mondo, il mondo del PIL. Se non é cambiato niente alla fine degli anni '60 quando milioni di giovani volevano cambiare le regole, non credo che possa affermarsi una filosofia come questa. Prima o poi la Terra ci presenterà il conto, magari con diretta TV (solo gli abbonati, gli altri in differita). Magra consolazione per decrescita(in)felice & co. sarà quella di poter dire di essere stati dalla parte giusta.
Io nel mio piccolo faccio quello che posso, mi sposto a piedi o in treno, la roba me la faccio durare finché non si rompe, ecc. Però la sensazione é sempre quella di essere parte di una minoranza, di essere schiacciato dal mondo del PIL, e comunque di non poter incidere minimamente sugli eventi.
Si potrebbe fare un PdD (Partito della Decrescita). Si può fare? (OOOPPPSSSS)

Andrea

Clelia ha detto...

Spero solo di attivare solo le prime otto R e tralasciare la nona... a nessuno piace rincoglionire! ;)

Clelia

listener-mgneros ha detto...

eppure succede, anche in tenera età a volte

leorso ha detto...

Riduco
Rinnego
Respingo
Recito
Rompo
Riempo
Rido
Respiro
e lentamente Rincoglinisco

Anonimo ha detto...

Mi iscriverei volentieri ad un partito della decrescita e sarebbe la prima ed unica volta che sopporterei anche l'essere tesserata ad una qualche organizzazione...poi credo che già la consapevolezza dei nostri gesti quotidiani sia qualcosa di grande, di enorme se unita a quella di altre persone e finché si continua a credere che "tanto sono cose da minoranza" una minoranza la si resterà sempre e comunque. Ci sono mille modi per discutere con altre persone interessate di queste cose, è bene che ognuno scopra il suo.

Franco Zaio ha detto...

Allora, quando lo formiamo un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale)?
PS No, Wilson e Jack, non QUEL GAS :o)

listener-mgneros ha detto...

vale anche per le dark room e i leather shop?

Anonimo ha detto...

Sì, Listener: l'importante è che il produttore sia ETICO ;o) oltre che economico. Certo che un GAS di dark room diventa famoso subito :-)

listener-mgneros ha detto...

si ma io poi mi tirerei indietro, piaceri da individualisti.