martedì 16 dicembre 2008

Farina del mio sacco

"Ogni successo che si rispetti chiama almeno un sequel, come sanno bene Omero, i Dumas e Federico Moccia, e Il fu Mattia Bazar (Orme, 2007) non poteva restare da solo a difendere l'onore degli stupidari da libreria. Ecco quindi Il buio oltre le seppie che deve il titolo a un'acrobazia linguistica carpiata e rovesciata (quel buio che allude a neri intingoli da risotti) e il contenuto alla acribia filologica e allo scrupolo collezionistico di diversi appassionati del genere: Paolo Di Stefano, Alberto Rollo, Stefano Furini, Lino Apone, Brunella Schisa, Gianluigi Zecchin, Giovanni Mipa Moliterni della libreria dell'Arco di Matera, i librai della libreria il Trittico di Milano, Romina Scotto della libreria Feltrinelli di Napoli, i librai di www.bookavenue.it e di neurolibreria.blogspot.com e naturalmente Franco Zaio della Feltrinelli di Genova che anche quest'anno ha aperto gli scrigni del suo infinito archivio di scemenze ascoltate sul posto di lavoro e registrate con l'amorevole disciplina del ricercatore.
Il buio oltre le seppie (non mi stancherei mai di ripeterlo, ogni volta mi fa ridere) si distingue rispetto a Il fu Mattia Bazar (neanche questo era male, però) perché a quella degli autori e dei titoli di libri storpiati, aggiunge la categoria delle "scene da libreria". Dialoghi poco platonici fra librai e clienti, surreali e fulminanti Tragedie in due battute (di Carlo Campanini, giusto?) che descrivono, meglio di un trattato di marketing editoriale, la vita quotidiana nelle librerie italiane.
Due parole sull'autenticità dei contenuti del Buio oltre le seppie. Come per Il Fu Mattia Bazar qualche lettore sosterrà che alcune delle sue perle non possano essere vere. Le due parole sono giurin e giuretta. Tutto quello che abbiamo scritto è stato pronunciato in libreria da un cliente o da un libraio . Giurin giuretta. Va bene così? Cos'altro si pretende da noi? Un atto notarile?
Bene, buon divertimento e alla prossima raccolta (che potrebbe intitolarsi, chissà, Il maestro e la pizza Margherita, di Bulgakov naturalmente)." Questa l'introduzione di Stefano Tettamanti.
E ora sapete quale libretto spiritoso regalare a Natale ;-)

2 commenti:

3fix ha detto...

Ciao Franco. Lo trovo da queste parti?

Franco Zaio ha detto...

Lo hanno tutte le Feltrinelli d'Italia. Tu dove sei? Dal profilo blogger non si capisce molto. Se sei in Sardegna (Efisio...) a Quartucciu o Olbia.