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"Prima il dovere, poi il piacere". Preferiremmo tutti il contrario, ma non è possibile, spesso e (mal)volentieri. Allora cerchiamo di
rendere piacevole il dovere, farcelo piacere, così lo facciamo anche meglio. Non è un'impresa facile, trovare il piacere nel dovere, trovarvi una motivazione, un senso, uno scopo, una giustificazione, un progresso, un'evoluzione, un futuro.
Il dovere fatto con piacere diventa realizzazione (di sè o di un obiettivo). Il piacere del dovere è soggezione, moralismo, masochismo, fondamentalismo, rigidità mentale. Molto triste però anche il dovere del piacere ("Maccome, non ti diverti, non ti piace?"): produce doping vario, emarginazione e depressione.
Da un po' di tempo penso spesso a quanto piacere e quanto dovere ci sia nella mia vita, nelle cose che faccio soprattutto. E' un bilancio che può essere imbarazzante, a volte drammatico, provate a pensarci. Ma è un bilancio necessario.
Alcuni esempi:
-stai coi tuoi figli perchè ti piace o perchè è tuo dovere? E in che
percentuale?
-stai con la tua donna perchè ti piace o perchè devi?
-fai quel lavoro perchè ti piace o perchè devi farlo per mantenerti e non ne hai trovati altri?
-fai questa vita perchè l'hai
scelta o perchè non hai scelta? Vivi così perchè devi o perchè ti piace?
-stai facendo il tuo dovere? E quale è, che cosa è il tuo dovere?
Al
Grande Perchè (quello che molti chiamano Dio) ci ho rinunciato tanti anni fa. Coi Piccoli Perchè voglio ancora confrontarmi: anche se non sono piacevoli, sono domande che uno ha il dovere di farsi, per avere, trovare o ritrovare il piacere di vivere.
If I could, you know I would, if I could I would let it go, surrender, dislocate...PS Per chi non lo sapesse: il disco dell'immagine si intitola "
Piaceri sconosciuti"... ;-)