Hey, stanno finendo gli anni zero, e manco ci avevo pensato. Sono volati, dal G8 a oggi, o forse ero impegnato altrove? Cosa resterà, cosa ne penseremo. Per ora niente: ci devo riflettere, ma chi ne ha tempo e anche voglia, in fondo...E' già tanto fare liste e classifiche alla fine di ogni anno, un anno alla volta. E' già tanto, chè le giornate, le settimane, i mesi passano sempre più velocemente. E mi viene in mente questa poesia di Franco Fortini (1957), perchè si fa sempre più tardi.
"Agli amici"
Si fa tardi. Vi vedo, veramente
eguali a me nel vizio di passione,
con i cappotti, le carte, le luci
delle salive, i capelli gia' fragili,
con le parole e gli ammicchi, eccitati
e depressi, sciupati e infanti, rauchi
per la conversazione ininterrotta,
come scendete questa valle grigia,
come la tramortita erba premete
dove la via si perde ormai e la luce.
Le voci odo lontane come i fili
del tramontano tra le pietre e i cavi...
Ogni parola che mi giunge e' addio.
E allento il passo e voi seguo nel cuore,
uno qua, uno la', per la discesa.
E per fortuna che qualche amico, reale o virtuale, ce l'abbiamo. Per fortuna. O no?
8 commenti:
Io non sono virtuale.
la poesia è bellissima
o come dice Vasco Brondi
"che cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero"
Questa poesia mi ha commossa. Sì, meno male che gli amici ci sono.
Bellissima poesia e che mi fa venire un sottile magone ...
Me la ricordo questa poesia, l'avevi già postata un po' di tempo fà. Ogni volta che la rileggo mi fa venire i brividi. Per la sua dolorosa e commovente bellezza, pensando a mio padre che non c'é più e a mia madre che combatte la sua vecchiaia, per il rapido sguardo che mi fa dare a un futuro non troppo lontano.
Andrea
Poco.
Aaarrrgghhh agli amici virtuali!!
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