mercoledì 13 gennaio 2010

Bentornati al Club del Fucile



Ristampati alla grande i dischi (meravigliosi, indimenticabili i primi tre), e uscito un tributo di cui parlerò appena ci metto le mani sopra, sono tornato sui Gun Club, uno dei gruppi più importanti della mia vita. Ho consumato Fire of love, suonandoci dietro la batteria in garage. Ho consumato in autoradio le cassette di Miami e Las Vegas story, girando a vuoto in macchina tante notti. E ebbi anche occasione di vederli dal vivo, ad Alessandria, verso la fine della carriera (si fa per dire) di Jeffrey Lee. Era fuori come un poggiolo (dicono a Genova), un Jim Morrison gonfio travestito da Blondie, uno sciamano, un extraterrestre, un gigante perdente confuso e infelice. Saremmo stati in 15, quella sera (tra cui la mia futura moglie, MV, Marco Cheldi...). E meno male che c'era Kid Congo Powers a tener su la baracca.
E ancora oggi, oltre 20 anni dopo, quei dischi suonano così vivi, attuali, frementi.
Vi invito ad entrare nel Club del Fucile sorseggiando velenosi cocktail a base di punk, blues, country, malessere e poesia. Non è un club molto divertente, ma garantisco emozioni forti anche se disturbanti.
Benvenuti, o bentornati. Non si esce vivi dagli anni 80.

5 commenti:

ReAnto ha detto...

Splendido. Ho appreso la notizia alcuni giorni fa dalla trasmissione Aladino su Radio 3...ho avuto un sussulto :-)

Harmonica ha detto...

grandi davvero e grande jeffrey lee....e che bello il suo primo album da solista.

4 dogs records ha detto...

Per natale Monica e Jo mi hanno regalato un cofanetto di 4 cd dei sopracitati comprendente "The birth,the ghost and the dead (che ai tempi fu parecchio sottovalutato per via della qualità piuttosto low-fi)e svariati demos ed altri estratti da vari concerti.
Inutile dire che è in heavy rotation su lo stereo di casa !

andrea sessarego ha detto...

Anch'io mi sono procurato le recenti ristampe in cd perchè non avevo nulla e ho trovato nell'usato "Fire Of Love" che stranamente non è stato ristampato. Sono contento di aver recuperato il tempo perduto!

sassicaia molotov ha detto...

Credo fosse lo stesso tour che hai visto tu, c'era Kid Congo e una Patricia Morrison da scopata sulla ghiaia, ma a Firenze lui era in serata di forma, litigò col pubblico quasi subito e fece un concerto stupendo. Miami è da isola deserta, cazzo.