Bisognerebbe ignorare la vita privata di scrittori, musicisti, artisti in genere, per apprezzare le loro opere in sé senza farsi condizionare. Bisognerebbe saper separare autore e opera. Solo che proprio il mio collega “di settore”, Mirko, con cui passo la maggior parte del mio tempo, ha pubblicato un libro inquietante, Il coinquilino (ed. Robin), letto il quale lo guardo con occhi diversi (ma lo sapevo che tanto normale non era, uno che ascolta black metal scandinavo alla Burzum). Uno psycho-thriller che mi ha ricordato molto American psycho di Bret Easton Ellis , angosciante nella sua lucida follia crudele, pieno di odio e violenza che l’assassino del libro sfoga con sadismo e sbudellamenti (il sangue scorre a litri!) che sembrano uscire da un disco dei Carcass o degli Slayer, o dalle scene più efferate di Dario Argento. Capite le coordinate? Non mi sento quindi di consigliarlo a tutti, solo agli amanti del genere (secondo me è più Horror che Giallo, tra l’altro) ma mi ha impressionato. E anche un po’ preoccupato. Ma forse siamo tutti un po’ schizofrenici, con delle personalità represse nascoste, piene di rabbia, rancore, violenza, odio. L’importante è sfogare in qualche modo queste energie negative, con la musica, lo sport, l’arte. Se no si esplode. O si implode. Meglio evitare, no?Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
mercoledì 31 ottobre 2007
Collega e coinquilino
Bisognerebbe ignorare la vita privata di scrittori, musicisti, artisti in genere, per apprezzare le loro opere in sé senza farsi condizionare. Bisognerebbe saper separare autore e opera. Solo che proprio il mio collega “di settore”, Mirko, con cui passo la maggior parte del mio tempo, ha pubblicato un libro inquietante, Il coinquilino (ed. Robin), letto il quale lo guardo con occhi diversi (ma lo sapevo che tanto normale non era, uno che ascolta black metal scandinavo alla Burzum). Uno psycho-thriller che mi ha ricordato molto American psycho di Bret Easton Ellis , angosciante nella sua lucida follia crudele, pieno di odio e violenza che l’assassino del libro sfoga con sadismo e sbudellamenti (il sangue scorre a litri!) che sembrano uscire da un disco dei Carcass o degli Slayer, o dalle scene più efferate di Dario Argento. Capite le coordinate? Non mi sento quindi di consigliarlo a tutti, solo agli amanti del genere (secondo me è più Horror che Giallo, tra l’altro) ma mi ha impressionato. E anche un po’ preoccupato. Ma forse siamo tutti un po’ schizofrenici, con delle personalità represse nascoste, piene di rabbia, rancore, violenza, odio. L’importante è sfogare in qualche modo queste energie negative, con la musica, lo sport, l’arte. Se no si esplode. O si implode. Meglio evitare, no?lunedì 29 ottobre 2007
The one that saves me
Una delle migliori canzoni per una vera "Morning glory". Fare i letti, pensare al tempo che è passato e passerà, pensare che, anche se con una curiosa malinconia, sono ancora qui, dieci anni dopo, a cantare a squarciagola "Maybeee you're gonna be the one that saves meeee". Ti amo Lu.
sabato 27 ottobre 2007
Orgoglio della solitudine
venerdì 26 ottobre 2007
La gratuità dell'informazione

giovedì 25 ottobre 2007
Silenziosi Messaggi Speciali

martedì 23 ottobre 2007
Consigli da genitori

Aspetto i vostri commenti: preferirei niente single e gay, per questa volta, grazie.
domenica 21 ottobre 2007
45 anni di matrimonio

sabato 20 ottobre 2007
venerdì 19 ottobre 2007
Tom Waits - I Don't Want To Grow Up
Dedicato ai Vecchi Amici che si rivedono stasera, e soprattutto a quelli che non potranno esserci. E dedicato a me stesso, che continuo a suonare la chitarrina nella cameretta e convivo con un latente sano senso di allegra follia. Che è quella poi che mi salva dal diventare una persona che disprezzerei.
giovedì 18 ottobre 2007
La Loggia del Caccallo

martedì 16 ottobre 2007
Lost in music
Persone come Andrea Frascolla, Andrea Sessarego, , Arimondi e Claudio “Social”, personaggi come la Caterina del film di Virzì, artisti come Billie Holiday e John Coltrane, mi fanno sempre più apprezzare l’importanza della Musica come Valore, come Particolare che dà Senso e Bellezza a tutta una Vita (e scusate le maiuscole, ma ci volevano tutte). A volte è un rifugio, un mondo etereo in cui rifugiarsi, altre volte è come se qualcuno esprimesse (spesso urlando) le cose che vorresti esprimere (o urlare) tu, e non ne sei capace, o non hai i mezzi e la compagnia per farlo. Penso ai ragazzini metallari, alle varie generazioni di punkettari, ai cantautori-poeti repressi-depressi. La musica è una cosa troppo importante, soprattutto in quei delicati anni fra i 10 e i 18, e a scuola?! Come la insegnano, come la considerano? Ora di musica uguale casino. Ai miei tempi l’insegnante era un povero cieco, immaginate il casino.Mio figlio Ale ha voluto “andare a tastiera”, Matteo per Natale vuole una chitarra (è un mito, non c’è niente da fare), sta a vedere che metto su una family-band (tipo i Bradford!). Ci saranno dei problemi di repertorio: Ale vuole fare Fix you dei Coldplay, io Hurt di Johnny Cash, Matteo solo ROKENROLL (agitando il caschetto). Vedremo.
Se penso a quanto e cosa ha fatto la musica per me. Persino uno come Wim Wenders ha detto “Il rock’n’roll mi ha salvato la vita”. E Nietzsche (scusate se è poco) ha sancito “La vita senza musica sarebbe un errore”. Appunto.
lunedì 15 ottobre 2007
Una nuova stagione? Speriamo!

domenica 14 ottobre 2007
Ricevo Spesso Messaggi Speciali

sabato 13 ottobre 2007
The Procrastinator

venerdì 12 ottobre 2007
Il nuovo disco di Polly

giovedì 11 ottobre 2007
Francolino va in città

mercoledì 10 ottobre 2007
Non ci vado in pensione, io
martedì 9 ottobre 2007
Aria viziata
La Ciacia, la mia compagna di banco di liceo (guardate che sito, agh), dice che non capisce perchè con questo blog sento la necessità di verbalizzare la mia esistenza. Gulp. Un altro mio amico va a dire in giro che il mio blog sembra una lapide, un monumento funerario. Io, "scrollando", ho avuto la sensazione di un rotolo, un papiro archeologico, o forse (per i miei amici più trash) di carta igienica, per quanto virtuale. Non saprei. Anche se la tentazione dell'isolazionismo è grande, mi piace lanciare qualche messaggio nella bottiglia. Anche l'ultimo libro di Galimberti mi cazzia in questo senso (uno dei libri DA leggere assolutamente quest'anno, anche solo per discutere/contestare), ma io voglio continuare a tenere una finestra socchiusa sul mondo. Per cambiare l'aria, come si suol dire. Perchè se no l'aria diventa viziata.domenica 7 ottobre 2007
Manifesto della Bellezza
Noi sereni e semplici o cupi ed acidi, noi puri e candidi o un po' colpevoli per voglie che ardono: noi cerchiamo la bellezza ovunque. E noi compresi e amabili o offesi e succubi di demoni e lupi, noi forti ed abili o spenti all'angolo: noi cerchiamo la bellezza ovunque. E passiamo spesso il tempo così, senza utilità (quella che piace a voi), senza utilità (perché non serve a noi).
(Marlene Kuntz, Bellezza, da Bianco Sporco, 2005)
sabato 6 ottobre 2007
Il film su Ian Curtis
Sta per arrivare. Non vedo l'ora. Ho consumato quei dischi, ho vissuto quelle parole. Ne riparleremo.
Fermarsi, respirare, sentire
Andare dall’osteopata mi ha cambiato la vita. E pensare che mi sono rovinato mezza estate, tra mal di schiena (se stavo seduto) e dolori alle gambe (se stavo in piedi). Per non parlare delle notti in apnea, coi crampi durante e il torcicollo dopo, la fibromialgia. E giù antinfiammatori micidiali. L’osteopata è un incrocio olistico “illuminato” fra fisioterapista, ortopedico, chiropratico, massaggiatore, che ti manipola, allunga, scioglie (ecche dolor!) ossa e muscoli facendoti capire che tutto è collegato, dentro di noi (mi toccava una spalla -> mi faceva male una gamba!?). La cosa più importante che ho acquisito è la benefica necessità, ogni tanto, di fermarmi a ragionare su respirazione e postura. Avevo un diaframma tipo tavola da surf! E respiravo sempre (da sempre) dalla gola in su, come in emergenza Lo sterno: una corazza, una botte de fero (arrugginita). I muscoli del collo: una corda, una specie di cappio. Certo, nelle giornate convulse di fretta e troppe cose da fare, è difficile trovare la lucidità, il tempo, la forza di prendere consapevolezza di se stessi. Certi giorni non mi guardo neanche nello specchio. In fondo ho sempre vissuto il corpo un po’come un mezzo di trasporto, un treno su cui passo il tempo ma che non saprei guidare, non guido e non so come funzioni. Un furgone che, per quanto malandato e pieno di robaccia accumulata, continuava a portarmi in giro. Senza fare mai manutenzione. I nodi (è la parola giusta) con la mezza età (o la fine della giovinezza, fate voi) sono venuti al pettine. Ora perlomeno sto (altra parola giusta) meglio. Ora so cosa devo fare/evitare, come devo (com)portarmi, se non voglio stare male. Non devo perdermi di vista, non devo smettere di sentirmi. In tutti i sensi. Ce la posso fare. Grazie Fabietto!Pixies -Monkey Gone to heaven on Letterman
Ecco perchè il Letterman Show è una specie di droga. I Pixies, porco cane! Frank Black sta per esplodere, sembra David Thomas dei Pere Ubu. Dedicato a Arimondi. E ai mitici Pilgrims di Genova (tribute band dei Piies, ebbene sì).
venerdì 5 ottobre 2007
Daniele Luttazzi

Stasera sono andato a vedere Daniele Luttazzi dal vivo. Un grande, per me meglio di Grillo. Non sto a citarvi delle battute, era un fuoco d'artificio, una dietro l'altra, su sesso, religione, politica, morte (gli argomenti della Satira, secondo DL). Ce n'è stato per tutti: il Papa, Fazio, la Biribirignardi, Veltroni, tutti i paraculi (sua definizione) qualunquisti. Benigni compreso. Ridere fa un gran bene, soprattutto ragionando. Prossimamente su La7, vediamo cosa combina. Un mito. Mettere nei Preferiti www.danieleluttazzi.it , please.
giovedì 4 ottobre 2007
Nuovo corso?
Chi mi conosce da tanto sorriderà, leggendo che mi sento cambiato. Che quest'anno farò diversamente, non voglio stare male nè soprattutto farmene da solo. Stavolta non mi farò cogliere dal vortice degli eventi, non entrerò in un loop di ansia, fretta, preoccupazione, stress, stanchezza, malessere, depressione, etcetera. Una specie di buco nero dentro cui finisco ogni dicembre. No. Questa volta no. Forse è quella che chiamano Saggezza. Mi fermo, respiro profondamente, sorrido (perchè ho ragione di farlo), e guardo il maelstrom da una distanza, minima, ma pur sempre distanza. Non ci entro. E molti mi guardano sorpresi. Come recitava un SMS di Aldo: Ci sono momenti della vita in cui uno deve decidere che ca**o fare della propria vita. In quei momenti uno si ferma, e guarda il burrone davanti a sè. Ma poi sia io che Aldo siamo rimasti al nostro posto, a guardare il burrone, con un po' di malinconia, ma con la consapevolezza di una scelta giusta, per quanto necessaria.