martedì 16 ottobre 2007

Lost in music

Persone come Andrea Frascolla, Andrea Sessarego, , Arimondi e Claudio “Social”, personaggi come la Caterina del film di Virzì, artisti come Billie Holiday e John Coltrane, mi fanno sempre più apprezzare l’importanza della Musica come Valore, come Particolare che dà Senso e Bellezza a tutta una Vita (e scusate le maiuscole, ma ci volevano tutte). A volte è un rifugio, un mondo etereo in cui rifugiarsi, altre volte è come se qualcuno esprimesse (spesso urlando) le cose che vorresti esprimere (o urlare) tu, e non ne sei capace, o non hai i mezzi e la compagnia per farlo. Penso ai ragazzini metallari, alle varie generazioni di punkettari, ai cantautori-poeti repressi-depressi. La musica è una cosa troppo importante, soprattutto in quei delicati anni fra i 10 e i 18, e a scuola?! Come la insegnano, come la considerano? Ora di musica uguale casino. Ai miei tempi l’insegnante era un povero cieco, immaginate il casino.
Mio figlio Ale ha voluto “andare a tastiera”, Matteo per Natale vuole una chitarra (è un mito, non c’è niente da fare), sta a vedere che metto su una family-band (tipo i Bradford!). Ci saranno dei problemi di repertorio: Ale vuole fare Fix you dei Coldplay, io Hurt di Johnny Cash, Matteo solo ROKENROLL (agitando il caschetto). Vedremo.
Se penso a quanto e cosa ha fatto la musica per me. Persino uno come Wim Wenders ha detto “Il rock’n’roll mi ha salvato la vita”. E Nietzsche (scusate se è poco) ha sancito “La vita senza musica sarebbe un errore”. Appunto.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Non c'è vita senza musica.
Pensa ad una vita senza il suono del vento, il suono del mare, senza il R'N'R', senza la Callas o Domenico Modugno, senza i Clash o Pucci dei Trilli, senza note, senza suoni, senza pelle d'oca, senza lacrimoni mentre sento cantare un coro Gospel o un Trallalero, Ray Charles o i Tenores de Bitti.
Non c'è vita senza musica, spero di cuore che l'ultimo fiato che rimarrà nei miei polmoni, prima di raggiungere Elvis the King, mi permetta di intonare piano, piano, con un filo di voce... what a wonderful world.

Attilio

Anonimo ha detto...

Non c'è vita senza musica.
Pensa ad una vita senza il suono del vento, il suono del mare, senza il R'N'R', senza la Callas o Domenico Modugno, senza i Clash o Pucci dei Trilli, senza note, senza suoni, senza pelle d'oca, senza lacrimoni mentre sento cantare un coro Gospel o un Trallalero, Ray Charles o i Tenores de Bitti.
Non c'è vita senza musica, spero di cuore che l'ultimo fiato che rimarrà nei miei polmoni, prima di raggiungere Elvis the King, mi permetta di intonare piano, piano, con un filo di voce... what a wonderful world.

Attilio

Arimondi ha detto...

Sarò un povero ottimista infarcito di positivisimo borghese, ma pensare che viviamo in un'epoca in cui così tante persone posso dedicare un pò del loro tempo a creare, promuovere e ascoltare musica mi fornisce l'immagine di un un mondo civilizzato. In fondo non era mai successo nella storia dell'umanità.
Inoltre, non che la musica voglia dire automaticamente civiltà o bellezza (i nazisti a Berlino avevano straordinarie e impeccabili orchestre), ma è comunque sempre un'aspirazione a qualcosa di costruttivo, sia che si crei, sia che si ascolti, per puro piacere personale, per impegno o per ricerca della bellezza.

Andrea Sessarego ha detto...

Franco, io non so più se credere che certe cose che ultimamente mi stanno capitando siano solo coincidenze, ma nel mio profilo MySpace ho messo dei versi di "Lost In Music", ma quella forse meno nobile, sì quella delle Sister Sledge. Però fotografano precisamente quello che la Musica fa a me, ma credo anche a te e a tanti altri.
"We're lost in music/Caught in a trap/No turning back/We're lost in music"

Anonimo ha detto...

Forse meno nobili, ma Chic e Sister Sledge facevano dei pezzi bellissimi, e suonavano da dio (basso, chitarra e batteria ottimi). Freak out! FZ

Anonimo ha detto...

Questa mattina la radio mi ha svegliato con "Streets of Philadelphia" di Springsteen, e dopo, per restare in tema, "SPACER" di Sheila and B.Devotion (area Chic). Canzonetta futile ma gradevole e con un arrangiamento fantastico. (A parte che ce l'avevamo a palla in gita scolastica a Roma nell'82 insieme a tutto "The Nightfly" di Donald Fagen, un disco che avevo trovato alla Panteca e di cui parlavo ieri sera con mio cognato).
I miei ricordi più belli sono quasi sempre legati alla musica, e anche adesso é l'unica cosa che mi rende "libero".

Andrea

Anonimo ha detto...

A proposito di libertà: venerdì riunione della Loggia del Caccallo?
FZ

Anonimo ha detto...

Tomorrow never knows...

Andrea

Anonimo ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con Attilio cambiando solo Elvis the King con Joe Strummer.

Paolo Dogzilla

Anonimo ha detto...

Hai ragioone Paolo, sarà sicuramente più divertente...

Attilio

Andrea Sessarego ha detto...

Ma torniamo al punto focale del tuo blog, cioè i due piccoli Damien che vivono a casa tua (hai già controllato sotto i capelli se ci sono i tre 6?). Sono mitici, cosa gli cantavi per farli dormire "I wanna be sedated"? "Pretty vacant"? "Spellbound"? La famiglia canterina era la Partridge, i Bradford erano molti di più e ci mancava pure che cantassero!

Anonimo ha detto...

E' vero, che smarrone, erano i Partridge! Chiedo scusa ai fans! FZ