venerdì 31 dicembre 2021

Memorabilia 2021


Anche per il 2021, come a fine 2020, ahimè/ahinoi tocca porre il dilemma: da dimenticare o indimenticabile? Anche quest'anno tante cose brutte da dimenticare (o da ricordare per cercare di non riviverle), e alcune cose belle da tenere a mente. Sinceramente pensavo che a fine 2021 saremmo usciti fuori dal tunnel pandemico, e invece siamo nello stesso imbarazzo/panico del 2020, con la differenza (non da poco) che ora ci sono i vaccini e siamo più preparati, o meglio rassegnati, ad affrontare questa emergenza, che sembra non finire mai, a fasi alterne.
Come sempre queste "classifiche" sono in ordine cronologico di accadimento, non di importanza/preferenza.

5 COSE BELLE
I gatti in casa (Mimì e Ringo)
Gli Anaïs (video, concerti, recensioni)
La libreria di Sanremo
I giorni in Sardegna
L'incontro/accordo con Steve Wynn 

5 COSE BRUTTE
La pandemia
Invecchiare male
La demenza senile di M.
La morte del vecchio amico G.
La Stanchezza

5 LIBRI PIACIUTI TANTO
McGrath, Follia (Adelphi)
Milone, L'arte di legare le persone (Einaudi)
Cavalli, Vita meravigliosa (Einaudi)
Hillesum, Diari (Adelphi)
Satta, Il giorno del giudizio (Ilisso)

5 MUSICISTI PIU' ASCOLTATI
Anaïs
Joy Division
Steve Wynn
The Cure
Adrian Borland

5 DISCHI DEL 2021
Low, Hey what
Lingua ignota, Sinner get ready
Billy Bragg, The million things that never happened
The Killers, Pressure machine
Hammock, Elsewhere

5 CANZONI 
Nick Cave, Push the sky away
Placebo, Bosco
Steve Wynn, Follow me
Pearl Jam, Nothingman
Slowdive, No longer making time

5 FILM
Anche quest'anno, per le ben note ragioni/paure, poco cinema vero e proprio: la stragrande maggioranza visto sul divano di casa. Curiosa coincidenza però: sui 5 più piaciuti 4 li ho visti al cinema.
Cosa sarà
Nomadland
The Father
Vanilla Sky
Minari

5 COSE ALLA TV
You
Atypical
Zerocalcare
Gomorra 5
Ricky Gervais (tutto)

martedì 28 dicembre 2021

...but now we float, take life as it comes

We wanted to find love
We wanted success
Until nothing was enough
Until my middle name was excess
Somehow I lost touch
When you went out of sight
When you got lost into the city
Got lost into the night
I was in need of help
Heading to blackout
Till someone told me run on in honey
Before somebody blows your goddamn brains out
You shoplifted as a child
I had a model's smile
You carried all my hopes
Until something broke inside
But now
We float
Take life as it comes
We float
Take life as it comes
So will we die of shock?
Die without a trial?
Die on good friday?
While holding each other tight
This is kind of about you
This is kind of about me
We just kinda lost our way
We were looking to be free
But one day
We'll float
Take life as it comes
We'll float
Take life as it comes
But one day
We'll float
Take life as it comes

venerdì 24 dicembre 2021

Every Christmas is blue


Anche se da molti anni non vivo più il Natale come quando lavoravo in libreria, e Dicembre era un lungo tunnel di lavoro per cui arrivavo al 24 come dopo una maratona, permane da sempre un velo di tristezza e malinconia, nelle feste natalizie. Col passare degli anni ci sono persone che mancano all'appello, e piano piano le amicizie e le parentele sfumano in ricordi non sempre belli. Lo stesso dicasi per il Capodanno. Aggiungiamo le paranoie pandemiche degli ultimi due anni: è proprio difficile godersi le feste come un tempo.
Il Natale non era blue quando avevo i figli piccoli: la magica credenza che "Babbo Natale esiste solo se ci credi", le letterine, il fantastico cartone animato di Raymond Briggs, il risveglio del 25, le tavolate rumorose con nonni e bisnonna, ravioli fatti a mano ovunque, le tombolate dai vicini...
Chissà se tornerà mai quella sensazione di festa e riunione. Forse quando la pandemia passerà, e io sarò nonno (è un mio sogno).

giovedì 23 dicembre 2021

19 anni senza Joe Strummer

Da ieri sono 19 anni senza Joe Strummer. Mi manca l'energia che quell'uomo confuso e contraddittorio (ma chi non lo è?) ha portato nella mia testolina dal 1977 (primo 45 giri comprato, alle medie, quello nella foto). Grazie ai Clash e a Joe Strummer tanti ragazzi della mia generazione, e spero anche delle successive, hanno conosciuto tante cose importanti e belle, non solo musicali: il reggae, l'anti-razzismo, il rock'n'roll a 360 gradi (con London Calling), la situazione del Centro-America ("Sandinista?? Cos'è?"), Allen Ginsberg, persino il rap. 
Prima del Covid al Circolo Arci Perugina si facevano delle bellissime serate in sua memoria, il 22 dicembre.  Speriamo di poterla rifare per il ventennale l'anno prossimo.

lunedì 6 dicembre 2021

Facciamo finta di crederci

che siamo ancora belli, forse un poco più poveri.
Facciamo pace con i numeri, facciamo pace con gli incubi.

domenica 5 dicembre 2021

sabato 4 dicembre 2021

Manuel Agnelli - La profondità degli abissi

E' uscita (con un video un po' inquietante, ma è la colonna sonora del film su Diabolik in uscita...) l'ennesima grande canzone di Manuel Agnelli. Per me una delle canzoni del 2021.
E che parole.
C’è chi segue una religione
C’è chi insegue il primo milione
C’è chi insegue il suo grande amore
E c’è chi insegue la propria fine
La verità
La verità si può cambiare
La verità, la verità si può travestire
Mi dai la caccia e nei miei occhi quello che vedi
È la profondità degli abissi
C’è chi insegue la sua occasione
C’è chi cerca di esser migliore
C’è chi insegue il suo grande amore
C’è chi insegue la sua ossessione
La verità, la verità la so organizzare
La verità se servirà, si può travestire
Mi fido solo quando vedo quello che fissi
La profondità degli abissi
La profondità degli abissi
Giorni un po’ difficoltosi
Giorni un po’ pericolosi
Non aver paura sai perché
La verità, la verità si può cambiare
La verità, la verità si può travestire
Mi dai la caccia
Nei miei occhi, segui i miei passi
Non vorrei che tu ci trovassi
La profondità degli abissi

martedì 23 novembre 2021

Facciamo come gli elefanti

Si è da soli fin da bambini
Facciamo come gli elefanti
Che si nascondono quando sono felici
Andiamo a finire in un posto segreto

domenica 21 novembre 2021

Hammock - I Can Almost See You

Gli Hammock hanno preso il posto dei Sigur Ros, da qualche anno, nel mio immaginario musicale. Da loro traggo le stesse suggestioni che traevo dai folletti islandesi, che dal 2013 non si fanno più molto sentire tantomeno vedere (indimenticabile il concerto di Lucca appunto del Luglio 2013).
Sicuramente questo disco sarà nella mia top ten del 2021.

lunedì 15 novembre 2021

Recalcati by Crozza

Questa spassosa imitazione/parodia di Recalcati a opera di Crozza è giunta proprio mentre stavo leggendo il libro di cui si parla in questo siparietto. Non so quanto Recalcati abbia apprezzato (il termine psicobanalisi in effetti è un po' troppo dissacrante), io mi sono divertito un sacco però, anche perchè molti concetti non vengono banalizzati più di tanto. Grandi sia  Crozza che Recalcati, ognuno nel suo campo di azione.

The Lovecats


Da quando ci sono Ringo e soprattutto Mimì casa Zaio ha una nuova atmosfera. Me lo disse un mio amico "esoterista" che i gatti assorbono le energie negative delle persone, e non mi sento di contraddirlo, se non altro perchè hanno portato leggerezza, dolcezza, e anche filosofia di vivere.

Purtroppo Ringo è ancora molto riservato (ritrovato abbandonato in un bosco!), in compenso c'è Mimì che è irresistibilmente "invadente" ed egocentrica.

Una delle cose belle del mio 2021 sono sicuramente loro, i Lovecats della adorabile canzone dei Cure.

P.S. Matteo che definisce Mimì sua figlia fa un po' impressione e non mi fa ben sperare di diventare nonno entro breve...

lunedì 8 novembre 2021

Ride bene chi ride subito



















Penso di averlo scritto tante altre volte: l'importanza di conservare il senso dell'umorismo, della leggerezza, quello che ti fa apparire un sorriso un po' meno stiracchiato di quelli formali. E' molto difficile, certo, conservare questo gusto, questa emozione, saperla coltivare. Ma più passa il tempo, e che tempi passano, più la vedo come una funzione vitale, necessaria allo stare bene in questo mondo.

E pazienza se ti danno dello sciocco, superficiale, coglione. Ride bene chi ride subito.


sabato 30 ottobre 2021

Bentornato zio Billy!

Questo weekend verrà allietato dall'ascolto del nuovo disco di Billy Bragg, da pochi pezzi ho già capito che sarà nella mia top ten del 2021.
(Commovente la somiglianza fisica col figlio Jack, che ha collaborato al disco)

domenica 17 ottobre 2021

venerdì 15 ottobre 2021

All things must PASS

In tutti questi mesi non mi sono mai espresso qui sul Covid e le varie misure socialmente restrittive prese dal governo e dagli scienziati. A differenza di migliaia di persone che si sentono in diritto di esprimere la loro opinione in merito sui social, ritengo di non avere le competenze e le conoscenze utili a formulare un parere: mi affido, da bravo "servo del sistema" (diranno in molti), alla stragrande maggioranza dei dottori e degli scienziati, e al governo che recepisce le loro direttive.
Ho visto colleghi, parenti e conoscenti stare molto male (qualcuno è anche morto), e preferisco rischiare di morire di vaccino che di Covid. Quindi mi sono sparato le due dosi e ho il green pass, per tornare a una vita "normale", come era prima del Marzo 2020.
Tutto il complottismo e la dietrologia che si sono create: non sono cose per cui ho nè testa nè voglia. E, se devo essere sincero, le trovo grottesche quando non comiche.

giovedì 14 ottobre 2021

Non c'è più tempo da prendere

Come anyway
Say you're clean, you like it that way
You got a new boy
He keeps it light, you like it that way
Who cares anyway
Oh lord I remember the days
And all those nights
When you wanted so much more
Cathy, don't wait too long
We're no longer making time
Forever we'll be
Together, we breathe
No longer for too run
Come anyway
Come on down in your
Blue eyed way
Comes and it goes
You come around and I don't know why
Just lovers and life
Common ground, Yeah there's no surprise
Just holding your arms
Holding on till the fear, It goes
Cathy, don't wait too long
We're no longer making time
Forever we'll be
Together, we breathe
No longer for too run
Who cares anyway
Oh Lord, I remember those days
And all those nights
Holding on till the fear, it goes

mercoledì 13 ottobre 2021

Ho visto Steve Wynn

 Steve Wynn Savona e Genova

Steve Wynn dal vivo il 5 ottobre a Savona e il 6 ottobre a Genova

Dovrebbe essere la tredicesima volta che vedo dal vivo Steve Wynn: da solo, coi Dream Syndicate, con Chris Cacavas, coi Gutterball, con Rodrigo D’Erasmo… È dagli anni ’90 che io e mia moglie cerchiamo di non perdercelo quando viene in Italia in zone non troppo lontane. Quest’anno è la volta del Raindogs di Savona, il 5 ottobre, e l’Ostaia da-U Neo a Genova anzi, chiedo scusa, Sestri Ponente il giorno successivo. Questa volta Steve è da solo con una chitarra acustica e quattro pedali-effetto.

Steve Wynn Savona/Genova

Questa volta è soprattutto quella del ritorno alla dimensione dal vivo in 3D. Niente Zoom, Teams, dirette Facebook, Instagram, dopo tanti difficili mesi di isolamento, sgomento e paura. Wynn ha trasmesso questa gioia di “ritorno alla realtà” in entrambe le occasioni. A Savona addirittura ha fatto un doppio show (alle 20 e alle 22) per venire incontro ai convenuti rimasti fuori dal Raindogs. Il suo entusiasmo e la sua voglia di suonare sono stati contagiosi. Dopo il secondo show era quasi senza voce, ma “Non preoccupatevi, domani mi ritorna”.

Steve Wynn, artista amabile

È risaputo come Wynn ami intrattenersi dopo il concerto, commentando quest’ultimo o la musica in sala (a Savona i Grateful Dead, ad esempio) o il merchandising (personalmente mi sono accaparrato un meraviglioso cofanetto-libro con 3 cd dell’epoca del Sindacato di Out of The Grey che uscirà a gennaio). Per dire l’umiltà e la simpatia di questo gigante della musica rock americana degli ultimi 40 anni: un fan locale gli ha donato un cd con una versione in italiano di Boston; alla fine del concerto Wynn lo riavvicina e gli chiede “Com’è stata la mia versione di Boston stasera?”, lasciando il fan a bocca aperta, commosso.

I due concerti sono stati piuttosto diversi non tanto nella scaletta quanto nella strumentazione a disposizione: a Savona Steve ha suonato una bellissima Guild utilizzando spesso il loop-box ricevuto in regalo durante il lockdown, quindi versioni irrobustite da questo effetto. A Sestri Ponente la Guild non funzionava (problema di batteria scoperto la sera in albergo): Steve ha rimediato con la chitarra dell’Oste Fabio che gli ha prestato commosso la sua Eko simil-Ovation da strapazzo, che invece Wynn ha apprezzato molto anche perché gli ha salvato la serata (“It has saved my bacon” la frase usata). Di conseguenza il concerto di Sestri è stato più intimo, anche per le ridottissime dimensioni dell’Ostaia. 

Il repertorio live di Steve Wynn

I brani eseguiti sono stati più o meno gli stessi nelle due serate (*), spaziando dagli albori di When You Smile, Halloween, Tell Me When It’s Over, passando per lo storico Lost Weekend con Dan Stuart di Baby We All Gotta Go Down e Song for the Dreamers, il pop mainstream di Tears Won’t Help e soprattutto la scintillante Tuesday, fino alle ultime prove psichedeliche di Glide e Black Light. L’epica Boston si è sentita solo a Savona, la straziante Follow me solo a Sestri (ho visto diversi lucciconi agli occhi spuntare nell’ombra).

Alle canzoni Wynn alterna veri e propri dialoghi, gentili e spiritosi col pubblico, parlando dei giorni del lockdown, dei concerti al Raji’s (che come l’Ostaia aveva il wc dietro al palco per cui il pubblico per andare in bagno saliva sul palco mentre i Dream Syndicate suonavano), ma soprattutto della sua gioia di esibirsi di nuovo davanti a un pubblico in carne e ossa. In entrambi i concerti alla fine Wynn invita il pubblico ad andargli a parlare (“Come over and let’s talk, ask me questions”).

Insomma due serate che difficilmente verranno dimenticate da chi ha potuto/voluto parteciparvi.

P.S. Mi rendo conto che ho dato per scontato che si sappia chi sia e cosa faccia Steve Wynn: per la sua storia rimando a wikipedia, per la sua musica posso usare la metafora di un Negroni (cocktail molto apprezzato da Wynn) le cui 3 parti sono Lou Reed, Neil Young e il punk-rock (mi riferiscono che a Torino Wynn ha detto che quando era giovane faceva punk-rock con una band chiamata Dream Syndicate…).

*Qui la scaletta di Savona e qui quella di Genova. Qui la recensione del precedente concerto genovese.

giovedì 7 ottobre 2021

La parte che non mostrerò mai

Doctor, can't you see that I'm trying
The explanation just hasn't been found
Doctor, no one knows when I'm frying
I slam the door when the feeling comes 'round and
Every cloud has a silver lining
Every doubt has an answer, I know
But in my heart there's no light shining
Just emptiness and faded glow
Raining down on the side I'll never show

Doctor, it's the hardest season
I said wait for the down and let go
Doctor, without the slightest reason
I've become a man that I don't want to know and
Every cloud has a silver lining
Every doubt has an answer, I know
But in my heart there's no light shining
Just emptiness and faded glow
Raining down on the side I'll never show

Yeah, every cloud has a silver lining
Every doubt has an answer, I know
But in my heart there's no light shining
Just emptiness and faded glow
Raining down on the side I'll never show

Doctor, I believe that I heard
Calling down from beyond the flood
Doctor, in my heart there was murder
There wasn't no body and there wasn't no blood and
Every cloud has a silver lining
Every doubt has an answer, I know
But in my heart there's no light shining
That's a side I'll never show
That's a side that I'll never, never, never, never show

domenica 3 ottobre 2021

sabato 2 ottobre 2021

Il sindacato del sogno


 Ardita creazione grafica (fotocopie, forbici, colla, matita e righello) per il disco che donerò martedì a Steve Wynn (sperando che gli piaccia: e se non gli piace fa li steuss!).

venerdì 1 ottobre 2021

Steve Wynn in Liguria








Martedì e mercoledì prossimo il mio idolo (confesso) Steve Wynn suonerà a Savona e Sestri Ponente. Prenotate entrambe le date, gli donerò un mio tributo: una cover in italiano di Boston.

E chissà che col suo benestare non ne esca un disco intero: IL SINDACATO DEL SOGNO!

E se no, io sono contento anche solo di avere fatto il gesto.

Ne riparliamo settimana prossima.
 

sabato 25 settembre 2021

Lavori in corso


Lavori in corso allo Studio K di Bolzaneto. 

Fine settimana prossima darò alla luce una cosina molto particolare.

Ci vediamo sotto al palco di Steve Wynn! 

giovedì 23 settembre 2021

I peggiori anni della nostra vita


Ritrovata foto fine anni 60. Si vede che ero un bambino felice e spensierato? Ed era solo l'inizio, perchè poi vennero gli anni del liceo (Sassari, Biella, Genova), i peggiori anni della mia vita.


martedì 7 settembre 2021

Gli Anaïs in metropolitana

In questi giorni potrebbe capitarvi di vedermi negli schermi nelle metropolitane di Milano, Genova, Brescia e Roma...

domenica 5 settembre 2021

"Saremo noi che abbiamo nella testa un maledetto muro"








Bella giornata ieri ad Albenga, concerto degli Anais insieme alla cantautrice Frey. 

Grazie ai ragazzi della associazione culturale ZOO di Albenga!

 

domenica 29 agosto 2021

Musica che fa cassetta
















In collaborazione con l'Associazione Metrodora e Flamingo records è uscita in poche decine di copie una CASSETTA (ebbene sì) contenente 8 canzoni dal vivo degli Anais, incluse due cover (Fugazi e Stooges), canzoni registrate durante le Metrodora sessions che potete vedere ed ascoltare, con intervista inclusa, qui.

Se volete avere questa chicca prima che sparisca ditemelo subito al 393-8926475.

domenica 22 agosto 2021

Il valzer dell'idiota

That line don't make it here no more
nothing reanimates the old times
black clouds to the west
darkness coming from the East Side
Get your friends out of the car!
we got a date in the trees tonight
take off your clothes, you ain't going far
you're going to give me fun tonight
Turn on the headlights
for the Idiot Waltz
turn on the lights
watch us fall
Your body don't get me off no more
it takes a lot of smack to do that
we never made love in the trees
or took you down on your mat
Now, winds of change
are blowing out the fire
I feel your breath on my neck
I hear the darkness and wires
Turn on the headlights
for the Idiot Waltz
turn on the lights
watch us fall
It was foolish to be alive
It was foolish in a foolish time
Turn on the headlights
for the Idiot Waltz
turn on the lights
watch us fall

Mi manchi, Jeffrey Lee. E mi manca anche quel goffo ragazzetto che imparava a suonare la batteria in garage ascoltando nel walkman l'album "Fire of love". 

martedì 17 agosto 2021

Loving the alien

Mi dicono dalla regia Anais che "ti piace essere alieno". Forse è vero. Forse è così e basta.

lunedì 16 agosto 2021

Il mio cuore è diviso in tre parti

Che bella Genova, dopo un po' che non la frequenti, al ritorno da un viaggio. Non si diventa Genovesi, ma sono affezionato a questa città, alla sua bellezza decadente e ritrosa, all'ironia/sarcasmo della sua gente, all'avere sempre il mare negli occhi come possibilità, come panorama dell'anima.

Al ritorno in continente da due settimane di "giro di boa" in Sardegna, mi rendo conto di come il mio cuore sia diviso (o spezzato) in tre parti:

1 nato ad Alessandria da genitori di Quargnento e Lu, nonni da sempre da quelle parti, le mie radici genealogiche sono in Piemonte, più precisamente Alessandria, Casale e dintorni. So parlare quel dialetto, che sentivo da mia nonna Rina, più o meno italianizzato ("Crompa due pavroni e quat tumatiche"). Primo terzo: alessandrino, piemontese, mandrogno, fate vobis.

2 dopo alcuni anni trascurabili a Parma, dalla quinta elementare alla prima ginnasio (Azuni) ho vissuto a Sassari: lì ho vissuto gli anni più spensierati  e divertiti della mia vita, fra la greffa in viale Caprera, le estati Platamona (secondo pettine) e Stintino. Dove un po' commosso torno da decine di anni a chiedermi "Papà ma non potevi restare qui per sempre?"

3 dopo la triste parentesi di liceo Biellese (tre anni di depressione riempiti e forse salvati dalla passione per la musica rock, soprattutto punk), arrivò Genova, la grande città che poi tanto grande non è, anzi, non c'entra niente con Milano e Torino: ha una dimensione ancora umana (almeno prima dell'avvento dei social). Genovesi non si diventa mai, ma un terzo del mio cuore (o della mia anima) è qui, dove scrivo oggi.

Risultato? In Piemonte mi danno del Ligure, a Genova mi danno del mandrogno se non del padano, in Sardegna mi danno del continentale. Insomma: sempre fuori posto, fuori luogo. Fuori.

Però sono contento di saper essere felice in tre mondi così diversi. In fondo io sono fatto così: l'uomo che aveva il cuore diviso in tre parti, attaccate e indissolubili.

lunedì 9 agosto 2021

domenica 8 agosto 2021

Basta poco

A volte, in certi posti, incerti momenti, basta davvero poco, quasi niente, per sentirsi felici, o quantomeno sereni. Questa è la prugna più buona che io abbia mai gustato, anche se sotto la tenda da spiaggia (da qualche anno non posso prendere sole, ho troppi nei "brutti" mutanti). 

Essere costretto all'ombra mi ha portato però a leggere moltissimo al mare, cosa che prima era sopravanzata dal culto del dio Sole (ergo: stare spaparanzato al sole perlopiù dormendo). 

Ho ricaricato ben bene le pile, in Sardegna, vediamo quanto dura la ricarica al ritorno in Continente.

martedì 3 agosto 2021

Chi ben inizia...

Iniziato molto bene il mio 58esimo anno su questo pianeta, mi è tornato il sorriso. Il 57esimo è stato molto difficile, e solo in minima parte per la situazione Covid. Sono molto ottimista, dopo un anno di pessimismo e cupezza. Sarà l'effetto-Sardegna: ogni volta che ci torno ricarico le pile (un mio amico mi ha scritto "Sembri rinato"). Poi bisognerà verificare quanto questa carica durerà, al ritorno in Continente. Ma per ora va bene così.


 

martedì 27 luglio 2021

"This is the hour of lead"

Da tanto non posto niente, nè qui nè sul feisbuk "di lavoro". Non che non abbia cose da dire, o riflessioni da fare su cosa succede fuori e dentro di me (che poi: interessano a qualcuno queste mie riflessioni?): sono state lunghe settimane di lavoro faticoso, e conseguente stanchezza che ha annebbiato e addormentato la voglia di comunicare.

Ma venerdì prossimo salpo verso la "mia" Sardegna, dove ogni volta ricarico le pile della gioia di vivere. E probabilmente avrò più energie, tempo e voglia per scrivere due righe.

A presto!

venerdì 9 luglio 2021

Anaïs - Sunday (Bride Version)

Da https://www.mescalina.it/musica/special/06/07/2021/anais

Anche le situazioni apparentemente idilliache e felici possono rivelarsi di un grigiore soffocante, anche il paradiso, anche il matrimonio. Su questi temi concentra la nostra attenzione il video di Sunday degli Anais, nuova versione della canzone che musica i versi di Emily Dickinson, che ambiva a liberarsi dello sguardo severo di Dio. Il brano, nutrito di possibili ascendenze come Smiths e R.E.M., e' molto accattivante, come la conclusione del video
“Se fossi in paradiso, Nelly, sarei infinitamente infelice. […] Una volta ho sognato d'esser già lassù […] il paradiso non mi sembrava fatto per me; ed io piangevo fino a farmi spezzare il cuore, perché volevo ritornare sulla terra e gli angeli erano tanto adirati che mi hanno buttato fuori, giù, in mezzo all'erica, sulla cima di Wuthering Heights, dove mi sono svegliata singhiozzando di gioia”, raccontava Catherine in Cime tempestose di Emily Brontë, ma anche Emily Dickinson, seppur con toni differenti, con il suo inconfondibile tocco ironico e in una leggerezza quasi blasfema, prendeva le distanze dal paradiso, presentandolo come un luogo solitario e noioso, come un’eterna domenica con le sue funzioni religiose, che farebbe rimpiangere un mercoledì qualunque. E quello spirito “provocatorio” della scrittrice lo ritroviamo anche nel video degli Anaïs: Francesco Zaio ha infatti musicato questi e altri versi della poetessa nell’album Emily Dickinson (Because I Could Not Stop for Death) (Viceversa Records/1Q84 Tapes/The Orchard) e in particolare la band propone ora una nuova versione della canzone Sunday.

Il videoclip, che vi presentiamo in anteprima, parte in bianco e nero proprio in un contesto solenne e religioso, in una chiesa in cui si attende l’arrivo della sposa, scenario formale e chiuso a cui si contrappongono spazi aperti come una spiaggia e un tetto, dove suona la band. La sposa, interpretata da Francesca Pongiluppi (Vera Vittoria Rossa), voce principale della canzone, arriva, ma durante la cerimonia si confronta con lo sguardo di una bambina, che probabilmente le ricorda anche la lei di un tempo, i suoi sogni che sono sul punto forse di essere delusi. Non a caso Sibilla Aleramo in Una donna, in uno dei momenti più critici del suo infelice matrimonio, ripensava alla sua infanzia e augurava a suo figlio che a lui “l’onda dei ricordi infantili non giungesse mai […] così straziante”.

Così la protagonista del video diventa una runaway bride, e scappa prima del fatidico “sì”, inseguita dallo sposo e dagli invitati, scegliendo la libertà rispetto al grigiore degli obblighi nuziali e della “domenica”; fugge come Dickinson desiderava scappare dal severo sguardo divino, dallo “Spirito Santo e tutto il resto”. Riconquistata la libertà, torna nel video l’abbraccio dei colori e il sorriso.

La melodia accattivante del brano ricorda nel ritornello l’eleganza brit dei Blur (v. ad es. una To the End, tra l’altro proprio dedicata a una relazione al capolinea), mentre le chitarre scampanellanti rammentano Smiths (e il Morrissey solista non cantava una noia esistenziale in Everyday Is Like Sunday?) e R.E.M., a cui rimandano i cori, che fanno molto rock americano indipendente a cavallo tra fine anni ’80 e primi anni ’90. La band infatti coniuga la raffinatezza dell’ispirazione letteraria con una qualità musicale notevole, che avevamo già elogiato nella recensione del disco.

Buon ascolto e buona visione!

venerdì 2 luglio 2021

Tu credevi, invece

Credevi di avere la luce accesa, e invece era solo un riflesso della luna, neanche del sole.

Credevi di fare bene, solo perchè sentivi/pensavi di fare del tuo meglio. E invece no, stavi facendo schifo.

Credevi di essere tranquillo, e invece dovresti avere paura.



mercoledì 30 giugno 2021

Un'altra recensione SFAVILLANTE

 ANAÏS, LA POETICA DI EMILY DICKINSON INTRISA DI ROCK SFAVILLANTE

Di Giandomenico Morabito –

Capitanata da Franco Zaio, la band genovese degli Anaïs si è prodigata nella pubblicazione di un cd, per la Viceversa Records, dedicato ad Emily Dickinson (because I could not stop for death). L’iniziale Good morning midnight brilla d’innocenza ed è intrisa di rock sfavillante.

I am nobody è stavolta rock melodico per un testo relativamente sarcastico. Sunday all the time è piena lucentezza poetica per note adeguate a questo leggero fervore espressivo.

We grow è un frame più cupo in cui fa leva un guitarism di spessore ‘90s. Wild nights è una ballad emotiva per un testo che si basa su certe notti che si fondano sulla solitudine.

I felt a funeral alza il tasso di emozioni profonde di un Io riflessivo. Love è nuovamente pura melodia con una testualità dolorosa sull’idealità dell’amore.

She dealt si contorna di un pianoforte che sorregge l’usuale sound chitarristico Anaïs, per parole sulla femminilità. I found the words è semplice indie rock italiano che ha ancora una sua forte validità.

After great pain è un brano sul malessere emozionale: un’altra ballad che si forgia su un suono collaudato, senza che possa subire però rimandi a qualche altra band. La finale Much madness si evidenzia per la sua caratterizzazione sui sentimenti cosiddetti negativi.

Emily Dickinson (because I could not stop for death) degli Anaïs, album per fini intenditori di rock alternativo italiano e per amanti della poesia d’eccezione.

domenica 27 giugno 2021

Ecco perchè



















Io canto per consumare l’attesa,

allacciare la cuffia, chiudere la porta di casa.

Non mi resta nient’altro da fare,

fin quando, all’avvicinarsi del passo finale

viaggeremo verso il Giorno

raccontandoci di come abbiamo cantato

per tenere lontana la Notte. 

(Emily Dickinson)

Ecco perchè alla mia veneranda età insisto a fare musica, a cantare. Grazie anche alla Emily che ha sempre le parole giuste.

giovedì 24 giugno 2021

Hai presente quella canzone di Tenco?

Ho risposto così all'amico che mi chiedeva come stavo.

Un giorno dopo l'altro
Il tempo se ne va
Le strade sempre uguali
Le stesse case
Un giorno dopo l'altro
E tutto è come prima
Un passo dopo l'altro
La stessa vita
E gli occhi intorno cercano
Quell'avvenire che avevano sognato
Ma i sogni sono ancora sogni
E l'avvenire è ormai quasi passato
Un giorno dopo l'altro
La vita se ne va
Domani sarà un giorno uguale a ieri
La nave ha già lasciato il porto
E dalla riva sembra un punto lontano
Qualcuno anche questa sera
Torna deluso a casa piano piano
Un giorno dopo l'altro
La vita se ne va
E la speranza ormai è un'abitudine

domenica 20 giugno 2021

Come siamo cambiati?

Ora che piano piano stiamo tornando alla "normalità di PRIMA" (ma era una normalità sana?), ora che inizia calorosamente (mannaggia) un'altra estate in cui ci sembra di uscire da un incubo distopico, ora che la burrasca/paranoia sanitaria sembra sfumare, è proprio il caso di chiederci se e come/quanto siamo cambiati. La "Pandemia" (chiamate come vi pare il periodo che abbiamo appena passato) ci ha toccati tutti, nessuno escluso, a volte feriti, a volte distrutti, quasi sempre costretti a una revisione dei conti, o almeno, con lo stop forzato, a una riflessione, un bilancio al quale non eravamo mai arrivati, nella corsa quotidiana, nel girone Dantesco in cui eravamo immersi più o meno volontariamente negli ultimi 20 anni.

Vogliamo tornare COME PRIMA, o questo incubo ci ha insegnato qualcosa, ci ha cambiati, abbiamo capito cose che non avevamo il tempo nè il coraggio di dirci, nè allo specchio nè ai nostri amici, e vogliamo un futuro diverso?

C'è un futuro? O ci siamo rassegnati/condannati a vivere un giorno dopo l'altro?



giovedì 3 giugno 2021

Tornare al cinema

Questo è un altro film che mi è piaciuto tantissimo per quanto doloroso e destabilizzante.

Vedere i film al cinema anzichè alla tv o peggio ancora sul pc è proprio tutta un'altra storia, un'altra esperienza sensoriale e oserei dire sociale. Ho paura però che la Pandemia abbia invece abituato tantissimi a stare a casa sul divano: nelle due prime sale da me frequentate dopo la Pandemia gli spettatori si contavano sulle dita di una mano, e sono filmoni da Oscar.

P.S. anche qui come in Nomadland molto belle le musiche di Einaudi.


 

mercoledì 2 giugno 2021

Casa dolce casa











"Nomadland", sia il film (valorizzato dalle belle musiche di Ludovico Einaudi), sia il libro (pubblicato dalle ottime Edizioni Clichy), ci fanno riflettere, come già ha fatto il lockdown, sul valore delle nostre piccole cose, su dove siamo stati, a che punto siamo, e se mai troveremo un posto da poter chiamare Casa (no: Patria mai, giammai, grazie).

Colonna sonora consigliata: Can't find my way home.

sabato 29 maggio 2021

"Disappear in the sun"

Non so che estate sarà, questa. E sinceramente non ho più voglia di fare previsioni, tantomeno progetti. Un giorno dopo l'altro, diceva il poeta. 
Sicuramente questo pezzo però sarà nella mia top ten di fine anno 2021, sia la canzone, sia il video.

(Attenzione: la faranno anche gli Anaïs, in versione Anaïs, ovviamente.)

lunedì 17 maggio 2021

Swans - Failure

"Io, io  sono stato solo e io, io sono stato cieco
e io, io non ho imparato nulla
così le mie mani sono fermamente legate
all'affondare del piombo del fallimento
Ho lavorato duro tutta la mia vita
Il denaro mi scivola via dalle mani
La mia faccia nello specchio mi dice che non è una sorpresa
che io stia spingendo il macigno su per la collina del fallimento
Mi hanno tentato con la violenza
Mi puniscono con degli ideali
e mi schiacciano con una immagine della mia vita 
che non è nient'altro che irreale
eccetto sulla maledetta schiavitù del fallimento
Affogherò qui cercando di rialzarmi per un po' d'aria
ma ogni volta che penso di respirare
mi posano sopra una doppia dose del punitivo peso del fallimento
Non mi merito di essere quaggiù ma non me ne andrò mai
e ho imparato una cosa: non puoi sfuggire alla bestia
nella assurda e vuota fossa del fallimento
Quando metterò le mani su qualche soldo
bacerò la sua pelle verde e chiederò alla sua sporca faccia
"Dove diavolo sei stato?"
"Io sono la benzina che muove il motore del fallimento"
Io sarò vecchio e rovinato, mi dimenticherò chi e dove sono
Sarò rimbambito o dimenticato
ma mi ricorderò e capirò che puoi fare tesoro
del denaro duramente guadagnato sul fallimento
Ho visto mio padre piangere
Ho visto mia madre rompersi la mano su un muro che non avrebbe pianto
ma che certamente tratteneva i lamenti meccanici
di un uomo moribondo che era un fallimento 
La schiena mi fa male quando mi piego perchè porto un peso
Il cervello mi fa male come un buco di coltello
perchè mi devono ancora mostrare come tirarmi fuori
dal risucchio delle sabbie mobili del fallimento
Certa gente vive all'inferno, molti bastardi ce la fanno
ma io, io non ho imparato niente
Non so neanche sanguinare elegantemente
il velenoso sangue del fallimento"

lunedì 10 maggio 2021

lunedì 3 maggio 2021

Appeso alla luna

Del concerto di questo Primo Maggio 2021 molto più dell'uscita di Fedez su Lega e gay mi ha colpito e mi resterà nel cuore il contributo dei Zen Circus: canzone, location, e poi l'introduzione di Emily Dickinson, mi ha steso. Ma io sono "un accendino senza sigarette".

sabato 1 maggio 2021

"Un piccolo capolavoro che ci lascia un groppo in gola" (rockit.it)

 

"Un disco che vuole celebrare le rime della poetessa statunitense. Una miscela di pop-rock malinconico che si attacca all'anima e ci fa emozionare.

Riuscire a dare un valore letterario alla propria musica talvolta è un'impresa, specialmente in tempi di ideologie morte e sepolte. Allora si può attingere dalla letteratura vera e propria, andando a mettere in musica capolavori del passato che ancora oggi riescono a descrivere la realtà in maniera talmente attuale da mettere i brividi.

Il caso in questione è quello del nuovo lavoro degli Anaïs (una band che esiste da tre decenni ma con nomi diversi), che hanno deciso di musicare alcune poesie di Emily Dickinson alle quali sono legati da moltissimo tempo. Il risultato è pazzesco, prima di tutto per l'enorme talento della band e, in seconda battuta, per la capacità di creare melodie che suonano così malinconicamente lontane negli anni. Eppure, nonostante il genere faccia riferimento ad un certo pop-rock di un paio di decenni fa, gli Anaïs riescono a metterci un'anima e una profondità da riempire il cuore: Goodmorning Midnight è talmente perfetta per il sound della band che quasi ci dimenticheremmo di elogiare la voce di Francesca Pongiluppi, che la interpreta in maniera magistrale. Il singolo I Am Nobody è stato addirittura scelto dall’Emily Dickinson Museum di Amherst per aprire le celebrazioni del 190mo anniversario dalla nascita della Poetessa. Poi c'è un brano come Sunday All The Time che, se lo avessero composto i R.E.M., nessuno avrebbe avuto da ridire nulla.

Traccia dopo traccia veniamo trasportati in un mondo di melodie e parole che ci aiutano a celebrare la vita, l'amore e la morte attraverso il miscelarsi delle arti più antiche e romantiche del mondo: la musica e la poesia. Un piccolo capolavoro che ci lascia un groppo in gola, emozionante e profondo."

(Marco Del Casale, rockit.it 30-04-2021)

sabato 10 aprile 2021

Recensioni bellissime

Scusate: ma che recensioni si sta meritando il progetto Emily Dickinson?? Questa è da MESCALINA.IT. Grazie!

"Incontrare la poesia e la letteratura in generale è per gli Anais sicuramente una scelta, e quasi un destino, iscritto nel nome: Franco Zaio aveva già musicato con il gruppo di culto dei Sybil Good Morning Midnight di Emily Dickinson, così come Funeral Blues di W. H. Auden; poi come solista aveva dedicato un intero disco alle poesie di Cesare Pavese, Last Blues. Aveva poi musicato i versi William Blake e Antonia Pozzi, finché non ha deciso di tornare ad Emily Dickinson per un album completamente dedicato alle sue poesie. Ha suonato e registrato tutti gli strumenti da solo, ma poi è tornato a coinvolgere Francesca Pongiluppi, grande lettrice, che stava leggendo La casa dell’incesto di Anais Nin quando scelsero il nome per il progetto, nato nel 1999. Gli Anais comprendono anche Mauro Ghirlanda al basso e alla chitarra e Guido Zanone al cajon. 

Ascoltando questo album, vengono in mente lo shoegaze, il rock indipendente e lo-fi dei Grandaddy e dei Pavement, le trame acustiche e le melodie di Elliott Smith, o l’alt-rock più introspettivo e il post-punk nei momenti più minimali, dalle atmosfere a loro modo oscure e inquiete (Wild Nights). Insomma, queste canzoni sembrano nutrirsi ad esempio del meglio della musica indipendente degli anni ’90 e Duemila; in questi brani si ascoltano arpeggi agrodolci e assolati, crescendo tesi e distorti, note di piano delicate, eteree e struggenti, talora persino sonorità sacrali (Much Madness) e melodie vocali pop-rock dolcissime. E ancora, in undici brani spesso abbastanza brevi e incisivi (molti durano dai due minuti e mezzo circa fino ai tre minuti), ci si imbatte in sprazzi con chitarre quasi sognanti e dream-pop, oppure psichedeliche, in bassi che rammentano i R.E.M. degli anni ’90 (I Found the Words), in riff malinconici e densi, introspettivi e pensosi. 

Nel titolo del disco, Emily Dickinson (Because I Could Not Stop for Death), vi è lo slancio interiore oltre qualunque paura della morte; nei versi della poetessa vi è l’affidarsi alla notte, dopo una delusione, dopo essere stati respinti dal giorno e dalla dolcezza del sole, l’affidarsi a quel buio a cui ci si può anche abituare, adattando il proprio sguardo all’oscurità. Vi è il rifiuto dell’egocentrismo nell’umiltà di un fiero e sbandierato “I’m Nobody”; c’è la voglia di sottrarsi a un Eden così solitario e allo sguardo impietoso di Dio. Ci si muove così tra vita, amore – profondo, elevato, velato – e visioni mortuarie, passioni travolgenti e sofferenze che sono umane, ma non gentili, mortalità ed eternità, gelo, torpore e la follia, il senso più divino, che espone ad accuse infamanti chi non si allinea. 

Il video del singolo I Am Nobody è stato selezionato dall’Emily Dickinson Museum di Amherst per aprire le celebrazioni del 190mo anniversario dalla nascita della Poetessa, a conferma che si tratta di un progetto prezioso, che incanta e affascina."

lunedì 5 aprile 2021

Condannato

Sensazioni che si espandono
su un letto di cemento,
condannato a prendere la loro verità.
Problemi che nascono
dal muro dell'incomprensione,
voglia di cambiare,
speranze mal riposte.
Lottare per sopravvivere
Combattere per dire no
Condannato a vivere
Condannato a subire
Condannato a morire
Condannato a sperare
Condannato..
Condannato!

Sentii questa canzone per la prima volta a Torino nel 1984: i Contrazione insieme ai Declino suonarono prima dei leggendari MDC di "John Wayne was a nazi". 
Da allora mi è "rimasta dentro" e ogni tanto, nei momenti personali o storici "consoni", riaffiora sul manico della chitarra, e sulla punta della lingua. E in questo blog da boomer.

venerdì 2 aprile 2021

Altro che "Pasqua con chi vuoi"

Francamente speravo tanto che questa Pasqua fosse una Pasqua davvero di risurrezione, di ritorno a una vita senza mascherine, paure e difficoltà. Invece siamo più o meno nella stessa situazione dell'anno scorso: 400/500 morti al giorno, e tutti in zona rossa. E' percepibile ovunque la stanchezza di vivere così, soprattutto per le difficoltà economiche che provoca.

Come urlavano i Wretched: finirà mai?

martedì 30 marzo 2021

40 anni dopo

Provare la stessa scossa di adrenalina, rabbia, energia di 40 anni fa ascoltando questo disco. 
Probabilmente dentro ho ancora quel ventenne disperato/arrabbiato che trovava espressione delle sue emozioni nel punk del giro Crass (anche Conflict, Flux of Pink Indians, Omega Tribe, Dirt...).

lunedì 29 marzo 2021

Migliaia di persone ascoltano gli Anaïs

Grazie alla Viceversa Records abbiamo "messo" su Spotify le canzoni del disco fatto con 1Q84TAPES, per uscire dalla "bolla" locale e social. Fa impressione vedere e sapere che migliaia di persone chissà dove hanno ascoltato le nostre canzoni. E' una bella sensazione, e anche soddisfazione.

 

giovedì 25 marzo 2021

sabato 20 marzo 2021

Nonno mi racconti?

Poche immagini esprimono meglio di questo stencil ai Giardini Luzzati di Genova lo sconforto che provo in questo periodo per bambini e ragazzi.

domenica 14 marzo 2021

"Like dreaming of angels"

Light reflects from your shadow
It is more than I thought could exist
You move through the room
Like breathing was easy
If someone believed me
They would be
As in love with you as I am
They would be
As in love with you as I am
They would be
As in love with you as I am
They would be
In love, love, love
And everyday
I am learning about you
The things that no one else sees
And the end comes too soon
Like dreaming of angels
And leaving without them
And leaving without them
Being
As in love with you as I am
Being
As in love with you as I am
Being
As in love with you as I am
Being
As in love, love, love
Love, love, love
Love, love, love
And with words unspoken
A silent devotion
I know you know what I mean
And the end is unknown
But I think I'm ready
As long as you're with me
Being
As in love with you as I am
Being
As in love with you as I am
Being
As in love with you as I am
Being
As in love, love, love

martedì 9 marzo 2021

Cosa so ora?

Cosa abbiamo 

imparato

riscoperto

perso

dopo un anno di pandemia?

E all'orizzonte cosa c'è?

La stessa vita di prima? Mi sa di no.
 

giovedì 4 marzo 2021

Good morning Genova










I (pochi) vantaggi di svegliarsi all'alba a Genova per andare a lavorare altrove. 

Quanto bisogno abbiamo di un po' di bellezza, ora che il divertimento in socialità è un ricordo del Novecento?

martedì 23 febbraio 2021

"Ti stavo allucinando?"

Was it a trick of light
By the blood red moon?
Was it lack of sleep
Dreams come too soon?
When I turned to speak
You passed right through me
Was I hallucinating you?
Was it alcohol
Or a failing mind
Too many loveless days
Too close behind?
Were you conjured by the fumes
Of too many smoked filled rooms?
Was I hallucinating you?
Like a vision come
Silent in your steps
Shimmered like a fire
Heat-haze at your edge
Where you protecting me
From something I couldn't see
Was I hallucinating you?

domenica 21 febbraio 2021

Quando e come ne usciremo?


 Quando? Non si può dire al momento, anche se stanno arrivando i vaccini. Ho la sensazione che dovremo convivere col Covid per parecchio ancora. 

Come? Non migliorati. Cambiati, scavati, svuotati, feriti nel profondo: sì. Ma a quanto vedo e sento la lezione della storia non ci è servita nè ci servirà, in futuro (ammesso di averlo, un futuro).

Impressionante rileggere adesso La peste. Lo lessi al liceo. "La tragica irruzione dell'assurdo nella vita quotidiana": oioi.

I frammenti di Baricco sono molto interessanti, suggeriscono riflessioni e conclusioni a cui in parte ero arrivato anche io (inconsciamente avevamo bisogno di uno stop?). 

venerdì 19 febbraio 2021

"E poi cos'è che fa bene?"

"Per fortuna ho speso tutto in donne, manco tanto, che me la davano gratis, vodka e cocaina. Scarpe e cravatte che non mettevo mai. Mi sparavo cinque grammi di coca al giorno, solo di polvere avrò bruciato 7 miliardi. L'alcol mi ha distrutto? Mah, ha mai provato a ubriacarsi? È bellissimo. Lasci perdere discorsi di morale, che non ho. E poi cos'è che fa bene? Lavorare dalla mattina alla sera per arricchire qualcuno? Non sono stato un buon padre, lo so. Ma la vita è una somma di errori, di gioie e di piaceri, non mi pento di niente, ho amato, ho riso, ho vissuto, vi pare poco?" (Flavio Bucci).

domenica 14 febbraio 2021

A me "la trap" non dispiace

Alla mia età non dovrei fare una apologia della TRAP: quasi tutti i miei coetanei musicofili disprezzano certi suoni e certi artisti. Io invece, grazie alla musica che sento provenire dalla camera di mio figlio Matteo, ho scoperto artisti che mi piacciono molto. Non so se Lil Peep e XXXTentacion siano definibili come trap: diciamo che noi over 50 chiamiamo così, generalizzando molto, mi rendo conto, tutta questa musica guazzabuglio di rap, elettronica, hip-hop, emo, dark (io ci sento molto i Cure, in Lil Peep). Ritengo non sia azzeccato neanche il pensiero che dice che la trap è il punk 2.0: il punk rock di Ramones, Clash, Sex Pistols e tutto l'hardcore successivo avevano dei riferimenti musicali nel passato (Stooges, New York Dolls, gli anni Sessanta più garage), la trap invece sembra senza passato (e anche senza futuro, vista l'autodistruttività che spesso caratterizza i suoi giovani protagonisti), a parte forse le ritmiche hip-hop e il cantato rap. Sembra nascere dal nulla, o meglio dal grande vuoto esistenziale e comunicativo (nonostante i social) che riempie e tormenta la vita di tanti adolescenti.
Quanto ai testi, come si legge in questo video, non sono sempre a base di droghe varie, sesso, soldi, armi ("Purtroppo però a parte poche perle nel 99% dei casi i testi non si possono sentire", dice un esperto in materia).

venerdì 12 febbraio 2021

Lo stupore della notte

La voce di Mina, la musica di Ennio Morricone, la bellezza di Monica Vitti e Alain Delon, il bianco e nero di Antonioni: cosa volere di più, da un videoclip?

domenica 7 febbraio 2021

Adrian Borland

Adrian Borland mi spezza il cuore, forse più di Ian Curtis.
Dopo tutti questi anni continuo a scovare canzoni che mi toccano le ferite mai chiuse, e mi rendo conto di quanta influenza abbia avuto sulla mia musica e anche sulla mia vita.
Prima o poi DEVO fare un disco tributo anche per lui, come ho già fatto con Clash e Husker Du.
Il 2021 potrebbe essere l'anno buono.

sabato 6 febbraio 2021

Nic Marsél - Qualcosa in più

“𝙉𝙚𝙨𝙨𝙪𝙣𝙖 𝙐𝙩𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙋𝙧𝙖𝙩𝙞𝙘𝙖 𝘦̀ 𝘶𝘯 𝘥𝘪𝘴𝘤𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘴𝘪𝘢 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘩𝘢 𝘮𝘢... 𝘥𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘪 𝘮𝘢𝘯𝘤𝘢 𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘴𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘮𝘰 𝘮𝘢𝘪. 𝘊𝘢𝘯𝘻𝘰𝘯𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘳𝘪𝘴𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘰𝘦𝘵𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘢𝘴𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢, 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́, 𝘪𝘯 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘰, 𝘴𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘮𝘮𝘰 𝘷𝘰𝘭𝘶𝘵𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘢𝘯𝘻𝘪𝘤𝘩𝘦́ 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 𝘷𝘦𝘥𝘰𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘯𝘰𝘪" (dal bel sito Distorsioni).

Sono piuttosto orgoglioso di essere diventato con gli Anaïs "compagno di etichetta" (la Viceversa Records) di Nic Marsèl, già Circo Fantasma e fulcro del bellissimo progetto-tributo ai miei amati Gun Club I knew Jeffrey Lee.
Questa sarà sicuramente una delle canzoni più "significative" e apprezzate del mio 2021.

venerdì 5 febbraio 2021

Si stava meglio prima?


 








"Quando un elemento mancante viene a galla senza l'ausilio di alcun supporto digitale, ognuno lo annuncia all'altro con lo sguardo perso in lontananza, l'aldilà di ciò che si sapeva un tempo e che è andato smarrito" (DeLillo, pag. 16).

Vivevamo/eravamo meglio quando non c'erano gli smartphone e i social? Forse sì. La comunicazione e l'informazione erano molto molto minori, ma di maggiore qualità. E lo stesso vale per le amicizie e i rapporti personali.

Ora che ci penso, la mia vita era molto più serena, prima del 2009, l'anno in cui mi comprai il primo smartphone e feci l'ingresso nel mondo dei social (non considero il blog un social), scivolando velocemente nelle sue sabbie mobili.

Fu anche l'anno in cui dopo 15 anni cambiai datore di lavoro, commettendo uno dei più grossi errori della mia vita, ma questo è un altro discorso.