martedì 21 ottobre 2008

Amy Winehouse 'You Know I'm No Good'

Come si fa a non volerle un po' bene? Una che canta così tutta sminchiata "Lo sai che non sto bene" (o "Non vado bene"?!), con quei tatuaggi traditional old school, una che invoca la reunion degli Specials durante i concerti? Speriamo che non si bruci da sola, dalle parti di Camden. (Ma io mi chiedo, e ora vado a vedere: chi li scrive certi pezzi? Bacharach?!)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

sono completamente d'accordo !
Ho piu' volte scritto su di Lei e ne ho sempre preso un po' le parti .
Artisticamente mi piace moltissimo la sua voce e tante sue canzoni , che contrariamente a quanto succede con le "nostrane copione senza estro " , e' giusto che abbiano avuto successo .
Come persona penso sia molto debole e che abbia bisogno di veri amici che la consiglino e che l'aiutino .
Probabilmente attorno a se ha qualche persona che le vuole bene , ma la maggior parte la usa solo come " macchina da soldi " .
Spero che si rimetta e che trovi la forza di continuare a cantare .
best .
fritz

silvano ha detto...

Ok. Lei è grande. Veramente grande. E' l'unica cantante che mi ricordi Billie. Purtroppo me la ricorda anche per la fragilità, per l'ipersensibilità della grandissima interprete. Speriamo che la sua testa regga, che ce la faccia ad avere una lunga carriera. Cantanti così ne nascono pochissime. Mi sono accorto mentre rileggevo le poche righe che ho su scritto che ne ho quasi parlato al passato, con nostalgia. Brutto segno.

Elsa ha detto...

piace molto anche a me:)

andrea sessarego ha detto...

Com'è vera Amy, se paragonata alle altre, Joss Stone che l'ha preceduta, Adele e Duffy che sono uscite dopo. In questo video si nota che, al di là del "personaggio" Amy, cantare è la cosa importante e a lei più congeniale. Guardate nel menù correlato la versione di "Beat it" insieme a Charlotte Church, notate la professionalità e il mestiere dell'ospite e del gruppo (di una precisione e una freddezza che manco sanno cosa significa soul). E ascoltate Amy come strascica le parole, come fa fatica, viene voglia di abbracciarla, eppure quanto soul c'è in questa versione sbroccata. Qui e nel disco c'è un talento puro che rischiamo di perdere. Su disco dobbiamo ringraziare anche il gruppo dei Dap-Kings, accompagnatori abituali di Sharon Jones (consigliatissimo il suo "100 Days, 100 Nights" dell'anno scorso), che ricreano atmosfere calde e antiche. E sì, anch'io amo i suoi tatuaggi old style che ricordano quelli di Brian Setzer degli Stray Cats, e la sua pettinatura beehive come le ragazze B-52's. E poi ha fatto una cover di "Valerie" degli Zutons, gruppo che mi piace molto, ma che in Italia non si fila nessuno perchè non sono nè trendy nè alternative, la semplicità e l'onestà non pagano mai.

P.S. non c'entra ma, visto che non si trova in giro, quante copie prenoto da Gian del soundtrack di "This is England"?

Anonimo ha detto...

Mi piace molto nel suo insieme, il suo modo di cantare però dopo un po' mi stanca (per intenderci mi piace di più quando non "chioccia la voce", e a volte lo fà). Ho l'impressione che verrà schiacciata dal business come molti altri suoi predecessori "maudits" e non (ed é un peccato perché comunque la si pensi é un personaggio al di fuori degli schemi, oltre che a essere molto brava, e di questi tempi non é cosa da poco).

Andrea

listener-mgneros ha detto...

se dico cosa penso poi FZ mi bacchetta quindi taccio ;o)

andrea sessarego ha detto...

chi tace acconsente

listener-mgneros ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
listener-mgneros ha detto...

in questo caso non "sente" ;o)