mercoledì 1 ottobre 2008

Districarsi nel banale

Sul sito del leggendario negozio Disco Club compare una recensione del mio disco che mi ha quasi commosso, perchè sa cogliere alcuni aspetti e significati del mio (insistere a) fare musica. Riporto:
Ci vuole un multiforme ingegno per districarsi nella banale quotidianità della vita. Franco Zaio, libraio, scrittore, musicista, padre di famiglia, ce l’ha e non teme di dimostrarlo, sommessamente, come si confà a un devoto di Cesare Pavese, dalle cui poesie ha tratto le parole per sette brani suonati (chitarre, tastiere e ritmica) e cantati in solitudine (salvo “Last blues” con Michele Ferrari al dobro e la voce di Francesca Pongiluppi e “Come uno che si lasci cadere” con Andrea Frascolla alla Stratocaster). Il rischio era grande: rimanere schiacciato dai versi dello scrittore o stoltamente annacquarli. Invece fin dalla chitarra che introduce “Tu sei come una terra”, la sintesi funziona: originale, con echi riconoscibili, ma sorprendenti, e, considerati i testi, paradossalmente vitale. (Danilo Di Termini)
E' bello, ogni tanto, sentirsi compresi, e apprezzati. Grazie Disco Club.

3 commenti:

andrea sessarego ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
andrea sessarego ha detto...

Lo sai che Danilo è diventato "padre di famiglia" da un mese o poco più?

Scusa, dovevo approfittare che la parola di verifica è "SKAleio"!

Anonimo ha detto...

http://www.tsgnet.com/pres.php?id=46832&altf=Gsbodp&altl=8bjp
Go Zaio Go

Andrea