sabato 17 novembre 2007

Giorni e nuvole



Due o tre volte all'anno vado al cinema anche io, e non solo coi ragazzi per film come Spiderman o i mitici Simpsons (comunque entrambi una goduria). L'altra sera da soli (senza figli, ebbene sì!) io e mia moglie siamo andati a vedere Giorni e nuvole. Il film è imperdibile per chi vive/stima Genova, una città che non finirò mai di scoprire (nel film alcuni scorci erano ignoti ai più). La Buy e Albanese sono bravissimi, e Soldini riesce a rendere un tributo a Genova che non gli era tanto riuscito con Agata e la tempesta (un po' confuso e meno "a fuoco"). Mi chiedo se piacerà anche fuori Genova, il mio giudizio non è imparziale. Certo che Genova è una città speciale, affascinante, ma strana e scorbutica. Con tutto sto vento e sto mare che non stanno mai fermi c'è da uscire pazzi, se non ci si è abituati da sempre. Quando ancora non ci abitavo e la vedevo dal traghetto per la Sardegna mi sembrava una cosa folle, tutto quel cemento ammucchiato in verticale, un gran casino con un piano s-regolatore. Poi ci sono venuto dentro nel 1982, e ho capito che la salvezza, ma anche la maledizione, di questa città è la prospettiva, tutta quella visione di mare e cielo davanti, che ti permette di respirare e continuare a sognare. Anche se i sogni si realizzano altrove, quasi sempre.

6 commenti:

leorso ha detto...

Belin Franco, mi commuovi, sei molto più Genovese di quanto pensi.

listener-mgneros ha detto...

il film l'ho visto e non mi è piaciuto molto...( a parte le cartoline su Genova) era come sempre carino e carico di buone intenzioni...perbacco ben recitato e ben diretto... come molti filmini italiani oramai...ma provate un vero pungo nello stomaco riguardo al mondo del lavoro: In questo mondo libero, Ken Loach.

Anonimo ha detto...

Mi manca solo di darmi dei pugni nello stomaco per il lavoro :-/ però hai ragione, Listener: questi film italgliani, tutti in ambiente borghese-colto-benestante-chic...Viva Ken Loach (ma in Italia non c'è??)
FZ

Arimondi ha detto...

"Fame chimica" non è male tra i film sulla marginalità.

Andrea Sessarego ha detto...

Nonostante la bravura degli attori, è difficile immedesimarsi fino in fondo quando inizia la "povertà" e dagli indumenti continuano a comparire marchi e marchetti griffati.
Franco, il mare dà una grande apertura ai sensi; io non potrei mai vivere in una città senza mare, anche se non lo vedo dalla finestra, mi basta sapere che c'è e sto già meglio.

Anonimo ha detto...

>Certo che Genova è una città speciale, affascinante, ma strana e scorbutica. Con tutto sto vento e sto mare che non stanno mai fermi c'è da uscire pazzi...tutto quel cemento ammucchiato in verticale, un gran casino con un piano s-regolatore...

Cavolo, un bellissimo post, Franco. Bellissima la parte su Genova, da cui sono appena tornato.
Non sei genovese di partenza? Ma che importa belin, mi sembravate tutti così genovesi quando parlavate di musica. E poi il fatto che la città sia scorbutica, è questo anche il suo fascino.

@wilson
Non so chi sei, ma mi sembra che tu in una riga dici quello quello che io dico in 40. E' una caratteristica genovese anche questa?